
AVARIZIA . FrammentiAvari
Il rumore della penna
In 6 Aprile 2021 da Francesco Balasso
Matazō Kayama, Black Bird, 1963, 40×28 cm | Photocredits: www.g-murakoshi.com
«Per tutta la vita ho cercato di evitare alcuni luoghi dove, non so perché, provo un senso di smarrimento e una stretta alla gola. Per dirle, non riuscirei mai a fare una vacanza in montagna. Il silenzio inquietante, la natura selvaggia… Sa, l’ambiente minaccioso è una costante da cui non riesco a liberarmi. Come il sogno dell’altra notte. Non c’era il canto di un canarino, ma il grido di un corvaccio nero! Credo sia per questa storia dell’infanzia ansiosa, in cui nessuno aveva abbastanza tempo per ascoltarmi». Il rumore della penna che picchietta sul blocco note mi distoglie lo sguardo dal soffitto bianco dello studio. «D’altronde sono il terzo di cinque figli, e con il negozio i miei genitori rincasavano solo la sera. Non so, è come se fossi sempre alla ricerca di una risposta che mi dia sicurezze, di una direzione…». Rimango un attimo in silenzio. Fisso due tagli di luce stampati sulla parete, il mio cappotto appeso, il diploma di specializzazione sotto la bocca di lupo. Riprendo a guardare il soffitto. La penna continua a picchiettare.
Nota di redazione: Oggi, nel 2004, a Kyoto, moriva Matazō Kayama (24 settembre 1927 – 6 aprile 2004), pittore giapponese appartenente alle correnti pittoriche nihonga e cubista.
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