IRA . Racconti da Kepler
Dick Tracy pare pulisca Chicago
In 13 Agosto 2015 da Debora BorgognoniÈ il 1931. Siamo più precisi. È il 4 ottobre 1931, domenica. Difficile non notarla. Perché la strip di Chester Gould tiene quasi tutta la comicspage del Chicago Tribune Syndacate. Seven è lì, Lucifero ha portato la critica e la penna di noi blogger, amanti di vicende scottanti, proprio oltreoceano. Siete pronti a volare a 7300 Km e a quasi 84 anni?
Allora diamo il benvenuto a questo incorruttibile, e pure belloccio poliziotto di nome Dick Tracy, oggi che Chicago sembra navigare nel sangue.
Ma facciamo un passo per volta. Anche perché di certo il titolo della comic strip (ossia la striscia del fumetto apparsa sul quotidiano) non sembrerebbe promettere così tanti e profondi cambiamenti nel modo di concepire il fumetto americano. Le Avventure di Dick Tracy fa pensare a qualche marachellata, che so, ci rimanda immediatamente ai monelli più carismatici della storia della letteratura, Tom Sawyer, Hackleberry Finn e tutti gli amici di Mark Twain. E invece no. Queste avventure sono intrise di onore, di passione, di violenza pur per uno scopo umanitario: pulire Chicago.
Appare immediatamente evidente contro chi si scontra oggi la Windy City. Ed ecco che ci troviamo di fronte a un nemico non troppo metaforizzato: Alphonse “Big Boy” Caprice. Di lui conosciamo solo gli scagnozzi (per ora), quelli che hanno rapito la ragazza di Dick Tracy, Tess Trueheart, e ucciso a sangue freddo il padre di lei. Ma forse presto conosceremo criminali dai nomi altisonanti e un tantino ridicoli. Perché ridere ci piace, è pur sempre una parentesi che ci conserva dalla durezza della società di oggi, e scherzare a render leggenda i gangster boys di Al Capone è una sorta di talismano al collo.
Consigliamo al geniale Chester Gould mostriciattoli improbabili e tragicomici dai nomi tipo Pruneface con facce di prugna schiacciata, rugosa e decadente, oppure Pearshape con teste a forma di pera, The Brow, l’uomo sopracciglia, o Flattop testa-schiacciata.
Ma sono solo consigli profani, e tutto sommato ci accorgiamo che è entrato in noi un certo cinismo che prima non conoscevamo. Lasciamo a te la matita, Chester Gould, e a Dick Tracy la gomma, perché dicono che promettete di pulire Chicago.
Alla prossima avventura.
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