
IRA . Le Giornate Mondiali
Giornata mondiale della fotografia
In 19 Agosto 2022 da Redazione Seven Blog
Boulevard du Temple, dagherrotipo
Oggi ricorre la Giornata mondiale della fotografia. Proprio il 19 agosto 1837 Louis-Jacques-Mandé Daguerre inventò il dagherrotipo, cioè il primo procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini. Fu il fotografo australiano Korske Ara a scegliere appunto questa data per il #WorldPhotographyDay.
da Debora

Annie Leibovitz, coniugi Zelensky, Vogue, 2022
Note:
Sono stati scomodati il buonsenso, il trash, la cultura pop, la politica internazionale, l’intimità, l’arte e la pubblicità. Dalla nascita della fotografia, dal primo dagherrotipo, il nostro mondo ha vissuto e ha conosciuto se stesso anche – o soprattutto – attraverso le immagini. Ogni fotografia parla una propria lingua. Lo fa attraverso la scelta dei colori, del movimento (staticità o dinamicità), dei dettagli circostanti, e infine del canale di diffusione. Questa immagine parla di guerra, proprio per l’agghiacciate contrasto con l’intimità.
da Fabio

Helmut Newton, Donna allo specchio
Note:
Il grande fotografo dei bianchi e neri contrastatissimi e dei messaggi posti sul crinale tra il consentito e l’illecito mostra qui alcuni dei suoi archetipi. Una donna idealizzata, mai reale se non nella potente carica erotica; il gusto noir degli elementi; la narrazione che dal visivo ci fa trascendere inesorabilmente verso la creazione di un’intera storia. E chi se ne importa, in fondo, del lieto fine.
da Manuela

©️ Artspace AM, Tokyo / Nobuyoshi Araki | Nobuyoshi Araki, ARAKI’S PARADISE, 2020, color print, 94.7 x 116.8 cm.
Note:
Donne disinibite, il Kinbaku venerato come arte, Flowers appesi tra la vita e la morte, un racconto a colori, un racconto in bianco e nero, tutto divorato dall’occhio-divino-polaroid. Pose plastiche, inclinazioni erotiche dentro lo stomaco della dea-Tokyo. Questo è Nobuyoshi Araki, il genio della fotografia.
da Chiara

Leonard Nimoy (1931-2015), Shekhina Project, 2002
Note:
Non esiste spirito, né bellezza, né forza, senza il corpo. E, nonostante la storia – e le religioni -, abbiano da sempre tentato di separare, mortificandola, la profondità del corpo dalla spiritualità, è il personaggio più razionale della cultura pop, il Signor Spock di Star Trek, a ribaltare la prospettiva: la trascendenza è pelle e bellezza. È allora, la domanda è: è dio ad aver creato l’umano, o viceversa?
da Matteo

Franco Fontana, Puglia, 1987
Note:
Il mio colore non è un’aggiunta cromatica al bianco e nero ma diventa un modo diverso di vedere, essendomi liberato da quelle esigenze spettacolari che hanno caratterizzato la fotografia a colori, accettando il colore come un traguardo inevitabile nell’evoluzione della fotografia.
Franco Fontana
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