
DiarioXY . LUSSURIA Il libro…
Contarape
In 18 Novembre 2017 da Chiara Menardo
Sto qui e conto, che nessuno m’interrompa!
1…2…3…4…
Chi è là? Sono le gocce, cadono lente lungo le pareti e fanno plof nelle pozze poco profonde: mi distraggono, ricomincio.
1…2…3…4… 5… 6 …
Gli echi di un martello che batte rimbalzano nelle volte scure, si rincorrono, saltano e si gonfiano, si affievoliscono e riprendono forza. Arrivano fino a me e mi distraggo un’altra volta.
Ricomincio. 1…2…3…4…5…6…7…8…9…10…11…12…13…
Cosa non fa fare l’amore. …14…15…16…17…
È venuta a fare il bagno nel mio lago di cristallo, aveva le trecce lunghe fatte di luce, gli occhi di cielo e il sorriso grande e gentile come uno spicchio di mela …18…19…20…21… come se fosse ora, ogni volta che ci penso lo vivo un’altra volta. Quella sensazione …22…23…24…25…26… eccola che torna. Il fiato che rimane un’altra volta al fondo della gola per un lungo attimo mentre il cuore sale su, vola, come se si staccasse dal corpo e andasse a raggiungere il cielo. In fiamme. Mi sono sentito bruciare tutto, anche ora ardo e sono vivo come non mai, al solo pensare al suo viso.
E quando ha riso? …27 …28… 29… 30… 31 …
Ha squarciato qualcosa qui dentro, ha rotto un vaso, ha aperto una finestra, non so bene cosa sia accaduto tra la pancia e la gola, ma è stato così bello, così dolce e doloroso … 32…33…34… conto, e penso che vorrei non smettesse mai di ridere e di guardarmi con lo stesso sguardo di sogno che aveva quando l’ho portata su, in alto tra le nuvole a cavallo della grande aquila per farle conoscere i nevai più nascosti sulle cime dei monti che brillavano come diamanti sotto il sole, e c’era nei suoi occhi tutta la meraviglia del mondo, di quel mondo che le sto offrendo ora, mentre …32…33… 34… 35 …
Le porto in dote quello che nessuno potrà mai darle: tutto. Semplicemente, tutto. Ogni desiderio, ogni bellezza, ogni ruscello e ogni pietra preziosa, ogni favola e ogni canto, voglio regalarle un regno di terra e di roccia, di laghi di cristallo e cieli di seta. Le regalerò le notti fredde piene di stelle, e tutti gli animali che, dal grande orso al timido daino, le obbediranno perché la ameranno come la amo io… 38 … 39… 40… 41… 42 … 43…
Sto qui seduto e conto rape, una per ogni membro della sua corte mortale. Lo ha chiesto, glielo regalerò: potrà avere tutte le rape magiche che desidera, purché mi ami almeno un poco. Non pretendo che mi ami quanto la amo io, 13mi basterebbe anche solo un pochino. 49…50… 51… Sono un re e comando, ma non sul suo cuore: nessuno vorrebbe essere amato a comando o per obbligo. Nessuno al mondo e tantomeno io, il Re di un mondo bellissimo e profondo.
…52…53…54… Intanto, i miei sudditi passano in silenzio e sghignazzano nel vedere il loro Signore circondato da mucchi di rape, mentre le divide in montagnole e conta, riconta e conta ancora. Lo so che mi prendono in giro, ma non sanno cosa vuol dire sentire un canto che ti invade, sentirsi come pieni di torta di mele ma senza soffrire l’indigestione, sentirsi il cuore che scoppia e voler solo ridere, fino a morire di felicità. Non lo sanno, poveri.
… 55…56…57…58…59…60…
Ho dovuto portarla con me, lei non sarebbe venuta, di sua spontanea volontà, ho dovuto. Davvero! Mi fossi presentato dal padre con il cappello tra le mani e un carico di diamanti, la barba pettinata e lucente di scintille e fiori di rocca, mi avrebbe deriso e respinto. Sarò anche un Re, ma sono re di un regno nascosto e immenso, un re sottotraccia senza, pensano loro, nulla da offrire se non l’oscurità …37…38…39… no, un attimo… a quanto ero arrivato? Non erano 40, erano di più. Porca miseria, mi tocca ricominciare.
1…2…3…4…5… cosa non si fa per amore…6…7…8…9…
Mi avrebbe riso in faccia con sdegno se solo avessi osato farle la corte, ma io la amo così tanto, dal primo istante, prima ancora di vederla l’ho amata. E quando l’ho guardata, mi sono detto “sei tu, sei sempre stata tu, ed eccoti qui, ora, così vicina e così bella, che null’altro vale. Non il mio regno, non il tuo, non le ricchezze sotto e sopra la terra: l’unica cosa che vale sei tu. E sono io. Siamo noi, e tu ancora non lo sai” … 10… chissà che ne ha fatto delle due rape che le ho donato, le prime due rape mature… 11 …12…
Ma Jutta prese in fretta le due rape fresche e le toccò con la bacchetta.
«Dovete diventare due cavalli arabi», esclamò. L’aveva appena detto che due splendidi corsieri le stavano davanti. Montò su di uno; l’altro lo portava per la cavezza, correndo come il vento. Ma la strada era lunga. Intanto il Re dei Nani aveva contato e ricontato le rape, perché nella fretta non aveva fatto che sbagliarsi. Finalmente pensò di aver contato giusto e corse per dirlo a Jutta.
Ma lei non c’era più.
Solo, abbindolato come un idiota, con un nomignolo cretino che non mi lascerà mai più finché campo. Ecco, cosa fa l’amore…
Il libro…

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Titolo: Il Re dei Nani (fiaba tedesca)
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Illustratore: Nikolai Ustinov
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Serie: Fiabe popolari europee #3
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Pubblicazione: AMZ Editrice, 1985
Post Views: 106
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