GOLA . RicetteColtePerché la gola è un personaggio di ritorno
La prima colazione di Nando Moriconi
In 1 Marzo 2023 da Fabio MuzzioPerché la gola è un personaggio di ritorno
La struttura a episodi, più o meno brevi, offre l’opportunità di mettere insieme cast di grande peso al botteghino e rendere anche più dinamico lo sviluppo di un filo rosso che racchiude tutte le vicende. Le commedie e il genere comico del nostro cinema hanno sfruttato molto spesso questa opportunità regalando grandi classici entrati nella storia del nostro grande schermo creando capolavori memorabili.
Nel 1975 Sergio Corbucci, davvero uno tra i più grandi del genere, firma la regia e condivide la sceneggiatura con altri grandi come Castellano e Pipolo, Mario Amendola, Rodolfo Sonego, Massimo Franciosa e Alberto Sordi, Di che segno sei, strutturato su quattro episodi che riprendono la macro suddivisione dei segni zodiacali: acqua, aria, terra e fuoco.
Il cast è composto da attori tra i più amati e di grande successo e altri in ascesa e alcuni caratteristi entrati in pellicole di grande successo.
Acqua vede protagonista Paolo Villaggio e Giuliana Calandra nella sua Genova e affronta la tematica dell’identità sessuale a causa di un errore medico: tra l’altro provate a cercare una giovanissima Carmen Russo.
Aria propone l’accoppiata Adriano Celentano e Mariangela Melato alle prese con le gare di ballo; nell’episodio vi sono all’esordio Ileana Carati, che poi sceglierà il nome di Lilly e successivamente un’altra carriera cinematografica, Jack La Cayenne molto conosciuto in quegli anni in televisione, il pubblico meno giovane lo ricorderà in grado di mettere in bocca una tazzina da caffé, e Gil Cagné che avrà grande notorietà come truccatore (Il visagista delle dive è… truccattissimo, per citare La terra dei cachi di Elio e le storie tese).
Terra ci consegna un Renato Pozzetto in versione muratore con il sogno di aprire una tabaccheria: la chance potrebbe arrivare grazie ai proprietari della casa che sta costruendo. Vi lascio opportunità di scoprirlo se non lo sapete già. A proposito, oltre a Massimo Boldi già affermato soprattutto nel mondo del cabaret ma in forte ascesa, vi segnalo che i due coniugi sono Luciano Salce, nel ruole del Conte Leonardo Bronzi Ballarin e Giovanna Ralli, sua moglie Cristina e donna bellissima.
Fuoco chiude il film e il protagonista assoluto, che si cuce addosso la sceneggiatura vede protagonista Alberto Sordi, nel ruolo di una guardia del corpo al servizio di un industriale e che riprende una delle situazioni di malavita di quegli anni nei quali i rapimenti di persona erano abbastanza frequenti. Sordi riprende un vecchio personaggio, quello di Nando Moriconi questa volta detto “Gorilla K2” della International Security, visto altre volte e che arriva da Un americano a Roma. In realtà è apparso poi Un giorno in pretura con il cognome non sempre uguale: Moriconi, Mericoni e Meniconi. La critica non ha apprezzato troppo questo ritorno, forse un po’ forzato trovandolo meno divertente rispetto alle precedenti apparizioni. Rimane che questa guardia del corpo martirizza il Commendator Ubaldo Bravetta, l’industriale che lo ha reclutato (Ugo Bologna famossimo per essere stato il Direttore Conte Corrado Maria Lobbiam, che martirizza Ugo Fantozzi). Mericoni all’industriale violerà la sua privacy persino nel suo bagno, procurerà allarmi con con la Polizia, gli rovinerà il matrimonio e lo farà pure rapire. Il grande Albertone ci conduce però più sulla strada della malinconia più che sulla parodia e satira su un certo mondo a stelle e strisce che pervadeva l’immaginario popolare dei decenni precedenti. Da questo episodio ho estrapolato una ricetta, la colazione che Nando si fa preparare dalla servitù, la cameriera è Marilda Donà, metre il Commendatore si può concedere solo un tè.
Di che segno sei, prodotto da Franco Cristaldi, si avvale anche delle musiche di Lelio Luttazzi, e vi segnalo un cameo di Lello Bersani, storico critico cinematografico del nostro giornalismo e all’epoca il più importante del panorama. Uscito il 23 ottobre del 1975 il film si è piazzato al quinto posto della stagione con oltre 4 miliardi di lire, nella quale è risultato vincente Amici miei, seguito da Lo squalo (il film più visto nel mondo quell’anno), Qualcuno volò sul nido del cuculo e I tre giorni del condor, superando un altro titolo fortissimo come Il Padrino, parte II e film davvero rimasti nelle programmazioni televisive come L’anatra all’arancia, Il secondo tragico Fantozzi e Una sera ci incontrammo.
INGREDIENTI
- Uova 4
- Bacon a fette 50g
- Cotoletta di vitella
- Crepes 4 e 2 uova
- Burro
- Marmellata
- Senape
- Latte
- Succo di arancia
PROCEDIMENTO
Questa colazione appare improbabile ed esasperata ma soprattutto molto caratterizzata dalle uova.
Per bacon and eggs: sbatti due uova grandi con una frusta o una forchetta in una bacinella. Aggiusta con un poco di sale e aggiungi il latte (in alternativa, ma sarebbe ancor più calorica, della panna da cucina). Quando il tuo composto sarà diventato omogeneo è pronto per la tua padella antiaderente dove avrai lasciato sciogliere una noce di burro. Versa e inizia a cuocere a fuoco medio senza aiutandoti con una palettina per far sì che il tutto si rapprenda ma si formino delle specie di fiocchi, quelli tipici delle uova strapazzate. Nel frattempo avrai messo in una padella antiaderente le fette di bacon: non sarà necessario aggiungere nulla, perché cuocerà nel suo grasso.
Per le crêpes: sbatti le due uova fino a quando tuorlo e albume saranno ben omogenei e aggiungi un pizzico di sale. Setaccia la farina e in una ciotola mescolala al latte e allo zucchero. Quando il composto si sarà completamente sciolto e non vi saranno grumi, aggiungi e mescola bene sia le uova che il burro che avrai fatto sciogliere a fuoco basso. L’impasto ora deve riposare in frigorifero almeno mezz’ora (copri la ciotola con la pellicola trasparente).
Nell’apposita piastra inizia a versare l’impasto, che sia sottile mi raccomando, per ottenere le tue crêpes: cuocile da entrami i lati e piegale in quattro affinché si creino dei ventagli. Una volta che avrai terminato con la preparazione dei ventagli, riscalda lo sciroppo in una padella antiaderente e immergi le crêpes.
La cotoletta di vitella: elimina la parte di grasso e incidi in due o tre punti il bordo, così che durante la cottura la carne non si accartocci. E poi, se è troppo alta, ma sarebbe sempre meglio farlo magari più leggermente, è meglio batterla con il batticarne che ne aumenterà l’ampiezza senza farla diventare troppo sottile. C’è chi suggerisce di dare un’infarinata prima della panatura che, come recita la regola, deve essere doppia: dopo il primo passaggio nell’uovo sbattuto e non salato e la prima panatura si consiglia di ripassarla nuovamente nell’uovo e ancora nel pangrattato.
Ultimata la panatura deve essere fritta in padella della misura adeguata alla grandezza delle cotolette: potresti utilizzare olio di semi il burro.
Il resto andrà a piacere con l’aggiunta di qualche fette di pane tostato.
Un paio di note: intanto l’utilizzo di mostarda, che riprende anche la celebre scena di Un americano a Roma e l’utilizzo erroneo al posto di senape, ingrediente caratterizzante della mostarda che però è composta in genere di frutta. Un dubbio sulla cotoletta: si parla di cottura media come se fosse in realtà una bistecca. Un probabile bisticcio nei dialoghi.
(ADV)
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