GOLA . RicetteColte
Il caffé mattutino di Maigret
In 2 Ottobre 2024 da Fabio MuzzioLasciatelo pure…
Il Commissario Maigret alla cameriera che però gli porta via la bottiglia di rum
Ho dedicato più di un post al Commissario Jules Maigret creato da Georges Simenon, in particolare scrivendo delle trasposizioni italiane proposte dalla RAI tra il 1964 e il 1972 con protagonista Gino Cervi.
E, dal racconto degli sceneggiati, come si diceva all’epoca, ho estrapolato diverse ricette che man mano vi ho segnalato, grazie anche al fatto che il Commissario è una buona forchetta e anche un discreto bevitore, in particolare di birra e calvados. E così vi ho proposto i funghi alla bordelese, il pollo al vino (il suo piatto preferito), che tanto avevano entusiasmato il suo ospite statunitense, il foie gras durante la sua trasferta a Bergerac e la zuppa di cipolle, quella spesso consumata insieme “ai suoi” al termine delle operazioni notturne per le strade parigine.
Appassionato pescatore, Maigret ci porta dentro a questa passione in particolare nell’episodio in tre puntate L’affare Picpus, tratto dal romanzo del 1944 Signé Picpus, il numero ventitre della produzione di Simenon e pubblicato in Italia nel 1960 con il titolo di Maigret e la chiromante. L’emissione televisiva è tutta nel gennaio 1965 (l’anno de Il compagno don Camillo) ed è la seconda della prima stagione de Le inchieste del commissario Maigret.
Le tre puntate sono davvero ricche di sfumature e dettagli, magari con pochi esterni, ma i costi e le attrezzature televisive non erano ancora in grado di offrire molto, con una ricostruzione di indagine complessa e articolata che parte da un’apparente messaggio di morte su un foglietto di un caffé e che si concretizza con l’omicidio di una chiromante per condurci nel mistero di un uomo vestito con abiti invernali anche se siamo al 13 agosto: a interpretarlo il Sergio Tòfano, attore, regista e, per gli appassionati di fumetti, creatore de Il Signor Bonaventura; una madre e una figlia dispotiche avvolte dal mistero, una contessa che ama ricevere giocatori di bridge che lasciano ingenti somme al suo tavolo e uno degli indizi che più aiuteranno nel dipanare la matassa: i lucci, pesci particolari, con i denti e che Maigret si ritrova spesso ad analizzare anche al lago di Morsang sur Seine, a poco più di venti chilometri da Parigi dove, sempre per indagare e “ingannando” la Signora Maigret, si ritrova al Beau Pigeon, un hotel con qualche segreto di troppo.
Il particolare di andare in vacanza per indagare portandosi la moglie ricorda l’analogia con un altro Commissario, Salvo Montalbano, che Andrea Camilleri, curatore anche di una parte delle produzioni italiane di Maigret, ha proiettato sul suo personaggio, anche se Livia non sposerà mai il commissario di Vicata.
Non manca mai un personaggio cardine delle inchieste: la portinaia, fonte di informazioni, pettegolezzi e verità su quanto accade nei palazzi teatro di omicidi e furti e, ultima curiosità, la citazione, da parte della Signora Maigret, mentre la coppia è in motoscafo, del nuovo libro che l’amico Simenon ha scritto sulle indagini del Commissario e marito.
Non ci resta che arrivare alla ricetta del caffé che precede la colazione non ancora pronta.
INGREDIENTI
- Caffé tazza1
- Rhum bicchierino1
PREPARAZIONE
Gli ingredienti sono pochissimi e la preparazione immediata: più che una ricetta si tratta di un ennesimo e giusto omaggio a Maigret che, questa volta, sia a Parigi che in vacanza indossa un Fedora bianco della Borsalino, evento raro nella produzione ma tipico delle giornate estive in cui essere eleganti.
Il Commissario è uscito presto per indagare e ha visto qualche particolare che gli permette di aggiungere altri tasselli alla sua ricostruzione. Nel momento in cui rientra lo troviamo in sala da pranzo con la moglie ancora in vestaglia che si deve preparare per la colazione non ancora pronta come dice, scusandosi, la cameriera. Per ingannare l’attesa e tenere sotto controllo quanto accade prima di salire in camera a sbarbarsi, Maigret accetta ben volentieri il caffé appena preparato ma chiede la “correzione” che gli viene servita. La bottiglia, che vorrebbe rimanesse con un bicchiere aggiuntivo, viene repentinamente portata via con un siparietto gustoso.
Se vuoi gustare il caffé come lo beve Maigret, di buona mattina magari è meglio di no, prepara il tuo solito caffé in una tazzina (non troppo piccola) e versa un bicchierino di rhum (ho usato la dicitura francese, visto che lì siamo).
Non ti resta che gustarti questa piccola e semplice prelibatezza.
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