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Arrow – possibile che non sai tenertene una?
In 11 Aprile 2016 da Francesca ChiarelloArrow è una serie televisiva statunitense basata sui fumetti che raccontano la storia di Freccia Verde pubblicati dalla DC Comics. È trasmessa dalla CW – come quasi tutte le serie più interessanti che parlano di eroi – ed è proprietà Warner Bros. Television; per ora il bell’omaccione di verde vestito è arrivato alla quarta stagione ed è in cantiere la quinta.
Date queste prime coordinate, metto subito le mani avanti: non sono un’appasionata di fumetti – a meno che non si tratti di Topolino, ma per quello ormai sono troppo cresciuta. Il personaggio di Freccia Verde l’ho conosciuto prima guardando Smallville (serie sulla vita di Superman prima di diventare effettivamente l’uomo che mette le mutande sopra i pantaloni) e solo più tardi vedendo Arrow, interpretato da Stephen Amell.
Se dalla serie togliessimo l’attore – o meglio, i suoi addominali scolpiti – e la goffaggine della sua dolce metà, molto probabilmente alla serie non rimarrebbe niente. Passate le prime due stagioni tutto il resto si è rivelato una noia mortale.
In tutte le stagioni Oliver Queen, vero nome dell’arciere, si lascia andare ai ricordi di un passato travagliato – resi con dei flashback – trascorso o su isole deserte popolate da tizi che lo vogliono morto, o in fuga da un’associazione segreta, o in una strana prigione dove condivide la cella con una donna che è anche la sorella della sua ultima vittima. Da questi ricordi parte: una nuova missione, un nuovo amore, nuovi sensi di colpa che alla fine gira che ti rigira sono sempre gli stessi e le solite scene d’azione con il suo team di complessati cronici e redivivi.
Insomma: che palle! Raccontatemi qualcosa di nuovo o continuerò a guardare la serie passando avanti tutte le scene che mi annoiano. Quindi tutte.
Vi svelerò un segreto. È dalla prima stagione che faccio il tifo – shippo, come direbbe una vera appassionata di serie tv – per la coppia Oliver/Felicity. Felicity è prima una dipendende dell’azienda di famiglia delle Industrie Queen e poi parte integrande del team Arrow. È la torre di guardia, l’hacker e la nerd goffa della situazione. Bionda, con gli occhiali e l’attitudine ad inciampare nelle sue ciabatte, Felicity è stata friendzonata per ben due stagioni e mezza.
Alla fine si mettono insieme, ho resistito fino alla terza stagione appunto perché dicevano fosse l’ultima e quella che li avrebbe visti finalmente insieme. Appunto: dicevano.
Parte la quarta e la coppia vien quasi subito messa in crisi da una momentanea paralisi di lei e la scoperta del figlio segreto di Oliver. Sì, avete capito bene. Il ragazzo ce le ha praticamente tutte: tenebroso, misterioso, usa le frecce, uccide persone, scotenna i cattivi, viene rapito e frustato e in tutto questo ha anche il tempo di far sfornare ad una perfetta sconosciuta incontrata al college un piccolo Freccino. Se dovessi mettere tutto sulla linea del tempo credo che sarebbe un vero disastro – soprattutto per un uomo sulla trentina che sembra aver vissuto già cinquant’anni.
Insomma, Felicity lo molla. Io piango. Gli altri fan piangono. Chiudiamo il computer e giuriamo di non vedere mai più la serie. Sono dell’idea che i due torneranno presto insieme – dopotutto si tratta pur sempre di finzione, dove tutto si sistema sempre – ma Arrow fa proprio strage e assomiglia più ad uno sfigato che ad un eroe tra rotture, prigionie varie e sensi di colpa.
Quattro stagioni, quattro donne diverse – se si aggiunge che una è morta e poi risorta e si sottraggono tutte quelle da “una botta e via”. Quattro donne che sono scappate perché, in un modo o nell’altro, il caro Oliver non le soddisfaceva. Che amarezza.
Mi sorge un dubbio: ma Arrow è il vigilante della città o l’anti cupido per eccellenza?
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