Appunti di viaggio . IRA
Il Cimitero Monumentale
In 13 Ottobre 2023 da Matteo Rosiello - Matt RossQuando ci si trova a Milano, oltre alla zona del Duomo o ai nuovi grattacieli, conviene andare a fare due passi al Monumentale. Un luogo di riflessione e cultura, molto più di quanto si possa immaginare. Si scende alla fermata omonima della linea lilla e lo si ritrova davanti, con la sua facciata bicolore e un grande cancello davanti.
Il primo impatto lo regala il Famedio, o tempio della fama: il suo nome deriva dall’unione di queste due parole. L’aspetto è proprio quello di un grande luogo di culto, religioso e non, semplice ma grandioso. Al suo interno trovano eterna sepoltura grandi nomi che nel passato si sono distinti per le più varie ragioni: Manzoni, Forlanini, Gaber…
Senza scendere le scale si possono visitare le gallerie laterali e gli avancorpi cimiteriali: sono molte le file di sepolture che si sviluppano verso l’alto. Ma a rubare l’occhio sono soprattutto le tombe a terra: vere e proprie opere d’arte. Statue dalle forme più originali che celebrano la vita eterna o piangono il defunto. Le firme talvolta sono di artisti noti, altre volte sconosciuti e gli stili molto vari: da statue neoclassiche a composizioni moderne e contemporanee.
Ai lati delle gallerie trovano sepoltura salme di persone non cattoliche. Nell’ingresso a destra troviamo così la zona dedicata agli israeliti, riconoscibile per le molte stelle di Davide presenti, oltre alle incisioni in ebraico. Al lato sinistro invece si trovano gli acattolici: tombe molto decorate, anche se sono assenti simboli religiosi di ogni genere. Trovano posto invece rappresentazioni allegoriche della vita che fu.
A questo punto vi sembrerà di aver vagato per tantissimo tempo alla ricerca di particolarità che persone comuni hanno voluto inserire in una lastra di pietra ad imperitura memoria. E forse sarà proprio così. Ma il “bello” deve ancora venire. Questo perché rimane ancora una parte enorme di questo luogo da esplorare.
D’estate potrete trovare refrigerio tra i filari di alberi mentre proseguite la visita nel campo, attorniati da architetture originali. Tra queste, varie edicole: la Bocconi, la Falck, la Campari, la Dompè di Mondarco, la Toscanini, la Bruni, la Calegari e… chi più ne ha, più ne metta!
Sono riconoscibili da decorazioni e disegni peculiari e descritte tutte in modo esemplare sul sito del Cimitero stesso, che oltre a informazioni utili riporta anche suggerimenti di eventuali percorsi da compiere all’interno, alla ricerca dell’amore, dell’importanza della Donna, di celebrità della tv e del cinema, di questa o quella corrente artistica. Insomma, ce n’è per camminare chilometri senza spostarsi da qui!
Al centro del campo c’è un grande ossario, con linee che richiamano l’architettura del Famedio. Come un’enorme bussola, ridona l’orientamento, semmai lo si sia perso nel vagare.
Il tempio crematorio, all’estremo opposto rispetto all’entrata, è l’ultima tappa di questa passeggiata. Questo era un vero e proprio forno crematorio. Ma l’architettura neoclassica gli conferisce un aspetto d’alta dignità. Al suo interno si possono visitare gli ambienti dove prima avvenivano le cremazioni e alcune tra le tombe più antiche di tutto il cimitero. Scorrendo tra le date è frequente trovare il XIX secolo e le foto, quando sono ancora presenti, molto sbiadite dal passare del tempo.
A questo punto sarete a più di mezzo chilometro dall’entrata e una lunga passeggiata di ritorno vi attende. Ma non percorretela troppo velocemente. Altre bellezze possono sorprendervi nel cammino!
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