Quindici verticale

Fastidioso, stonato nella sua meticolosità. A partire dal nome: Silvio Rosati Calamai. E poi su, passando per la presunzione maschile, per la sicurezza nella propria superiorità, per l’ostentazione del possedere, la mediocrità vestita di arroganza. Anonimato non compreso, scritto ma volato via. Quindici verticale. Il racconto superbo di Barbara Guazzini si aggiudica il secondo posto del settimo concorso StorieSuperbe. Continua