GOLA . RicetteColte
Il Sandwich bologna che a Yale è proibito
In 24 Luglio 2024 da Fabio MuzzioJ.D.: Oh, mio Dio… quello è davvero un bologna sandwich… mia salvatrice. Dai Linds, sul serio ne ho bisogno… ne ho davvero bisogno
Linds: ti ho tenuto da parte l’ultimo: ho pensato che non lo hanno quelli a Yale
J.D.: credo siano proibiti a Yale, ho dio mi mancavano
J.D. alla vista del sandwich che da tempo non mangiava e che la sorella Lindsay gli porta a sorpresa
Hillbilly Elegy: A Memoir of a Family and Culture in Crisis, tradotto in italiano in Elegia americana è un libro autobiografico di rilevante successo che James David Vance ha pubblicato nel 2016 a 32 anni. La ragione che spingano in una età così giovane a pubblicare già la propria vita risiede nel successo professionale e poi politico dello stesso, considerato sia un énfant prodige che soprattutto un self-made man come piace alla cultura a stelle e strisce, che, nato nel disagio e in una famiglia problematica, ha saputo elevarsi: in sostanza viene esaltato il fatto di uscire da una condizione in cui la struttura sociale rischia di relegarti.
Il successo di questo avvocato diventato poi Senatore dell’Ohio è culminato, per ora, con la chiamata di Donald Trump affinché diventi il suo Vice Presidente in caso di vittoria alle presidenziali del 2024 (si vedrà, nel momento in cui scrivo è cambiata in corsa la candidatura democratica con la rinuncia da parte del Presidente in carica Joe Biden e la probabile investitura della sua attuale vice Khamala Harris).
Il film del 2020 era oramai entrato nelle library delle piattaforme insieme alle sue due candidature all’Oscar®, una per il make-up e una per la straordinaria Glenn Close nel ruolo della nonna, ma è gioco forza tornato alla ribalta in virtù della candidatura di Vance, repubblicano ultraconservatore e populista (termine oramai politicamente diffuso quanto il prezzemolo in cucina).
Diretto da Ron Howard, ottimo regista che mi ha stupito per aver tenuto il film sotto le due ore, già questa è una notizia, si avvale di un cast di tutto rispetto: oltre alla già citata Close, nel ruolo di Bev, la madre di J.D., troviamo Amy Adams, altrettanto emozionante nella sua performance, a cui si aggiungono Bo Hopkins che intepreta il nonno, Haley Bennet in quello della sorella Lindsay e Freida Pinto (diventata famosa nel ruolo di Latika in Milionaire) in quello di Usha Chilukuri, la fidanzata di origini indiane conosciuta a Yale e poi sposata.
La vicenda gioca sui flashback tra il J.D. adolescente e quello che sta per iniziare la sua carriera con i primi colloqui: ad alternarsi Owen Asztalos e Gabriel Basso (affermatosi con la serie The Night Agent). Se l’adolescente ha già la passione per i dibattiti politici, il quasi laureato evidenzia buone capacità di articolare proposte convincenti in gradi di ottenre gli scopi prefissati.
A Jackson in Kentucky e poi a Middletown in Ohio vediamo J.D. bullizzato dagli altri ragazzi in una famiglia con una padre violento, una sorella più grande schiacciata dalla responsabilità e senza vie di fuga da quella realtà, una madre instabile psicologicamente e tossicodipendente che dopo il divorzio passa da un uomo all’altro per dare sicurezza economica ai figli; un nonno protettivo che morendo lascerà presto il peso di tutto alla moglie ruvida, a tratti cattiva e volgare ma in realtà vera guida del giovane nipote che man mano ne comprende non solo gli insegnamenti ma anche l’amore che ha per lui. Questa è cosiddetta “‘altra America” (quella al di là dell’Hudson che vota Trump, per dirla alla Roger Hailes).
Tra ricordi di piccoli furti e uso di marijuana (per un politico meglio ammeterlo subito prima che lo scoprano gli avversari e i giornalisti), l’orgoglio per i Monti Appalachi, il senso patriottico di arruolarsi nei Marines per andare in Iraq, la voglia di studiare e laurearsi facendo tre lavori, il senso della famiglia e delle radici (di cui J.D. si vergogna solo con la fidanzata già di una classe sociale più alta) completano una storia vera e sincera, un’elegia destinata a emozionare gli statunitensi.
Adesso, però, arriviamo alla ricetta, perché del film vi ho già parlato fin troppo: una festa organizzata da Lindsay tra hotdog, dolci, birre e grigliate propone anche il “baloney sandwich” o bologna sandwich nella traduzione italiana: pront*?
INGREDIENTI PER 2 BOLOGNA SANDWICH
- Pane a fette 4
- Baloney sausage fette 4
- Cheddar fette2
- Senape q.b.
- Olio di arachidi
Fermi tutt*! No, non si tratta della nostra mortadella, la bologna, con o senza pistacchio ma di un insaccato tipico di Stati Uniti e Canada che somigli nella consistenza e nella preparazione, perché deve essere un tritato omogeneo che può essere di tacchino, pollo, maiale o soia per chi è ovviamente contrario alle proteine animali.
Direi che, se non riesci a trovare l’originale puoi optare per un arrosto di tacchino o pollo affettato non troppo sottilmente.
La versione di Lindsay sembra semplice, come da ingredienti che ti ho segnalato in elenco ma nulla toglie che possa essere arricchito con lattuga e una fetta di pomodoro e sostituire la senape (non la mostarda, perché, traduzioni errate a parte, per noi è un’altra cosa sempre a base di senape).
In una padella antiaderente versa un giro di olio di arachidi o altri semi e riscaldalo: adagia sopra le fette di “baloney” facendolo scurire un po’ senza bruciarle. Prima su un lato e poi sull’altro aggiungendo a questo punto anche una fetta di cheddar (ci sono anche delle sottilette che ben si adattano a questa preprazione). Quando il formaggio si ammorbisce appoggia l’insaccato e il formaggio tra due fette di pane bianco, quello quadrato da sandwich, che avrai prima tostato per renderlo leggermente croccante e poi spalmato con un velo di senape (o maionese come ti ho detto sopra).
Il sandwich è pronto per essere degustato.
(ADV)
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