
ACCIDIA . AudioRomance
Sophisticated Lady (standard jazz – 1932)
In 3 Gennaio 2022 da Giorgio BinnellaTavolo per due con candele nuove e posate d’argento. La luna fuori dal vetro. E il tovagliolo sporco di rossetto. Una goccia di Champagne d’annata che scivola sul mento. Un diamante che brilla al dito. E il collo di volpe sul seno concesso. Un lui più vecchio che tracima dalla sedia. Il Rolex esibito sopra il polsino. La cravatta unta di sugo. E il riflesso della voglia nell’opaco lattiginoso del suo occhio. È questa la saggezza che ti ha portato l’esperienza. Meglio un vecchio laido e ricco che ti mantenga, a quella sciocchezza che chiamavi amore.
Dov’è finito il sogno che conservavi gelosa, mentre scrivevi sul diario adolescenziale dell’abito da sposa con lo strascico e il velo e i gigli bianchi sui banchi e sull’altare?
Adesso, è in questa sala semibuia che ti nascondi. E non racconti a nessuno la tua vera storia. Hai un nome d’arte, lo smalto blu metilene sulle unghie finte e la pelliccia nuova.
Ma quell’amore tanto sognato, relegato in un passato che ormai non ti appartiene, quell’amore calpestato, insultato, rinnegato, infangato, ma che prima di questo è stato amore vero, malgrado il velo con il quale l’hai avvolto e sepolto, è ancora dentro di te. Quella stanza nascosta al mondo, dove hai soddisfatto solo le sue voglie, e che ti ha lasciato lo sporco addosso, non l’ha cancellato.
Tu, ora, sorridi, è vero, ma non con gli occhi. E non c’è più un gesto sincero nelle carezze che vendi. Di soldi ne hai abbastanza, potresti tornare di nuovo l’adolescente che sognava. Ma non credi più alle parole sbavate di lacrime su quei fogli.
Io lo so che piangi di nascosto, quando sei sola, quando lo sconforto è un artiglio che graffia la gola, quando la spazzola cerca invano di dipanare i nodi di un’esistenza fasulla, quando ti passi la tinta per coprire il bianco che spunta.
Io lo so che è più facile rimanere una marionetta piuttosto che scrollarsi le bugie da dosso. Ma perché non vuoi vedermi? Non ho niente, è vero, non ho Rolex o terreni e ville immense, non ho Champagne da offrirti, e nemmeno la vista della luna da questa sala semibuia. Porto il papillon ma non ho il frac, e la giacca bianca non è dello smoking ma da cameriere. Se solo ti accontentassi di me, ti farei accendere di un sorriso vero, e fra le mie braccia troveresti la culla che t’è stata tolta. Niente più clienti, solo il mio cuore timido e balbuziente e tu che torni una piccola principessa, mentre ti racconto tutte le storie che cominciano con C’era una volta.
Stiamo progettando una rivista letteraria per aiutare le nuove voci a emergere. Abbiamo sempre la stessa vision: diffondere cultura e talento.
Sostieni il progetto e diventa un* Sevener!
Navigazione
Consigli
Articoli recenti
- Ruggero Savinio. Opere 1959-2022 in mostra a Milano. 26 Maggio 2022
- La crostata di pinoli di Kathryn per intortare Gathorel 25 Maggio 2022
- Bang 21 Maggio 2022
- Ruota a ruota. Storie di biciclette, manifesti e campioni 20 Maggio 2022
- Il Long Island Ice Tea di Zoe Barnes 18 Maggio 2022
Lascia un commento