Appunti Erotici . LUSSURIA
A Madame Claude
In 17 Aprile 2021 da La ComtesseRicordi, Claude? Lei, seduta al Café Les Deux Magots, nella sua pelle immacolata e nelle brevi stoffe bianche. Pareva una santa. Una santa di quelle che piacciono a noi: impudica, gioiosa, eppure evanescente. Gli anni della rivoluzione femminile, gli anni delle droghe che aprono le porte della percezione, gli anni dei contro e dell’amore verso tutti, dei fiori e dell’innocenza. Gli anni delle donne vecchie come me e te, che credevano ancora in un imperante maschilismo; e, grazie al cielo, gli anni del contraltare rappresentato dalle ragazze come lei, icone inconsapevoli della sovversione dei padri. Ma, in fondo, che ne sapeva lei del mondo? Quello che le dicevano i giornali politicizzati. Sapeva di essere nel giusto perché lo sguardo delle anziane da Figaro era polemico e intransigente. Sapeva di far bene a leggere Le Monde, ma non sapeva perché. Le hai insegnato tutto, Claude, e lei non ha mai saputo il tuo vero nome. La carezzavi se piangeva, la analizzavi come un animaletto da laboratorio ogni volta che toglieva la minigonna e gli stivaloni e la fascia ai capelli, simboli della sua appartenenza a un’epoca dal grembo generoso. Ma le hai fatto male, le hai presentato il conto troppo presto, è stata la più amata delle tue vittime.
Sesso, uomini, franchi in grandi banconote, auto dai vetri oscurati, pellicce di visone, bidet in cui lavare via il peccato, e gli sguardi, e il DNA, e l’odore acre. Hôtel particuliers, rue de Marignan, una Parigi perfida e buia nonostante le mille luci. Champagne, fragole e conati di vomito. Tacchi a spillo e labbra rosse, sigarette e stomaci forti.
Ma io la vedo e la rivedo sempre lì, all’antico Café Les Deux Magots, il vestitino bianco e cortissimo, i calzettoni neri e il mocassino marrone, una bottiglia d’acqua sul tavolino traballante, una mano davanti alle labbra, perché il suo corpo comunicava tutto lo sforzo di capire i titoli di una sinistra che chiedeva ribellione, e lei, forse, non ne era ancora pronta. La rivedo, ingenua santa degli anni della musica e della pace, giudicata dalla Storia e dalla borghese impellicciata.
Quanto ha impiegato a concludere la trasformazione? Mesi? Settimane? È diventata anche lei una maschera di se stessa, e al contempo il sogno di Fernande Grudet.
L’immagine di copertina è tratta dal film Madame Claude, 2021, regia di Sylvie Verheyde, con Karole Rocher. Ora visibile su piattaforma Netflix. La fotografia è opera di Henry Cartier-Bresson, Parigi, 1969.
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