INVIDIA . Lector In Invidia
Tanto fumo…e l’arrosto?
In 25 Agosto 2016 da Attilia Patri DPA volte bisognerebbe focalizzare l’attenzione su una notizia, un argomento, una tematica “calda” di quelle sbandierate ai quattro venti, declamata su ogni mezzo di informazione, ripetuta con fare martellante nelle ore fatidiche di concentrazione nei vari TG, strombazzate a più non posso a destra e a manca solo per vedere, quando si spegne l’eco del gran vociare, gli effetti prodotti nel concreto.
Tanto per fare un esempio prendiamo:
- una data: “2 febbraio 2016“;
- un argomento: “norme antifumo, multe a chi getta i mozziconi per terra, pacchetti shock e divieto in auto con donne incinte”;
- un periodo di riferimento di sei mesi;
Arriviamo ad agosto e facciamoci un’idea tra fantasie dichiarate e realtà oggettiva di come sono andate fino ad ora le cose.
2 febbraio 2016
Da questa data progressivamente entreranno in vigore divieti e novità introdotti con il recepimento della direttiva UE sul tabacco al fine di determinare una stretta sul fumo e soprattutto dissuadere i giovani da tale abitudine a rischio (il tutto già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 18 gennaio 2016).
Da questa data inizierà, quindi, la diffusione e il conseguente martellamento delle nuove norme che comprendono: l’introduzione di immagini shock sui pacchetti di sigarette, il divieto di usare additivi (es. mentolo), l’abolizione dei pacchetti da 10 sigarette e dei pacchetti con meno di 30 gr di tabacco da arrotolare, della vendita online di prodotti del tabacco (?) e delle sigarette elettroniche ed eventuali liquidi (?), degli elementi promozionali sulle confezioni (?).
Da questa data, e qui inizia il vero e super martellamento, sarà “vietato gettare i mozziconi per terra, nelle acque e negli scarichi” pena una sanzione da parte di qualche controllore (?).
Da questa data sarà, inoltre, vietato fumare in auto con a bordo minori e donne in stato interessante. Questo divieto meriterebbe un approfondimento particolare perché punto primo penso che anche senza una norma scritta, l’educazione imponga già di astenersi dal fumare in certe situazioni, punto secondo la sanzione vorrei sapere da parte di chi, come e quando, visto che sono in auto, e sto viaggiando, a meno che non ci sia qualche controllore clandestino nel bagagliaio.
Agosto, un semestre più in là, la svolta.
Le uniche novità effettive sono i nuovi pacchetti con le foto, secondo il Ministero della Sanità “raccapriccianti“, dei danni da fumo e con il numero verde per smettere di fumare.
Credo che siano foto che non urtino la sensibilità di nessuno o, almeno, non più di altre immagini che si vedono in relazione a vari argomenti in TV, nei film, nella cronaca. Certo non credo possano spaventare i fumatori che bene o male sanno a cosa possono andare incontro, anche se il pensiero ricorrente è sempre quello che “certe cose capitino solo agli altri”.
Le immagini che circolano sono circa una decina, almeno per il momento; alcune si trovano più frequentemente altre più di rado che quasi ti sembrano le raccolte di figurine della Panini e pensi a quelle rare e introvabili che alimentavano gli scambi dei doppioni alla ricerca dei pezzi mancanti. Vedi mai che, anche qui, si generi questo meccanismo e che i pacchetti, almeno i primi, diventino oggetto da collezionismo e appena ne studiano una nuova te li ritrovi su qualche bancarella di vintage o su eBay, un po’ come accade per i “miniassegni” che per un certo periodo nel biennio 1976/1977 avevano sostituito la carenza di moneta metallica, o come certi francobolli.
Appena apri il pacchetto, scritto più in piccolo e meno marcato, spuntano frasi più tranquillizanti, come: “Con tabacchi del Mediterraneo”, “Con tabacchi curati al sole”, “Con tabacchi di varietà pregiate”, di chiara iniziativa delle multinazionali del tabacco, che qualcosa devono pur fare per “difendersi”, tanto che alcune marche hanno prodotto in autonomia scatolette “neutre” dove poter inserire il pacchetto con le sue didascalie e foto senza che l’occhio e l’anima del fumatore possano essere in alcun modo turbati.
Nelle tabaccherie, invece, è tutto un pullulare di “copri-pacchetti” in cartoncino con disegni allegri (prezzo medio: un cartoncino 50 centesimi, tre 1€), in metallo colorato cosicché i più “fini” possano abbinarlo al colore della carrozzeria dell’auto, in silicone morbido per un’esperienza sensoriale tattile rassicurante.
Allo stesso modo hanno fatto magicamente la comparsa i posacenere da borsa, cosicché non si debba buttare il mozzicone per strada e si eviti la fatidica multa. Ma quale multa, quale controllo, che tanto tutto va come prima, e di fatto nessuno controlla nessuno.
In rete, per quanto riguarda l’e-commerce, poco o niente è cambiato dal momento che si possono ancora comprare tranquillamente sigarette elettroniche e liquidi sempre per il principio che non si capisce chi dovrebbe monitorare, controllare, sanzionare, oscurare chi.
Dunque dal 2 febbraio ad oggi non so in quanti abbiano ridotto o smesso di fumare in seguito ad una proposta di legge, però, per certo (e basta entrare in una tabaccheria per accorgersene) è cambiato il “contorno del vizio”, quasi reso più accattivante, certamente più visibile.
Il pacchetto di sigarette è diventato la nuova Barbie da vestire e accessoriare a piacere, a seconda delle circostanze, e ha dato nuova linfa e accelerata al mercato del gadget. La vera svoltà è lì: l’avere dato un qualche impulso all’economia e l’aver colorato un vizio che in origine era solo grigio o, appunto, color fumo, se si preferisce.
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