ACCIDIA . Monológos
Qui non ci posso più stare
In 6 Febbraio 2017 da Fabio MuzzioCiò che desideriamo realizzare nella vita, gli obiettivi che ci siamo posti, i risultati che vorremmo ottenere. E se per diverse ragioni non si concretizzano e di fronte a questi risultiamo del tutto inadeguati? Inevitabile il senso di frustrazione e l’amarezza della sconfitta. In fondo “il tirare le somme” può avvenire repentinamente, magari con un’accelerata dovuta a eventi particolarmente traumatici. Don Giulio ne La messa finita del 1985, il quinto film di Nanni Moretti, ne è l’emblema. Moretti interpreta un sacerdote alla ricerca di aiutare gli altri e certo del rispetto che impone il proprio abito. In realtà salta tutto: il padre che perde la testa per una donna più giovane, la generazione del terrorismo che lotta con i propri errori e le proprie convinzioni, una sorella che vuole abortire, un parcheggio arrogantemente negato con tanto di umiliazione di essere più volte buttato nella fontana. E c’è pure l’ex sacerdote che si è costruito una famiglia, l’amico omosessuale che fatica pure ad ammettere la propria diversità e che vive in un mondo ostile e un amico lasciato dalla moglie che non si riprende più. L’incapacità finisce con l’esasperarsi nel momento della morte della figura cardine e di riferimento: la madre che, provata dalla depressione e dal contesto familiare, decide di suicidarsi.
A mia madre piacevano molto le feste, le feste come questa, oggi sarebbe venuta qui. Valentina ti ricordi quando ci comprava le nugatine, metà cioccolatino, metà caramella? Le nugatine… oggi non le fanno più.
Cosa può capitare nel momento in cui crollano le proprie certezze e i propri punti fermi? Ammettere la sconfitta, in modo sincero e fuggire, andarsene dove, malgrado l’ambiente e le difficoltà appaiano superiori, il peso del proprio ruolo è minore, dove, forse, ci sono meno aspettative.
Moretti impernia il suo monologo su un altro aspetto, quello spesso più amaro nel momento della propria personale resa dei conti: la nostalgia per ciò che non c’è più oppure è andato perso. Il ritornare in un mondo nel quale le difficoltà non esistevano e si può ritrovare quella tranquillità perduta nel tempo.
Ora vi devo salutare: parto, vado in posto molto lontano dove c’è un vento che fa diventare pazzi e dove hanno bisogno di un amico…
La confessione è pubblica, durante il matrimonio di Cesare: mentre i partecipanti alla Messa si aspettano una predica ascolteranno una confessione, che è di uomo più che di sacerdote.
Quando don Giulio recita il rituale “La messa è finita, andata in pace” parte Ritornerai di Bruno Lauzi sulle note delle quale tutti ballano: l’amore interrotto e la speranza di un ritorno accompagnano lo sguardo di don Giulio.
Nanni Moretti La messa è finita
Navigazione
Consigli
Articoli recenti
- Lo sbarco di Anzio dal vivo 19 Aprile 2024
- Armando Testa 12 Aprile 2024
- Fantasia! 9 Aprile 2024
- Storie d’amore 2 Aprile 2024
- Dipingendo te 31 Marzo 2024
Lascia un commento