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Cafarnao – Caos e miracoli, Nadine Labaki, 2018
In 26 Aprile 2019 da Diego Belloil corpo e il sangue-
con la banalità
del male disputa
db, 26 aprile 2019
Cafarnao, adagiata sulle sponde nord-occidentali del lago di Tiberiade, era un’antica città della Galilea dove Gesù iniziò la sua predicazione e compì molti dei suoi miracoli. Nella sinagoga tenne il famoso discorso dell’eucarestia o del pane di vita eterna (Gv 6,68), provocando incomprensioni e confusione anche fra i suoi discepoli, oltre che dispute dottrinali.
La regista e attrice libanese Nadine Labaki, in questa sua terza opera – metafora del male, della confusione e del caos della nostra contemporaneità – traccia uno straziante affresco della vita ai margini di una città libanese, della difficile convivenza tra poveri (indigeni e immigrati), dell’adattamento a condizioni di estrema disumanità. Lascia però aperta una possibilità per la vita, per la ribellione, per l’amore. Così come Gesù a Cafarnao predicava il Vangelo, un ragazzino, interpretato magnificamente dal tredicenne Zain al-Rafeea (un vero profugo siriano, che attualmente vive in Svezia con la sua famiglia), si ribella alla banalità del male. Combatte i genitori, fino a portarli in tribunale. Li accusa di maltrattamento e chiede al giudice di condannarli a non avere più figli. Il miracolo si compie anche nell’ultimo fotogramma impresso sulla pellicola, che finalmente ci regala il suo splendido sorriso.
L’immagine di copertina è tratta da un frame del film