Chiamami fungo

«Quell’attimo in cui tutto si ferma e tutto comincia. Che cosa ho provato? Niente di niente». Ce lo saremo chiesti miliardi di volte: cosa c’è dopo? Dopo “quel dopo”, intendo, in quel limbo che non sappiamo se sarà buio o assolato, se sarà freddo o bruciante. Il protagonista è lì, un personaggio di Kathy Reichs, con le sue ossa e poco più. Ma solo Chiara Menardo ne ha riportato un DiarioXY e ci domanda se la Verità vale un cadavere abusato, o se è tutta una scusa per la umana sete di voyeurismo. Continua