Raimondo

Ce lo immaginiamo così, il Café du Plaisir: un luogo tutto luci soffuse che fanno pensare al gusto che ha l’amore. Ce le immaginiamo così, le lei che vi entrano: dicono avventura e pensano futuro. Ma come possiamo immaginare Raimondo? Una StoriaSuperba di Claudia Oliva. Continua

A tutte le anime di cristallo

Domenica 25 Novembre 2018 sarà la Giornata contro la violenza sulle donne. Mary Empatika scrive una bellissima lettera aperta alle donne vittime di violenza, le “anime di cristallo”.

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Tango

Il tango, un certo mondo arcaico e misterioso. E allo stesso tempo la densità del corpo, lo spazio vitale, vita e morte che si intrecciano e danzano insieme a un uomo e una donna, sconosciuti. Una vera StoriaSuperba. Continua

Divide et impera

«Mi hai mai tradito?», «Ci sposiamo?», «Facciamo un bimbo?». La domanda che terrorizza veramente un uomo è : «Amore ho mangiato tanto, il dolce l’assaggio da te». Ecco il CattivoConsiglio per difendersi da quest’eccesso di condivisione. Continua

Amore, ritorna

È semplice e brutale. Un marito violento, un marito che picchia, che toglie le piccole libertà dell’essere umano, che vorrebbe togliere la dignità. E una donna che dice basta. Ed è questo, in fondo, il lieto fine che Chiara Menardo sparge fra le righe di questa lettera dall’ira. Continua

Spillo

Per le PoesieSuperbe una presa in giro alla natura umana, o solo a quella maschile…? di Debora Borgognoni. Continua

La collera. Dio non è donna

Io non sono una vacca, non sono una mula, una giumenta o un’asina, e potete spezzarmi la schiena finché vi pare con il bastone nodoso, la cinta o le mani. Io non sono una mula: Dio non è donna. Continua

Buongiorno, Principessa

Asha è una Principessa, continua e vedersi così, anche se la sua vita è su una provinciale. Pin è un allevatore di vacche, quello che ne ha più nella zona. Lui accosta e tratta, lei accetta. Buongiorno, Principessa è un racconto crudo, spietato, che puzza di sudore e vive di sogni che non vogliono infrangersi. Il racconto superbo di Chiara Menardo si aggiudica il terzo posto del settimo concorso StorieSuperbe. Continua

Quindici verticale

Fastidioso, stonato nella sua meticolosità. A partire dal nome: Silvio Rosati Calamai. E poi su, passando per la presunzione maschile, per la sicurezza nella propria superiorità, per l’ostentazione del possedere, la mediocrità vestita di arroganza. Anonimato non compreso, scritto ma volato via. Quindici verticale. Il racconto superbo di Barbara Guazzini si aggiudica il secondo posto del settimo concorso StorieSuperbe. Continua