DiarioXY . LUSSURIA Il libro…
Phoebus De Chateaupers
In 23 Settembre 2017 da Chiara MenardoA passi lenti, così fiero della mia cotta di maglia e della mia spada, della mia autorità, così fiero di me, passeggio per le strade e le piazze di questa città lurida e santa, corrotta e perfetta. Sono Phoebus de Chateaupers, Capitano delle Guardie Reali.
Cammino senza sporcarmi, in mezzo alla feccia disordinata di quest’umanità lercia, pidocchiosa e lacera che vende, compra, corre, danza, ama, figlia, bestemmia, mangia, si spulcia e si accoltella, che si illude di vivere e invece… grufola nel guano. Umanità, titolo beffardo per il branco di porci che popola la mia Parigi, che affolla ogni giorno e ogni notte il sagrato di Notre Dame che io, Phoebus de Chateaupers, Capitano delle Guardie Reali, sorveglio attento.
Sembrano i vermi che si agitano sull’immondizia abbandonata negli angoli della strada in estate, ma si spostano sempre, quando passo io: è sufficiente la mia sola vista perché quelle larve brulicanti che invadono le strade di Parigi si separino, come le acque del Mar Rosso davanti a Mosé: io sono Phoebus de Chateaupers, Capitano delle Guardie Reali.
La piazza della Cattedrale è piena di venditori e mendicanti, di mercanti a passeggio e di dame, di cani randagi che alzano le zampe contro ogni angolo e di capannelli di gente che osserva saltimbanchi e maghi da strapazzo e ora sono qui, dall’alto della mia cavalcatura, che cerco la zingara, quella che ha stregato il Prelato.
Eccola, con la gonna di cento e un colore e i campanelli legati alle caviglie; guardo lunghi capelli, neri come il fiume di notte che le avvolgono il viso e le spalle, le braccia che si alzano verso il cielo come le ali di un airone e tintinnano, coperte di bracciali sottili, e il corpetto che si alza e si abbassa per ogni respiro e io so, lo so benissimo cosa c’è lì sotto.
Posso capire perché il Prete voglia per sé quella pelle e quei capelli, e le gambe abbronzate che creano disegni divini mentre gli occhi si guardano intorno promettendo meraviglie a tutti e a nessuno, posso capire perché il Prete la voglia per sé – vecchio chierico bavoso e blasfemo, anima nera che così tanto ammiro.
La ballerina dai piedi nudi e l’animo bambino, il giardino delle delizie, la promessa del cielo eterno rinchiusa nei movimenti sinuosi dei fianchi… Chiunque, guardandola, desidererebbe averla, almeno per una notte, per un’ora o anche meno. L’importante è godere di quel corpo di fata pieno di grazia: tutto il resto, non conta.
La voglio anch’io e, lo so, l’avrò.
Fleur de Lys, chi? Fleur de Lys non saprà mai e, se dovesse mai venirlo a scoprire, ho i miei modi per ammansirla. Anche lei è così bella, eterea e nobile. Lei, l’angelo dalle lunghe ciglia e dalle vesti di broccato; lei, animo puro ed angelico; lei, ricca e promessa. A me.
E non mi importa di lei, non mi importa di Claude Frollo, non mi importa della piccola zingara selvaggia e ingenua. Mi importa di Phoebus De Chateaupers, Capitano delle Guardie Reali, cavaliere, spadaccino, custode dell’Ordine.
La bimba mi ha visto, la bimba mi è grata, la bimba sarà mia. Nel buio di un pagliericcio lurido, testimone di mille e mille lussurie passate e future, l’avrò. Me la prenderò e, dopo, tornerò alla mia cotta di maglia e al cavallo, alla mia spada e a Fleur de Lys, come si conviene a Phoebus de Chateaupers, Capitano delle Guardie Reali.
Resterò impunito perché non c’è alcun reato nel prendermi ciò che voglio. Che la bambina sia vergine e pura o no, non importa. È donna ed espone il suo corpo danzando in mezzo alle piazze, nulla di più e nulla di meno di una poco di buono, questo è. E che considerazione vuoi avere, di una poco di buono?
Fleur de Lys non sarebbe d’accordo, ma anche lei è donna, so come fare. Mi implorerà, o la implorerò, ma sarà lei, bella e pura, angelica, perfida e ricca, che accompagnerò all’altare della Cattedrale per farne mia sposa. E, dopo, non cambierà nulla, perché sono Phoebus De Chateaupers, Capitano delle Guardie Reali.
Chi oserebbe opporsi a me? Chi mai metterebbe in dubbio la parola di Phoebus De Chateaupers, Capitano delle Guardie Reali?
Ecco, appunto. La zingara è una puttana e una strega, la zingara mi ha sedotto con lo sguardo e con le sue danze lascive, la zingara non sa amare, la zingara non merita nulla, la zingara ha già avuto il privilegio di godere di me, Phoebus De Chateaupers, Capitano delle Guardie Reali.
E, se per ammansire l’animo nero dei Fleur de Lys, l’angelo etereo che abita in uno dei palazzi più belli di Parigi, dovrò scagliare la pietra contro la zingara – come si chiama? Ha un nome? Non lo so, non importa -, lo farò, senza rimorso o rimpianto.
Perché sono Phoebus De Chateaupers, Capitano delle Guardie Reali.
Il libro…
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Titolo: Notre-Dame de Paris
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Autore: Victor Hugo
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Prima edizione: 1831 – italiana: 1867
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