Le opinioni superbe . SUPERBIA
I sette personaggi (al femminile) del cinema
In 4 Ottobre 2020 da Fabio MuzzioPensi al cinema e alle prime sette protagoniste memorabili che ti ricordi: le mie, eccole qua.
Sara Deever: imprenditrice ricca e redenta colpita da una malattia incurabile. Questo Sweet november sarà un remake criticato ma Charlize Theron ti conquista fin dalla prima inquadratura: animalista che riscopre il valore della vita, quella da cogliere ogni attimo proprio perché destinata a finire a breve. E come fare? Con la ricerca di un uomo che ogni mese si concede per una storia breve, intensa e con l’intenzione di cambiarlo in meglio. Quando le capita Keanu Reeves, bello, rampante, con in testa solo la carriera da pubblicitario invece scocca qualcosa di più di una scintilla. “Lasciami andare” gli dice mettendogli la sua sciarpa che ha il profumo dell’amore mancato, dell’addio e soprattutto del ricordo che durerà per sempre. Ti commuovi e ti innamori anche tu mentre la guardi.
Catwoman: il successo eclatante del sadomaso arriva da lontano e dalla letteratura (oltre che dalla pratica) ed è comparso sul grande schermo spesso e non solo in film monotematici di un certo tipo. Le sfumature, declinate in qualche colore e probabilmente un po’ noiose, erano ancora molto lontane quando Michelle Pfeiffer da impacciata e timida Selina si trasformava in una creatura della notte indossando una tutina in latex per colpa della quale in tanti hanno perso il sonno, complice pure quel “Miaoooo“. Alle tante gatte morte che albergano nei film e nella vita di tutti i giorni, si contrapponeva una gatta molto viva con l’ausilio di frusta e di tacchi a spillo: una bella differenza.
Lorna Cole: trovare una donna intraprendente, molto competitiva e che ti tiene testa è un’arma a doppio taglio, verrebbe la battuta pure “letale”. Rene Russo la incarna alla perfezione: spara come un vero cecchino, picchia utilizzando le arti marziali, non si spaventa per il sangue, in una mossa ti sdraia e ti fa suo sul pavimento di casa: ha cicatrici non solo per amore e con il gilet con stampata la bandiera a stelle strisce non può che “intortare” il suo alter ego maschile (stregato dal primo incrocio di sguardi e che non vuole altro). Verrebbe da ricordare la canzone di Roberto Vecchioni Voglio una donna dove si dice che l’altra metà del cielo dovrebbe evitare di diventare “stronza e sola come un uomo“. Con Lorna non ti annoi di certo, per quanto sia difficile stare al suo passo. Rischi, per dirla alla Martin Riggs, di “Invecchiare per e non con lei“.
Lisa Stefani: la donna che tradisce, al pari del marito, ma che sembra aver trovato l’amante giusto da trasformare in nuovo compagno. Se poi ha l’altro ha il fascino del francese Jean-Claude il matrimonio sembra davvero concludersi. Non le manca però di porre sempre la sua visione: giustificare se stessa per le avventure extraconiugali ma se il coniuge ricambia, la situazione non piace di certo, seppur finga superiorità nella cosa. E mentre si corrode di gelosia e voglia tornare sui propri passi, senza esplicitarlo, il marito le smonta pezzo per pezzo le convinzioni “distruggendo” l’amante e mettendole davanti agli occhi un’altra donna più giovane e quindi in ulteriore competizione. Alla fine il piticarmo compie il suo effetto ma se un rapporto costruito sulle bugie possa vivere qualche momento di sincerità è ancora tutto da stabilire: insomma, che Lisa ci sia effettivamente cascata o voluta cascare nella trappola non è dato sapere.
P.S. Adorabile Monica Vitti.
Angelica Sedara: il nome giusto di una donna rampante in cerca di scalata sociale. Ne Il Gattopardo Claudia Cardinale incarna il ceto aggressivo che vuole sostituirsi a quello in decadenza. Ha dalla sua la bellezza, e lo sa, strumento fondamentale per accalappiare il bello e coetaneo con potenziale titolo e patrimonio. Questo però è la rinomata condizione necessaria ma non sufficiente: l’uomo da affascinare è un altro, quello che potrebbe mettere ostacoli. E così la sua strategia vive su due piani: in modo furbo è abile a giocare le proprie carte e a gestire la situazione per arrivare al traguardo. Pare conseguenza ovvia poi il tempo davvero ristretto con cui si adeguai al nuovo mondo, apprendendone stile e caratteristiche senza escludere, nella parte più anziana della vita, di diventare la prima a stigmatizzare certi comportamenti un po’ come diceva quella canzone: “Sentendosi come Gesù nel tempio… se non può più dare il cattivo esempio” oppure, in modo più popolare riprendendo un grande giornalista sportivo: “incendiari da giovani e pompieri da vecchi”.
Jenny Curran: Robin Gayle Wright interpreta la donna che sei l’unico ad aver capito, quella dal passato e difficile da salvare, proprio perché forse aveva salvato te proiettando con la sua protezione il bisogno di essere protetta. Tuttavia l’equivoco di base è che per lei si tratta di riconoscenza non di amore vero. Ma è pure la causa persa: scapperà alla prima sirena, cercando di scappare in realtà da se stessa, e ti troverai a rincorrerla, di portarla via dai guai, fino a quando la situazione sarà senza ritorno. Magari costruirai qualcosa di vero e importante ma con il suo agire avrà guastato tutto quello che di buono ci poteva essere. Forrest forse avrà una personalità tutta sua, diciamo così, il che lo rende meno appetibile ma appare al contempo, se si vuole, il prototipo dell’uomo che consideri di minor valore, proprio perché ha le qualità che servirebbero per guarire.
Sally Albright: l’icona della sognatrice romantica e dell’esasperante precisina sul grande schermo ha il volto di Meg Ryan. Dalla provincia alla metropoli per la carriera e soprattutto l’amore, concetto quasi esasperato negli anni Ottanta, ripreso nel decennio successivo in modo più incisivo e concreto da Sex and the City. In realtà la ricerca non tramonta mai, al limite la si cela dietro altre giustificazioni. La saggezza per Sally arriva con gli anni e diversi uomini sempre sbagliati per un motivo o per l’altro ma rimane quanto più di illuminante quello che per lei sentenzia Harry: “sei una donna ad alto mantenimento, convinta del contrario… le peggiori” anche in virtù di quei “a parte“, perché non a tutti piace” che ne fanno la vera e unica artefice di ogni decisione. Gli occhioni e il sorriso ti incastrano ogni volta e non puoi fare altrimenti: rivedendo e cambiando piano a una famosa e abusata citazione “ti porta al suo livello e ti frega con l’esperienza”.
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