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Cruel Summer: le verità ingannano
In 23 Agosto 2021 da Fabio MuzzioGli adescatori si fingono salvatori: in realtà sono dei predatori.
Sylvia Parks
Se nella library delle proposte di serie tv vi trovate di fronte all’opportunità di guardare Cruel Summer, non perdetela. Firmata da Bert V. Royal e uscita in aprile 2021 nel mercato statunitense e in Italia proposta a partire da agosto, è una di quelle che promette di tenervi alta l’attenzione, senza particolari morbosi o violenza eccessiva, ma dipanando una storia complessa che ruota attorno al concetto di verità: the truth is how you see it, recita lo stesso claim della locandina originale. Ma quante verità esistono? Come le ricostruiamo? Da quale punto di vista le osserviamo? Un gesto può risultare decontestualizzato e cambiare il nostro giudizio complessivo?
Ci immergiamo nella provincia americana, che è, del resto, l’altra faccia della medaglia che ci è stata raccontata: la vita è apparentemente tranquilla, tra giardini perfetti davanti alle enormi case con enormi garage per contenere le automobili, e i segreti pare rimangano tali, eppure, prima o poi, vengono scoperchiati.
Il problema più grande nel raccontare la storia, essendo un thriller psicologico, è il limite dello spoiler. Promesso: cercherò di svelare solo quanto è necessario.
La vicenda, intanto, si svolge, con continui salti temporali, su tre anni: il 1993, 1994 e 1995, e quasi sempre nei tre mesi che vanno da giugno ad agosto, come il titolo già ci fa intuire. Le due protagoniste, Kate Wallis (Olivia Holt) e Jeanette Turner (Chiara Aurelia), sono, quindi, inizialmente quindicenni.
Kate è la più bella, ricca e invidiata adolescente della cittadina texana di Skylin; Jeanette è considerata bruttina, impacciata, invisibile ai coetanei. Sembra inevitabile che Jeanette voglia somigliare all’invidiata Kate, che voglia esserle amica e imitarne lo stile di vita.
Su uno scenario di famiglie complicate, in crisi, talvolta monogenitoriali e talvolta allargate (madri fra loro in competizione che proiettano sulle figlie la propria gioventù passata, ma alla quale non vorrebbero mai rinunciare; padri forse migliori e più in grado di entrare in sintonia con i ragazzi nel momento più complicato della crescita), si innestano le prime ribellioni, le curiosità sessuali, gli innamoramenti non svelati e l’omosessualità da nascondere (e per questo vissuta con paura e non in modo consapevole).
Cosa può mutare l’equilibrio? Chi può far saltare tutto (non si capirà mai se in modo volontario o involontario, in una sorta di ciclo della vita fatto di routine, cene, festa annuale, alcol e noia)? Il ruolo di sovvertitore delle regole della comunità è dato dall’arrivo di un estraneo nella cittadina.
Seppure la narrazione sia corale e la visuale presa da più punti, il perno è il ruolo di Martin Harris (Blake Lee), il vicepreside dell’High School dai modi timidi, che piano piano, con il sorriso, entra nel meccanismo divenendone il granello che lo inceppa.
L’evento che scuote la comunità sino a raggiungere la ribalta nazionale sarà la scomparsa di Kate: la sua assenza, che durerà diversi mesi, coincide anche con la trasformazione completa di Jeanette, che prima sboccia e poi si prende le luci della ribalta e pure il fidanzato dell’altra.
Ma a cosa si deve questa scomparsa, quale ruolo ha in questo Jeanette e se i personaggi di contorno (amici, amiche, fratelli, sorellastre) saranno solo spettatori che subiscono gli eventi oppure in qualche modo partecipi, complici o a conoscenza del mistero, non ve lo posso svelare.
In un parterre di attori eccellenti seppure quasi tutti emergenti, mi ha colpito particolarmente Harley Quinn Smith nel ruolo di Mallory Higgins.
Chi ha vissuto l’adolescenza negli anni Novanta ritroverà le pionieristiche chat via web, le VHS da noleggiare per guardare a casa i film, le canzoni di Alanis Morissette e dei Radiohead e molte delle emozioni vissute negli stessi anni.
Il consiglio che mi sento di darvi è quello di seguire Cruel Summer con attenzione, perché la distrazione potrebbe farvi perdere qualche particolare che viene portato all’attenzione come insignificante. Ma siamo abituati a sapere che quando si inquadra qualcosa, questo avrà un suo ruolo nella storia. Attenzione quindi alla collana “You go Girl”, alla chiave rubata in agenzia immobiliare, alla palla con la neve, al 9 di denari oppure a un indefinito colpo di pistola che scuote una serata estiva.
La tensione sarà alta sino alla fine; vi chiederete chi siano le vittime e chi i carnefici e non rimarrete delusi. In fondo, cercherete anche voi una risposta alla domanda di Kate: È la verità quella che vogliamo, vero, Jeanette?
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