
GOLA . RicetteColte
Lu pastrocchiu di cioccolata della madre della Belva Umana
In 24 Maggio 2023 da Fabio MuzzioPer la gioia della mamma tutto lo “tracanna”
La madre della Belva Umana a proposito del postrocchiu

Fracchia la belva umana, 1981, Sergio Martino (Fonte YouTube)
Paolo Villaggio lo si identifica soprattutto per due personaggi: Ugo Fantozzi e Giandomenico Fracchia. Entrambi hanno punti di contatto, tra cui l’essere impiegati, ma notevoli differenze: Fantozzi non è un uomo rassegnato e, in fondo, cerca di avere un approccio ottimista seppur sia sempre vessato al lavoro; Fracchia, invece, ha tratti più vigliacchi e remissivi con punte di aggressività. Il primo ha vissuto la grande notorietà al cinema con dieci pellicole, il secondo nasce per la TV e solo due volte finirà sul grande schermo.
Neri Parenti nel 1981 firma Fracchia la belva umana e il film avrà un buon successo, posizionandosi al nono posto per gli incassi, oltre 7miliardi di lire in una stagione dove a stravincere è un classico intramontabile anche delle repliche televisive: Innamorato pazzo del duo Celentano-Muti.
Uscito il 22 dicembre è uno dei cinepanettoni di inizio decennio e trae ispirazione a un classico del cinema Tutta la città ne parla di John Ford, dove nel 1935 dirige Edward G. Robinson nel ruolo dell’impiegato Arthur Ferguson Jones, che ha un sosia malvivente.
E pure il nostro Giandomenico Fracchia, impiegato di una fabbrica di merendine al cioccolato, ha un sosia: la Belva umana. Autore di omicici e rapine ha una banda formata da Tino, Pera (Massimo Boldi) e Neuro, un giovanissimo Francesco Salvi.

Fracchia la belva umana, 1981, Sergio Martino (Fonte YouTube)
Non possono mancare due pilastri: il mega direttore, qui è Orimbelli, uno straordinario Gianni Agus (memorabile la scena con la poltrona Sacco e la differenza tra Fracchia e Belva) e Anna Mazzamauro, qui la Signorina Corvino. Le somiglianze tra Fantozzi e Fracchia tendono a sfumarsi e i due personaggi in versione cinematografica per assomigliarsi: in particolare si ripetono alcune gag ed è memorabile la scena al ristorante Gli incivili, dove Fracchia invita la Signorina Corvino di cui è innamorato.
A completare il cast c’è Lino Banfi, tra i più fecondi interpreti di commedie in quegli anni e qui nei panni del Commissario Auricchio impegnato nella caccia al malvivente; in questo film è protagonista fuori dal ristorante di una delle canzoni più viste e conosciute: si dice che la stessa sia frutto di improvvisazione ma lo stesso attore, qualche anno fa, ha affermato che oggi non canterebbe più per l’espressione sicuramente poco politicamente corretta.

Fracchia la belva umana, 1981, Sergio Martino (Fonte YouTube)
Siamo però nella rubrica delle ricette e non possiamo che arrivare al momento fondamentale: partendo dal presupposto che conosciate bene il film e come vada a finire, morale compresa, la Belva umana ha un tallone d’Achille: la madre, che lo ricopre di attenzioni come se fosse ancora un bambino e che, soprattutto, tende a preparargli sempre qualcosa al cioccolato a cui è diventato allergico.
Come non potrebbe farsi sostituire dal malcapitato Giandomenico? E il “nostro” ne subirà di tutti i colori: dai baci sulla bocca alle feste del cane, da un pranzo che non finisce mai al modo per riuscire a digerirlo: il ruttino, il clistere e il panno caldo.

Fracchia la belva umana, 1981, Sergio Martino (Fonte YouTube)
E così la madre prepara lu pastrocchiu di cioccolata ma senza panna che il figlio dovrà mangiare cucchiaio dopo cucchiaio. A guardare il piatto si tratta di profiterole e tra poco ci metteremo all’opera.
Ma la madre? Non avrete mica pensato che mi sia dimenticato di Gigi Reder: il mitico Filini dell’ufficio sinistri si veste da donna anziana e con l’accento siciliano offre un’interpretazione storica.
INGREDIENTI 25 PROFITEROLE
- Farina 130g
- Acqua 25cl
- Burro 80g
- Uova 3
- Zucchero 1 cucchiaino
- Sale
INGREDIENTI PER IL RIPIENO AL CIOCCOLATO
- Latte intero 350ml
- Panna liquida 80ml
- Tuorli 3
- Zucchero 150g
- Cacao in polvere (amaro) 30g
- 80 gr di cioccolato fondente 85%
INGREDIENTI PER LA GLASSA AL CIOCCOLATO
- Cioccolato fondente 85% 200g
- Panna liquida 150ml
- Burro 25g

Fracchia la belva umana, 1981, Sergio Martino (Fonte YouTube)
PROCEDIMENTO
I profiterole, leggenda narra prendano il nome dal francese “profit” perché non sono bignè solo riempitti di panna, crema chantilly oppure proprio di cioccolato ma perché si “approfittano” di una un’ulteriore copertura.
Se non acquisti direttamente i bignè puoi realizzarli mettendo in una pentola antiaderente l’acqua, il burro, lo zucchero e un pizzico di sale. Quando il composto inizierà a bollire aggiungi tutta la farina. Lavora a fuoco dolce il composto per circa cinque minuti fino a quando non presenterà grumi e, quando ben omogeneo, staccarsi dalle pareti della pentola. Toglilo dal fuoco e lascialo intiepidire. A quel punto aggiungi le uova una alla volta lavorando bene il tutto (non lesinare energia in questa operazione).
Versa il composto in una sac à poche e crea i tuoi bignè direttamente sulla teglia del forno dove avrai messo la carta forno; dovranno cuocere per circa 15 minuti a 180° (come sempre regolati con le prestazioni del tuo elettrodomestico). Una volta sfornati lasciali raffreddare.

Fracchia la belva umana, 1981, Sergio Martino (Fonte YouTube)
Prepariamo il ripieno. Trita il cioccolato fondente, ho proposto quello all’85% ma puoi scegliere una percentuale più dolce oppure osare con una più alta e tienilo da parte.
In una ciotola sbatti i tuorli con lo zucchero (con gli albumi potresti preparare delle meringhe) e amalgama anche il cacao in polvere (se utilizzi quello zuccherato al posto di quello amaro diminuisci lo zucchero)e lavora bene il composto. In un pentolino versa il latte intero e la panna ottenendo un liquido denso al quale aggiungerai il composto preparato in precedenza. Continua a girare con un cucchiaio di legno e da quando inizia il bollore cuoci per due minuti. Lascia raffreddare il tutto.
Riempi una siringa da pasticciere con la tua crema e provvedi a riempire i bignè costruendo una piramide adangiandoli su un piatto.
La glassatura. Taglia il cioccolato fondente così da ridurlo in scaglie e fallo sciogliere a fuoco dolcissimo in un pentolino antiaderente senza farlo bruciare dove avrai sciolto il burro. A questo punto aggiungi la panna e mescola facendola amalgamare sempre a fuoco basso. Quando il tutto sarà omogeneo versa la glassa sulla piramide dei bigné facendo in modo che vengano completamente ricoperti.
La ricetta prevederebbe l’aggiunta di panna montata fresca ma da questa interpretazione de “Lu pastrocchiu” non la inserirei.

Fracchia la belva umana, 1981, Sergio Martino (Fonte YouTube)
(ADV)
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