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Stephen Hawking
In 8 Gennaio 2021 da Chiara MenardoCosmologia, astrofisica, astronomia, matematica, fisica. Sedia a rotelle, sintetizzatore vocale, malattia, paralisi.
Abitante di un corpo che si disfa giorno dopo giorno per 55 lunghi, insperati anni, mentre il cervello continua a scoprire, teorizzare, dimostrare.
Stephen Hawking nasce a Oxford, in Inghilterra, l’8 gennaio 1942; entra nelle aule universitarie da ragazzo e vi rimane, in pratica, fino alla sua morte, nel 2018.
Genio dal corpo imperfetto e dallo spirito che non si arrende teorizza, tra le altre cose, la radiazione di Hawking, la teoria dello stato gravitazionale senza confini sulla nascita dell’universo (o multiverso), la cosmologia quantistica. Ed è pop. Dai Simpson a Obama, alla Regina Elisabetta, libri, apparizioni in tv, un viaggio in assenza di gravità: imprigionato in un corpo fragile, eppure forte come i fili una di ragnatela.
Ateo consapevole, Stephen Hawking non vorrebbe sentirsi dire “ovunque tu sia ora”. Per quel che lo riguarda, lui non è più. Però da qualche parte, c’è: in questo istante, Stephen Hawking per esempio è in queste parole.
Citazione:
Einstein sbagliò quando disse: «Dio non gioca a dadi». La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere.
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