DiarioXY . LUSSURIA
Va tutto bene, Maggiore
In 10 Giugno 2017 da Chiara MenardoVa tutto bene, tutto bene, tutto bene.
Pulsanti e interruttori sono a posto. Le luci che devono lampeggiare, lampeggiano. Va tutto bene, tutto bene.
Va tutto bene, tutto bene.
3…2…1…decollo… va tutto bene, tutto bene, Thomas. Tutto bene, ho il controllo, le luci lampeggiano e ti sento, forte e chiaro.
Ti ho perso un attimo ma era previsto, solo quei pochi istanti eterni di bbbzzzzzzzzzzzzz e disturbi, è normale. Ora sono di nuovo con te, Thomas, sono lì con te, anche se tu stai volando e io sono qui, saldo a terra, davanti a interruttori e pulsanti e schermi. Sono lì, sono la voce che suona nella cuffia. Nemmeno mi domando come sia possibile, anche se in realtà lo so bene, ho studiato tanto per capire un momento come questo,e poi zac: non ricordo più nulla, non importa. Ora non lo so, come sia possibile, non ora, non adesso. Adesso sono il cordone ombelicale che lega te, lassù in alto, nel buio, libero, a noi qui, schiacciati a terra, in questo pomeriggio pieno di sole e di luce, a noi schiacciati dalla gravità, noi che non stiamo volando.
Sono il filo di seta e d’argento che ti lega alla terra, e va bene, tutto bene.
Tranquillo, è a posto. Sei chiuso in un guscio lucente, senza paracadute ma, contro ogni logica, stai su, lassù in alto. Così in alto …. Sei diventato un puntino e poi sei sparito. E io, io sono la tua voce, sono la voce del mondo, e ti parlo per dirti che va bene, va tutto bene, Thomas.
Uno strato sottile ti separa dal nulla, nel nulla. Uno strato sottile e poi io, sono io a tenerti lontano dall’infinito, non ti lascio cadere su in alto, mentre ti parlo e tu indossi il casco e i guanti, mentre ti ancori saldo e apri il portello. Parlami, ti parlo, va tutto bene, tutto bene, è eccitante e bellissimo essere lì, con te, mentre ti investe il vento del vuoto e ti guardi intorno.
La terra è bella, vero, Thomas?
La terra è fiera di te, lo sai vero, Thomas?
Raccontami la terra e il sole, raccontami il nulla e il rumore che fa il silenzio e il respiro di Dio che si sente, lassù. Raccontami, Maggiore, raccontami e ascoltami.
Sono la tua ancora.
Va bene, va tutto bene, parlami e ti parlo, mi sembra di vedere il nero che vedi tu, sto guardando con te il niente e il vuoto.
Siamo insieme davanti a quello che la mente non può concepire, all’assenza di inizio e di fine.
Come fai a stare lì in mezzo, a non sentirti schiacciato e perso, espanso, a non farti annientare dalla tua stessa immensità tu, così piccolo e minuto, così grande da riempire quel vuoto con la tua voce, con la mia voce?
Come fai, Thomas, come facciamo? Cosa stiamo facendo?
La terra è così blu, e non c’è nulla che io possa fare…
Puoi fare qualcosa, Thomas, puoi parlare con me, puoi riempire il vuoto di suoni. Puoi riempire il silenzio. Abbiamo riempito il silenzio. Noi due siamo diventati più grandi del nulla.
Abbiamo battuto l’infinito, insieme, tu e io.
Noi stiamo riempiendo il silenzio con le prime voci, lo capisci Maggiore?
Siamo grandi, Thomas, siamo così fottutamente grandi e invincibili che mi viene voglia di urlare e battere i pugni sul tavolo, mi viene voglia di alzarmi e andare a scopare la prima che vedo, di spalancare con un calcio la porta di quel coglione di Harrison, terzo ufficio a destra, e riempirgli la faccia di pugni. Siamo grandi, siamo invincibili, Thomas! Invincibili!
Va bene, va tutto bene, tutto bene…
Calma, controllo. Va tutto bene, respira.
Ok.
Hai conquistato i tuoi gradi, Maggiore, ce l’hai fatta. E io con te, perché riempiamo il silenzio, mentre passeggi intorno alla scatola che luccica, intorno ai silenzi immensi e al vuoto profondo.
Cammini nel vento del nulla, e quel nulla adesso è qualcosa, perché ci siamo noi, Maggiore.
Lo sai, vero… vero che lo sai, Thomas?
Va bene, va tutto bene, tutto bene. Le luci lampeggiano, gli interruttori sono al loro posto, le cuffie e il microfono funzionano come dovrebbero.
Non ti sento bene, Thomas, dove sei? Sembri lontano.
Che cazzo vuol dire “Dì a mia moglie che la amo tanto”, Maggiore? Che cazzo vuol dire?
Qui funziona tutto, Maggiore, qui va bene, va tutto bene, tutto bene, dove sei? Non puoi farmi questo, dove sei?
Lontano, Maggiore, lontano ma non troppo finché siamo qui, noi due, legati da suoni che volano dal nulla al tutto, da dove sei tu, immerso nel buio e nel freddo, a dove sono io, davanti alle luci e ai pulsanti, ai monitor e ai bottoni, con le cuffie e il microfono e… Dove stai andando? Diglielo tu, a tua moglie, che la ami tanto, diglielo tu, io non posso, io sono il cordone ombelicale, l’ancora che ti lega alla terra, non sono il tuo messaggero, il portavoce, io non porto messaggi, hai capito Thomas?
Torna qui, Maggiore, mi senti?
Controllo missione al Maggiore Tom, i tuoi circuiti sono partiti, riesci a sentirmi, Maggiore Tom?
Mi senti, Maggiore? Tom?
Riesci a sentirmi?
Maggiore …
Maggiore …
Thomas …
Maggiore Tom…
Puoi sentirmi?
E qui, sto fluttuando intorno al mio barattolo di latta, lontano, sopra la luna. La terra è blu, e non c’è nulla che io possa fare…
Va bene, controllo, va tutto bene. Tutto bene…
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