
GOLA . RicetteColte
Il pollo alla creta della Desolina
In 2 Gennaio 2019 da Fabio MuzzioPerché la gola è davvero tentazione
Il compagno don Camillo del 1965 è il quinto e ultimo film della saga tratta dai romanzi di Giovannino Guareschi, e interpretati sullo schermo dalla coppia Cervi-Fernandel iniziata nel 1952. Un sesto film, Don Camillo e i giovani d’oggi, non venne terminato per la malattia dell’attore francese (e senza Gino Cervi) ma riproposto successivamente con l’interpretazione al suo posto di Gastone Moschin e Lionel Stander. L’ultimo in ordine di tempo fu nel 1983, Il mondo di Don Camillo, dove la coppia celebre delle due parrocchie, quella cattolica e quella comunista, vede come protagonisti Terence Hill (che poi sarebbe diventato Don Matteo in una serie tv davvero prolifica e fortunata) e Colin Blakely. L’appeal dei primi cinque film e del duo originale non è stato mai ritrovato, complice anche la superlativa interpretazione del bolognese Cervi, liberale di credo politico, Massone per affiliazione ma sopraffino interprete di un capopopolo comunista e di un francese di Bouches-du-Rhône, perfetto nella parte del prete di campagna dai piedi piatti e dalle mani grosse, sorretto dal doppiaggio perfetto di Carlo Romano, grande del teatro e voce italiana – solo per citarne una – di Jerry Lewis. I film vengono proposti annualmente, e qualche anno fa, soprattutto sotto elezioni, dalle reti Mediaset. Ripropongono il forte senso ironico di Guareschi e del suo Candido per i due credo politici che avevano maggiormente caratterizzato l’antifascismo ma per i quali non nutriva troppe simpatie, in particolare per i “rossi” per i quali coniò anche l’espressione trinariciuti, avendo a suo dire una terza narice per inalare il credo del partito. I film si dipanano tra saggezza contadina, baruffe, scherzi, ricordi partigiani, vendette ma grande rispetto e solidarietà, per cui si guardano sempre con grande piacere.

Il compagno Don Camillo, 1965, Luigi Comencini (Fonte YouTube)
La ricetta che abbiamo tratto arriva dunque da Il compagno don Camillo e nasce dalle proteste per il gemellaggio tra Brescello e il paesino sovietico di Brezwyscewski. Il digiuno del Reverendo, con cedimento alle tentazioni culinarie e procurata indigestione, rappresenta uno dei momenti più divertenti. In particolare il ricordo dei ravioli che ungevano la bazza di parmigiano o il panino con le salsicciotte arrosto mettono a dura prova lo stomaco vuoto di una grande forchetta, al pari del pollo alla creta del Bergassi, cucinato dalla povera Desolina.
Ingredienti per 4 persone
- Pollo da 1,5 kg
- 200 g Prosciutto crudo (o pancetta)
- 50 g Burro
- Mazzetto aromatico (Salvia, Rosmarino, Timo)
- Sale q.b.
Preparazione
La cottura nella creta si perde davvero nel tempo anche se, come dimostra il film, ancora nel Novecento era pienamente utilizzata. Con tutta probabilità avrai in casa una pentola del genere a meno che tu non decida di acquistarla per provare questa ricetta, con il vantaggio di una cottura naturale. Segui le indicazioni per l’utilizzo della tua pentola e iniziamo con la preparazione.
Non sappiamo bene come “la povera Desolina” preparasse il pollo che tenta il digiunante Don Camillo, tuttavia, alla luce del luogo – la Bassa – e degli anni – tra i Quaranta e i Sessanta – prosciutto crudo e burro sono i protagonisti.
Prendi il pollo completamente ripulito dalle interiora e riempilo con un trito di aromi (rosmarino, salvia, timo) e il burro con un pizzico di sale, e richiudilo. Prendi il prosciutto crudo e ricopri il pollo. In alternativa potresti usare la pancetta. Adagia il pollo nella tua pentola e richiudila, mettendola in forno per almeno un’ora e mezza. Terminata la cottura apri il coperchio, attenzione al vapore, e servi il tutto accompagnato a un contorno di tua scelta.
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Ottimo, tuttavia nel film, Peppone Gino Cervi dice: “…quando col martello si rompeva la creta…” quindi suppongo che la povera Desolina Bergazzi non usasse una pentola di terracotta ma, come si faceva una volta, ricoprisse il pollo con della creta, che poi col calore del forno diventasse una specie di scrigno. In teoria sembra semplice ma in pratica sarebbe bello avere una ricetta che spiegasse chiaramente come farlo in quel modo.
Grazie