GOLA . RicetteColte
La zuppa clementine di Katharine Hepburn
In 1 Febbraio 2017 da Fabio MuzzioPerché la gola è essere complicati
Nel 2004 Martin Scorsese dirige The Aviator, che ripercorre la vita di Howard Hughes, personaggio davvero unico alle prese con manie compulsive e fobie nei confronti del contatto con le altre persone ma pure imprenditore geniale e al limite dell’incoscienza, diviso tra la passione per il cinema e quello per l’aeronautica. Hollywood lo ricorda per alcune pellicole entrate nella storia, come Scarface e Il mio corpo ti scalderà e il gossip per le relazioni con Katharine Hepburn e Ava Gardner. Il film di Scorsese diventa una biografia estesa e al contempo omaggio al cinema dalla fine degli anni Venti sino agli anni Quaranta. The Aviator raccoglierà undici candidature agli Oscar® e ne porterà a casa cinque tra cui quello a Cate Blanchett. I due ruoli principali sono proprio quelli della Blanchett, nei panni di Katharine Hepburn e di Leonardo Di Caprio in quello di Howard Hughes. Gli anni migliori, soprattutto dal punto di vista dell’equilibrio mentale del grande produttore saranno proprio quelli della relazione con la Hepburn, che finirà per lasciarlo per iniziare la storia d’amore con Spencer Tracy. Le stelle di quegli anni tornano nella pellicola di Scorsese, tra cui divi come Errol Flynn e Ava Gardner, che si ritrovano spesso in un locale: il Cocoanut Grove. Questo night club si trova all’interno dell’Hotel Ambassador, si porta dietro una storia costellata di numerosi episodi.
L’Ambassador Hotel si trovava al 3400 Wilshire Boulevard di Los Angeles ed era stato inaugurato il 1° gennaio del 1921. Il night, anche durante il Proibizionismo, era stato luogo ove l’alcool non mancava mai, servito ai tavoli illuminati da piccole lampade da camerieri sempre di corsa, con le venditrici di sigarette, molte flapper e uomini in smoking, orchestre jazz e tanto fumo. L’Ambassador Hotel è però passato alla storia più che per aver ospitato sei edizioni dell’Academy Awards, per essere stato il luogo nel quale Sirhan Sirhan sparò il 5 giugno 1968 al Senatore Bob Kennedy mentre festeggiava con alcuni sostenitori i risultati delle primarie alla corsa verso la Casa bianca. Da quel momento iniziò il declino definitivo malgrado la ristrutturazione degli anni Settanta e la direzione artistica affidata a Sammy Davis Jr.. Il complesso architettonico è stato demolito il 10 settembre 2005. Ma veniamo alla ricetta che vi proponiamo. Al Cocoanut Grove, ricostruito per l’occasione, Hughes invita la Hepburn a cena, all’inizio della loro storia che sta per concretizzarsi. Se il magnate ordina il piatto d’obbligo, il filetto con 12 piselli e latte in bottiglia con capsula (per le manie di cui abbiamo già parlato e rese evidenti dal gesto di Jude Law/Errol Flynn) la Hepburn, personalità altrettanto complessa e problematica, ordina la Clementine Soup e l’anitra arrosto glassata all’uva passa con pere affogate in salsa di rose. Proprio la Clementine Soup è la protagonista della ricetta molto particolare che vi proponiamo.
Ingredienti per quattro persone:
- 700 g di carote
- 1 cipolla
- 50 g di burro
- 700 ml di brodo vegetale
- 2 cucchiai di coriandolo macinato
- 1/2 cucchiaino di cumino macinato
- 1/2 cucchiaino di zenzero
- 2 cucchiai di farino di riso
- 6 clementine non trattate compresa la scorza
- sale
- pepe
Procedimento:
Taglia a dadini le carote e la cipolla. Prendi una casseruola capiente e inizia a sciogliere il burro. Aggiungi carote e cipolla e copri con un coperchio, mecolando di tanto in tanto fino a quando non otterrai un composto morbido (ci vorranno circa 10 minuti). Aggiungi il coriandolo che avrai tritato e lascia che restituisca il suo tipico profumo. È giunto il momento di aggiungere una parte del brodo, il cumino e lo zenzero. Porta a ebollizione per circa 15 minuti. Aggiungi la farina di riso, il succo delle clementine e la scorza che avrai tagliato in fettine sottili (tienine qualcuna da parte). Mescola aggiugendo, se serve, il brodo rimanente per circa 30 minuti. A questo punto togli dal fuoco e lascia raffreddare un po’ il composto che frullerai con un frullatore a immersione. Se la minestra è troppo spessa regola di brodo ed eventualmente ancora con del succo di clementina. Il composto completamente frullato è pronto per essere riscaldato nuovamente. Servire la zuppa non bollente avendo la cura di salare e pepare a piacere. Il tocco finale sarà dato dalle scorzette aggiunte alla superficie. Per chi desiderasse avere una versione leggermente piccante può aggiungere del peperonicino fresco sempre tritato mentre in alternativa al burro può utilizzare dell’olio di oliva.
La Divine Comtesse consiglia di servire la zuppa con panini morbidi e burri aromatizzati.
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