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25 luglio, un giorno qualsiasi
In 25 Luglio 2019 da Attilia Patri DPOggi, 25 luglio. 25 come nella Smorfia il Natale, in Matematica il numero naturale dopo il 24 e prima del 26, in Chimica il numero atomico del manganese; in Astronomia accompagna il nome di una cometa periodica del Sistema Solare, la 25D/Neujmin, quello di un asteroide, il 25 Phocaea, e di una galassia, la NGC25; e, ancora, in Astronautica un satellite artificiale russo, il Cosmos 25 mentre, per convenzione, nel calendario indica il numero di anni di matrimonio dopo cui si festeggiano le Nozze d’Argento e, in Informatica, la IANA raccomanda l’utilizzo di questo numero di porta nel protocollo SMTP.
Oggi, 25 luglio, celebrativo di un altro 25 luglio, quello del 1943, più semplicemente chiamato 25 luglio, e che include tutti gli avvenimenti che dalla primavera del 1943 all’estate dello stesso anno sfociarono nella riunione del Gran Consiglio del Fascismo a Palazzo Venezia iniziata alle 17:15 del 24 luglio e terminata alle 2:30 del 25 con la votazione di sfiducia contro Benito Mussolini e la sua deposizione dalla guida del Regno d’Italia, con il cambiamento del Governo Italiano, e la nomina a capo del Maresciallo Pietro Badoglio.
Anche se non esiste un verbale, dei presenti 19 votarono a favore dell’estromissione di Mussolini, 7 furono i contrari, mentre 1 si astenne. Alle 2:30, dunque, di quel 25 luglio la Storia registrava ufficialmente la caduta del fascismo cui seguì l’arresto dello stesso Mussolini, all’uscita di Villa Savoia, dopo un colloquio con il Re avvenuto alle ore 17, in base alle seguenti motivazioni: aver portato il popolo italiano nella Seconda Guerra Mondiale, l’essersi alleato con i Nazisti e reso responsabile della disfatta nell’invasione della Russia.
La Storia registra, mette punti, date di inizio e di fine. La realtà riscrive, rimuove punti fermi e ne alimenta di nuovi. Il 25 luglio dal punto di vista storico lo fermo volutamente qui, non oltre che un semplice accenno, perché lascio ad ognuno la propria libertà di pensiero su quello che è stato, è, e sarà.
Oggi, 25 luglio, come quello del 1984, il 25 luglio di Svetlana Evgen’evna Savickaja cosmonauta e politica sovietica, seconda donna in assoluto a volare nello spazio dopo lo storico volo di Valentina Tereškova, ma la prima, con la missione Sojuz T-12, ad aver effettuato anche attività extra veicolari nello spazio, della durata di tre ore e mezzo.
Oggi, 25 luglio come il giorno dello speronamento e successivo affondamento dell’Andrea Doria al largo della costa di Nantucket, USA, ad opera del mercantile svedese Stockholm, nel 1956, giorno che registrò uno dei più famosi e controversi disastri marittimi della Storia.
Fiore all’occhiello dell’Italia-Società di Navigazione Gruppo Iri, varato il 16 giugno del 1951, il transatlantico, strutturato su undici ponti, poteva ospitare fino a 1241 passeggeri ed era considerato, anche a livello internazionale, la più bella nave passeggeri per i suoi interni di lusso ma, ancor più, era apprezzata per le sue certificazioni di sicurezza facendola preferire a molti transatlantici di altre compagnie. Simbolo di un’Italia in pieno riscatto dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Andrea Doria fu la prima nave ad avere a bordo tre piscine aperte, una per ogni classe (prima, cabina, turistica) e una delle prime ad avere l’aria condizionata in tutti i locali abitati dai passeggeri e dall’equipaggio. Per l’arredo erano stati chiamati i migliori architetti del periodo e, sia nelle cabine che negli spazi comuni, trovavano spazio numerose opere d’arte appositamente realizzate per la nave. L’investimento di oltre un milione di dollari in decori e design avevano fatto della Doria un mito tanto che Elia Kazan, nel film Fronte del Porto, fa incrociare lo sguardo di Marlon Brando con la nave mentre questa scende l’Hudson in approdo a una banchina di New York.
Il bastimento fu l’ultimo grande transatlantico a naufragare prima che l’aereo si imponesse come mezzo di trasporto passeggeri per le traversate dell’Oceano Atlantico chiudendo, di fatto, un’epoca. Il relitto, mai recuperato, giace posato su un fianco a una profondità di settantacinque metri preda di razzie di materiali di pregio da parte di sommozzatori non autorizzati.
Oggi, 25 luglio come nel 1880, il giorno di nascita di Giuseppe Moscati, definito il medico dei poveri per quel suo esercitare la professione clinica come se fosse un sacerdozio. Nonostante la straordinaria carriera comprendente la libera docenza in Clinica Medica Generale, il primariato, la pubblicazione di ricerche pionieristiche su riviste scientifiche italiane e internazionali non esitò mai, per indole e vocazione, nell’approccio e nell’aiuto, anche economico, dei più miseri intervenendo in prima persona nell’opera di evacuazione di pazienti ricoverati in un ospedale di Torre del Greco prima che la struttura crollasse sotto l’effetto dell’eruzione del Vesuvio nel 1906 e sollecitando, nel 1911, le opere necessarie al risanamento della città di Napoli attanagliata da una severa epidemia di colera. Beatificato dal pontefice Paolo VI fu proclamato santo da Giovanni Paolo II. Ricorrenza 12 aprile, Patrono degli anatomo-patologi, la città di Napoli gli ha dedicato il santuario Chiesa del Gesù Nuovo.
Oggi, 25 luglio come il giorno in cui vide la luce Biagio Agnes nel 1928, futuro giornalista e dirigente. Lo ricordiamo qui perché fu lui, nel 1960, a creare il Tg delle 13:30 con i giornalisti in video e a lanciare, nel biennio 78/79, la sperimentazione della terza rete. Sua anche l’ideazione di Saxa Rubra, il centro di produzione Rai che ospita otto studi televisivi e dieci studi radiofonici.
Oggi, 25 luglio, come nel 1978, quando l’Ospedale Generale di Holman, nel Nord dell’Inghilterra, fu teatro di un evento straordinario: la nascita alle 11:47 di sera di Louise Brown, la prima bambina concepita attraverso il metodo della fertilizzazione in vitro. La bambina in provetta diventava realtà e non più solo possibilità del regno della fantascienza come fino a quel momento ritenuta. La nascita di Louise rappresentò un evento chiave per la storia non solo scientifica ma soprattutto perché ha dato una possibilità a milioni di coppie che disperavano in una gravidanza naturale impossibile. Imponente fu anche il dibattito etico che ne scaturì dando vigore alla disciplina della bioetica che, da allora, ha allargato i propri orizzonti sull’applicazione delle tecnologie biomediche e sulla possibilità che ha la medicina di incidere sugli aspetti anche più intimi delle persone e dando vita ad una nuova era che oggi lascia intravedere straordinarie prospettive terapeutiche anche per malattie e condizioni molto distanti dall’infertilità di coppia.
Oggi, 25 luglio, giorno di nascite ma anche giorno di allontanamento dalla vita come nel 1927 per Matilde Serao, scrittrice e giornalista ma, soprattutto, prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano “Il Corriere di Roma” e successivamente “Il Mattino” e “Il Giorno”. Il giornalismo come palestra, come terreno di osservazione di avvenimenti sociali e di costumi che poi venivano riportati nei suoi romanzi. L’alternanza di note su moda, sport, cibo, eventi mondani, progresso, con la profondità di scritti più autorevoli in cui riportare fatti e accadimenti con un’attenzione significativa ai particolari, costituiscono la marca dello Stile Matilde Serao. Candidata per otto volte al Premio Nobel per la Letteratura, nel 1926 la sua candidatura fu fermata da Mussolini a causa della sua posizione contro la guerra. Il Nobel fu assegnato a Grazia Deledda.
Oggi, 25 luglio, nel 1843 a Glasgow moriva Charles Macintosh, chimico e inventore, lasciandoci in eredità una sua creazione, un materiale resistente all’acqua, un materiale che, dall’abbigliamento all’edilizia, ha rivoluzionato e continua ad essere fondamentale per la nostra quotidianità. Spetta a lui l’invenzione dell’impermeabile, il famoso mantello Mackintosh, prodotto ancora oggi anche se con delle varianti che non ne hanno tuttavia alterato i connotati iniziali. Impensabile solo fino a duecento anni fa la possibilità di proteggere il proprio corpo o i propri oggetti dall’acqua, il tessuto impermeabile ha caratterizzato personaggi polizieschi di fantasia quali il tenente Sheridan e il tenente Colombo, entrambi impermeabili-dipendenti, raffinato il primo, un po’ stazzonato il secondo, e ha caratterizzato il Made in Italy nel mondo dell’azienda Allegri, con la produzione di capi in tessuto impermeabile pratici, innovativi e all’avanguardia siglando licenze anche con Armani, Versace e Fendi.
Oggi, 25 luglio del 1969, è una data che vuole ricordare Otto Dix, pittore tedesco, pacifista convinto ed esponente di spicco della corrente “Neue Sachlichkeit”, La Nuova Oggettività. Dipingeva prevalentemente immagini di soldati sfigurati nei campi di battaglia e nelle trincee con tale realismo al punto che, nella Germania del tempo, queste tele provocavano un turbamento tale da essere spesso rimosse dai musei e dalle gallerie d’arte. Alcune furono anche bruciate. Con la presa al potere di Hitler, Dix fu considerato un “artista degenerato” per cui, non solo venne rimosso dall’incarico di professore all’Accademia di Dresda, ma gli venne anche proibito di esporre le proprie opere. Tra i dipinti scomodi, ripudiati, banditi, era presente anche la sua ultima denuncia sociale, “I sette vizi capitali”, una inquietante allegoria della Germania da lui considerata una nazione ormai snaturata, barbara e violenta avviata, ciecamente e colpevolmente, verso un baratro morale e civile. Una denuncia che, senza peli sulla lingua, dipingeva una classe dirigente sfrenata nella sete di potere e di manipolazione oltre ogni limite umano che gli è costata emarginazione e ritiro dalle scene. Alcune sue opere sono esposte al GAM di Torino.
Oggi, 25 luglio, giorno d’estate, di concerti, giorno di Steve Goodman, anno 1948. Steve chi? Steve cantante statunitense, Steve di Banana Republic, la canzone incisa per la prima volta nel 1976 e portata al successo in Italia da Lucio Dalla e Francesco De Gregori alcuni anni dopo. Banana Republic darà il nome anche al tour negli stadi del 1979, tour che registrerà un’affluenza di pubblico senza precedenti e uno svolgimento in tutta tranquillità e, di fatto, riconcilierà il mondo della musica con le piazze, gli stadi e i palazzetti dopo che una serie di gravi incidenti avvenuti ai concerti o nelle immediate vicinanze negli anni precedenti aveva fatto sì che le star straniere, ma anche italiane, disertassero stadi e palasport. Banana Republic darà il nome anche all’album live che raccoglie il meglio dei ventotto brani portati in tournée e al film-concerto realizzato dai due cantautori. Steve Goodman, Banana Republic, Dalla e De Gregori, la musica torna, ed è ancora negli stadi.
Oggi, 25 luglio di un anno qualsiasi, dove non si può, per forza di cose, ricordare tutto ma si può ricordare che “Non c’è cosa più amara che l’alba di un giorno in cui nulla accadrà” – Cesare Pavese, versi tratti dalla poesia “Lo steddazzu”.
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Oggi, 25 luglio, un giorno dei 365 di quest’anno durante il quale, durante i quali, possiamo scegliere di essere meglio di come ci disegnano. Bella carrellata, Attilia. Grazie.