Nirvana

«Sarebbe bello sciogliermi nell’acqua, sparire lentamente in questo tepore». Un’Emmanuelle Seigner iperintellettuale e misteriosa, che è l’unica a risultare vera perché onirica. Un paradosso? Forse, come la società del dolore, quella di Nirvana. Continua

E noi ci ritiriamo

Quando la sete di vendetta rischia di sacrificare tutto: da Star Trek – Primo contatto, il monologo del Capitano Picard. Continua

Ecco perché si fanno le guerre…

Pietro Chiocchia guarda la sua famiglia che lo vuol processare: sarà lui in maniera impietosa a farlo, evidenziando tutta l’ipocrisia di chi vuole i privilegi senza sporcarsi le mani ma avendole più insanguinate di tutti. Continua

Noi semo quella razza

Da Berlinguer ti voglio bene, il monologo di Bozzone, un inno alla rassegnazione per chi non può mai uscire dall’esclusione sociale. Una riflessione sui tempi che sono cambiati ma non troppo. Continua

Cos’avete contro la nostalgia?

Cos’avete contro la nostalgia? È l’unico svago che rimane. Il monologo di Romano ne La grande bellezza diventa una piccola considerazione sul tentativo di rimanere giovani a tutti costi mentre sta arrivando settembre. Continua

È ‘na strunzata

Da L’uomo in più di Paolo Sorrentino, il monologo di Tony Pisapia, un arrogante bilancio della vita e del vero senso della libertà. Continua

Stiamo perdendo

La rabbia e il disagio di Derek Vinyard diventano violenza razziale. Dal suo monologo in American History X scaturisce una riflessione molto attuale. Continua

Credo nelle rovesciate di Bonimba

Credo nelle rovesciate di Bonimba: in una confessione notturna a Radiofreccia i dolori e i sogni di ogni generazione. Continua

Alba gu brath!

Chi è stato un tempo conquistatore e oppressore si rinchiude e si autoproclama oppresso. L’eroe nazionale travalica i confini e diviene esempio decontestualizzato. Il monologo è quello di William Wallace in Braveheart – Cuore impavido. Continua

Qui non ci posso più stare

L’inesorabile resa dei conti con se stessi e con l’incapacità di essere in grado di svolgere quel ruolo a cui siamo chiamati. Una confessione sull’onda della nostalgia. Il monologo è quello di don Giulio ne La messa è finita. Continua

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