
GOLA . RicetteColte
La banana split di Wesley e Jono
In 10 Giugno 2020 da Fabio MuzzioPerché la gola è tornare a ridere
Nel 1987 Gene Roddenberry riesce a realizzare una nuova serie della sua creatura: Star Trek. Nuovo equipaggio, salto temporale di 78 anni e nuove razze con i soliti contenuti forti: la diversità, l’amicizia, la lealtà e la frontiera da portare sempre più avanti e perpetuare così il sogno di viaggiare ed esplorare la galassia. In tutta sincerità la prima stagione e una parte della seconda delle sette complessive soffrono un po’ il bisogno da parte dei personaggi di calarsi nel personaggi e le storie assomigliano alla vecchia serie compreso un apparente budget non troppo elevato. Alla guida dell’Enterprise D troviamo Jean Luc Picard, un francese di La Barre che ama l’equitazione, l’earl grey e Shakespeare, ma per fortuna anche il vino, altrimenti di francese gli rimarrebbero il nome e un paio di merde! pronunciati nel corso degli episodi. Riflessivo e colto appare distante dal vecchio James T. Kirk: il ruolo più avventuroso e di conquistatore di belle donne aliene, e non solo, è ad appannaggio di William Riker dall’Alaska impegnato nel tira e molla sentimentale con il consigliere della nave, la betazoide ma per metà umana Deanna Troi che ha una mamma importante, Lwaxana, detentrice del sacro anello, erede della quinta casa ecc., interpretata da Majel Barret, la signora Roddenberry al suo terzo personaggio dopo essere stata la Numero Uno dell’episodio pilota del 1964 e l’infermiera del Dottor McCoy, Christine Chapel. La diversità torna come tematica forte anche nell’equipaggio: l’ingegnere Geordi La Forge, cieco dalla nascita ma provvisto di un visore particolare; l’alieno, il Klingon Worf, sempre pronto a sparare prima di chiedere spiegazioni e Data, l’androide, il personaggio che forse ha suscitato maggior interesse tra i cultori della serie per essere privo di emozioni ma costantemente alla ricerca di comprendere l’animo umano; in fondo l’esatto contrario di Spock che da quelle emozioni cercava di scappare. Il gruppo principale, trascuro quelli secondari seppur di rilievo nelle storie, è completato dalla dottoressa Beverly Crusher che per sei stagioni (nella seconda viene sostituita dal dottor Pulansky, Diane Muldaur vista nella TOS con i personaggi di Ann Mulhall – Thalassa e Miranda Jones), e dal figlio Wesley che per quattro stagioni abbondanti si trasforma da adolescente a aitante giovanotto e che come pochi ha saputo dividere i fan che non lo hanno troppo amato per quell’aria saputella costruitagli addosso. L’idea iniziale, il ragazzino orfano di padre che viaggia sull’astronave ed evidenzia talento poteva funzionare come il prototipo del nerd per raccogliere il pubblico più giovane: l’aver spinto troppo sulle sue intuizioni e capacità a volte ben superiori di ufficiali esperti e capaci, lo hanno reso antipatico avendo un po’ l’aria del primo della classe che copre il foglio per non farti copiare il compito. Il suo abbandono alla serie è stato salutato con grande favore dal pubblico. Wesley è però protagonista della nostra ricetta: l’Enterprise salva dal naufragio stellare cinque ragazzi tallariani, una razza misogina e guerriera. Uno di questi è però un umano, adottato da bambino dal capitano di una nave tallariana dopo un attacco a un avamposto terrestre. Jeremia (Chad Allen) è diventato Jono e ha introitato tutte le regole del nuovo mondo: interessante il racconto dell’adolescenza, il confronto degli adulti e perché no come l’abbraccio di nuove regole di vita e culture possano cambiare le persone. Il tentativo di farlo tornare al mondo umano si infrangeranno malgrado diversi tentativi: uno di questi è far vivere la realtà del bar di prora, luogo di socializzazione dove regna Guinan, l’Elauriana interpretata da Whoopy Goldberg. Qui Jeremia/Jono sarà incuriosito da un dolce che Wesley sta degustando: la banana split. L’errato utilizzo del cucchiaio provocherà un momento di spontaneità e di ritorno alle radici. La ricetta è tratta dall’episodio Improvvisamente umano, in originale Suddenly Human, quarto episodio della quarta stagione, andato in onda la prima volta il 15 ottobre 1990 negli Stati Uniti e da noi solo il 2 febbraio 1995.

Star Trek – TNG improvvisamente umano (fonte YouTube)
INGREDIENTI:
- Banana 1
- Vaniglia 1 pallina
- Cioccolato 1 pallina
- Fragola 1 pallina
- Sciroppo di cioccolato q.b.
- Sciroppo di fragole q.b.
- Scaglie di cioccolato
- Noci tritate
- Ciliegie candite 3
- Panna montata q.b
- Wafer tondi 2
Procedimento:
Contrariamente a come viene servita nel bar di prora a Wesley, utilizza una barchetta, quindi un piatto lungo per la preparazione: dividi longitudinalmente una banana, senza buccia perché quella ricetta aveva qualche difetto, e adagiala sul piatto. Decidi come disporre le tre palline, se vuoi pure quattro, tanto lo hai capito che questo dolce è per veri golosi. Una volta messo il gelato guarnisci con lo sciroppo: quello di cioccolato sul cioccolato e così per quello di fragola. Adesso è venuto il momento della panna montata: puoi decidere se acquistarla da montare o nella comoda bomboletta. una volta che hai ricoperto la banana e il gelato spolvera con le noci tritate e le scaglie di cioccolato che ti consiglio fondente.

Star Trek – TNG improvvisamente umano (fonte YouTube)
Sulla tua montagnetta di panna adagia le ciliegie candite (se è stagione puoi optare per quelle fresche) e termina la presentazione con i due wafer tondi da inserire nella panna. L’inevitabile e voluta profondità tra la cima della panna e gli strati inferiori consigliano un cucchiaio lungo da non utilizzare come vediamo fare a Jono, anche se la soddisfazione di vedere Wesley in stile “torta in faccia” ha il proprio perché. Scherzi a parte, buona degustazione di un dolce che ha una storia che ti racconto qui sotto.

Star Trek – TNG improvvisamente umano (fonte YouTube)
Storia di un dolce
Questo dolce ha diversi padri che ne rivendicano la primogenitura.
Le diverse ricerche dicono che viene realizzato la prima volta nel 1892 in una City dello stato di New Tork, Ithaca, sede della Cornell University. Qui Chester Platt, titolare della drogheria Platt & Colt, inventa qualcosa che raggiugerà ogni angolo del mondo: la coppa di gelato. Alla coppa ama aggiungere gli sciroppi che crea: di ciliegie, di cioccolato, di fragole. Da qui l’idea di utilizzare su un piatto lungo, la barchetta, un frutto che sta prendendo sempre più piede anche negli USA: la banana. Nasce così la banana split che aggiunge gelato, panna e altre golosità come lo sciroppo, le ciliege candite e ingredienti a seconda delle diverse “sfumature” che si vogliono dare.
A reclamarne la realizzazione è pure la Walgreens che, pur essendo una catena di farmacie fondata a Chicago, ha commercializzato frappé e macchine di gelato oltre ad aver prodotto il dolce di cui vi sto parlando fin dal 1901.
La ricetta viene però brevettata nel 1904 da David Evans Strickler, uno studente dell’Università di Pittsburgh che aiuta il padre nel bar di famiglia; a Boston vede la banana split e sceglie di apportare una variazione fondamentale alla ricetta del dolce che aveva avuto modo di assaggiare: toglie la buccia al frutto. La creazione però viene attribuita, o meglio la “reclama”, anche un ristoratore di Wilmington in Ohio, Ernest Hazard, che nel 1907 la propone ai clienti: taglia la banana in senso longitudinale, quindi il vero momento di “split” e inserisce il gelato. A Wilmington si tiene anche un annuale festival dedicato proprio al dolce.
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