
ACCIDIA . Monológos
Perché lo so
In 30 Gennaio 2017 da Fabio MuzzioCi siamo accorti che talvolta torniamo su un nostro film culto: Harry ti presento Sally del 1989. Ne abbiamo preso spunto per la ricetta della Apple Pie, persino per la preparazione del Bloody Mary. Il film ve lo ha raccontato anche la nostra Divine Comtesse. In fondo, però, la protagonista dei nostri post è sempre stata soprattutto Sally. Questa volta, potrebbe sembrare di no, mettiamo Harry al centro del nostro discorso. Sia chiaro che il monologo è tra i più divertenti della storia del cinema, incastonato in una pellicola che giudichiamo per tempi e sceneggiatura un capolavoro. La domanda che ci siamo posti è relativo alla finzione. Tema attuale anche nel Web e nell’era Social. Finzione dietro a uno schermo, foto finte accalappiate qui e là per impressionare, per sedurre o per far innamorare l’interlocutore dall’altra parte della connessione. E della finzione possibile dietro a una Webcam o a una e-mail? Il mondo virtuale, lo dobbiamo ammettere, è regno anche del falso. E con tutta probabilità lo sappiamo bene che dall’altra parte spesso si finge, anche perché talvolta i primi a farlo siamo proprio noi. La differenza è che si finge di non saperlo e quindi prendiamo in modo consapevole per reale qualcosa che non lo è. L’inganno dunque e la finzione sono al centro del dialogo tra Sally ed Harry. Sally provoca e insinua il dubbio, cercando anche di far capire ad Harry la psicologia femminile. Harry, invece, continua ad avere le proprie certezze alla luce (anche) delle numerose conquiste. Il suo cinismo e la sua “arroganza” tra le lenzuola non gli fanno cambiare idea: “Perché lo so”. Sally, invece, gli dimostra ciò che un uomo non si aspetta o fa finta di non sapere: la finzione che mette in crisi. Il monologo, che si conclude con la battuta fulminante dell’avventrice del locale (e madre del regista Rob Reiner) ci consegna un insegnamento, quello di ascoltare (non solo i sospiri, i gemiti e le urla, magari finali) quanto altri messaggi che rischiano di togliere le certezze ma aiutano a migliorare il proprio essere.
Per una volta, nel rivedere il monologo, l’occhio scappi maggiormente sulle espressioni di Harry: il suo essere in imbarazzo non è infatti solo per ciò che sta avvenendo nel locale.
«Harry ti presento Sally» la scena cult del finto orgasmo
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