Coccodrilli ad Artem . IRA
Attila
In 16 Marzo 2018 da Il ViaggiatoreAttila ha trascorso la sua vita da guerriero nel seminare terrore e sangue per i vasti territori dell’Europa, affrontando sia l’Imperatore romano di Oriente che quello di Occidente. Ha vissuto come i suoi Unni a cavallo e i sui carri, dove si mangiava, dormiva, concepiva e partoriva. Al pari degli appartenenti delle 24 tribù che comandava si dice puzzasse evitando di lavarsi per emanare cattivo odore, grande deterrente per gli avversari. E che fosse pure per lui abitudine ungersi i capelli di burro e mettere carne animale sulla groppa del cavallo, affinché a marcire fosse quella e non gli equini piagati dalla costante monta.
Gli Unni arrivavano dalla Mongolia e avevano occhi a mandorla, carnagione gialla e zigomi sporgenti, ma molti si erano mescolati alle popolazioni germaniche grazie alle emigrazioni verso fino al Danubio. Attila per la sua scalata al potere, uccise anche il fratello Bleda e aveva una passione: l’oro, il metallo prediletto come bottino di guerra. Con il suo esercito arrivò fino alle porte di Costantinopoli e detestava le città che cadevano senza far resistenza per timore di conseguenze peggiori, perché questo gli impediva di mantenere alta la reputazione di Flagello di Dio affibbiatogli dai cristiani. La leggenda sanguinaria che lo circondava spinse gli avversari ad affermare che dove passava lui non crescesse nemmeno più l’erba e la ferocia ne accompagnò le gesta in ogni battaglia. Nel 449 scampò persino a una congiura ordita ordita dall’Imperatore di Costantinopoli Teodosio II, ma lungo il suo cammino fu il generale romano Flavio Ezio nel 452 il primo a fermarlo nella Battaglia dei Campi Catalaunici vanificandone l’espansione in Gallia. Lì l’esercito imperiale, ben rimpolpato dai Visigoti di Teodorico I, lo sconfisse segnando l’iniziale declino. Riordinate le fila decise di affrontare una campagna italiana ed entrò da est, distruggendo Aquileia e spingendosi fino alla Lombardia. L’imperatore di Occidente Valentiniano III fuggì da Ravenna a Roma e quando Attila varcò il Mincio a fermarlo o, probabilmente a convincerlo con metallo prezioso nel desistere ad arrivare fino alla capitale, fu Papa Leone X. La sua morte improvvisa segnò il rapido sfaldamento del regno e delle tribù ma non del mito che avrebbe attraversato i secoli a venire.
Il vero coccodrillo:
È morto in Pannonia a seguito di una fortissima epistassi il re degli Unni Attila. Il decesso è avvenuto nel suo letto durante la prima notte di nozze. Destinato a entrare nella storia, il guerriero originario del Caucaso era nato nel 406. L’emorragia che gli è stata fatale lo aveva già colpito più volte durante la sua vita. Lo piange la neo sposa Krimhilda e i suoi soldati, che per il dolore e per il rispetto si sono sfregiati il volto con il loro pugnale. Attila verrà sepolto in luogo segreto e in una semplice fossa al di fuori della reggia. La salma verrà deposta in tre bare: la prima in ferro, la seconda in argento e la terza in oro.
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