Coccodrilli ad Artem . IRA
Felice Beato
In 29 Gennaio 2021 da Debora BorgognoniNon si sa quando e dove sia nato (si ipotizzano due date e due città: 1832, 1834, Corfù, Venezia), non si sa se fosse davvero italiano o inglese, come probabilmente sentiva di essere. Non si sa nemmeno se fosse stato mai sposato, o avesse figli. Si sa che aveva un fratello che faceva la sua stessa professione: il fotografo.
Essere fotografo agli albori della fotografia ti fa diventare un mito. Conservare tanti misteri come piccoli indizi per cui gli storici e i biografi faranno a gara con l’intento di dare al mondo risposte plausibili, ti fa diventare leggenda.
Felice Beato era un fotografo di guerra. Il primo. Usava lenti che aveva comprato a Parigi nel 1951, e attraverso esse, lasciava una testimonianza delle terre d’Oriente e delle guerre antiche, e della gente, e dei popoli che cambiavano i connotati di un mondo che si ricostruiva di continuo. Russia, India, Cina, Giappone. La guerra di Crimea, la seconda guerra dell’oppio, i moti indiani del 1857… Non vi sembra che stare dietro un obiettivo a guardare il mondo, attraversarne costruzione e distruzione umana, e deciderne infine il punto di vista da consegnare ai posteri, non vi sembra che tutto questo si possa definire potere?
«Camminai sugli spalti del lato occidentale. Questi erano fitti di cadaveri – nell’angolo nord-occidentale ne giacevano tredici in gruppo attorno a un cannone. Il signor Beato era lì grandemente eccitato, definendo il gruppo come “bello” e pregando di non interferire fino a che non avesse potuto immortalarlo con il suo apparato fotografico, cosa che portò a termine in pochi minuti». (David F. Rennie, membro della spedizione – seconda guerra dell’oppio, Cina)
Il vero coccodrillo
Muore oggi, 29 gennaio 1909, a Firenze, in Italia, dopo una vita passata in Oriente, Felice o Felix Beato, di professione fotografo di guerra. Dagli anni Cinquanta dell’Ottocento, Beato fondò diverse società in altrettanti Paesi del mondo. Con James Robertson, la Robertson & Beato a Instanbul. Con Charles Wirgman, la Beato & Wirgman, Artists and Photographers a Yokohama. E con il fratello Antonio, la F. Beato & Co., Photographers. Fu fotogiornalista durante la Guerra di Crimea, i Moti indiani del 1857, la seconda guerra dell’oppio in Cina, la campagna di Shimonoseki in Giappone, la spedizione navale statunitense Sinmiyangyo in Corea. Sono inoltre degne di nota le sue fotografie panoramiche del periodo Edo.
Fu pioniere della colorazione fotografica a mano, applicando acquarello o xilografia alle stampe, arte imparata in Giappone. La maggior parte della sua produzione è realizzata con la delicata tecnica della stampa all’albumina da lastre in vetro al collodio umido.
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