Coccodrilli ad Artem . IRA
Louis Feuillade
In 26 Febbraio 2021 da Debora BorgognoniA me i feuilleton hanno sempre affascinato. Quel mistero che avvolge la fine di ogni episodio, o di un capitolo, ha un che di mistico. L’attesa come ingrediente principale per un’opera è una trovata geniale: devono aver pensato questo, alla Gaumont, nel 1911, quando un giovane regista, ex giovane sceneggiatore, ex giovanissimo giornalista approdato a Parigi alla morte dei suoi genitori e preso subito sotto la protezione della prima donna regista della storia del cinema, Alice Guy, ha proposto le avventure di Fantômas. E poi è stata la volta de Les Vampires (vedi Musidora), e poi quella di Judex.
E se non l’hanno pensato, e se riponevano qualche dubbio sull’adattamento del feuilleton al cinema, allora hanno rischiato perché la storia è stata clemente, e i primi serial, dei veri successi.
Non possiamo parlare di maschere senza pensare a Louis Feuillade. E glielo dobbiamo, perché dopo la sua morte, il suo nome è caduto nell’oblio, e il sonoro si è lasciato alle spalle gli sforzi del muto, della ricerca costante per amore di un’arte neonata e già grandissima.
Il vero coccodrillo
Muore oggi a Nizza, 26 febbraio 1925, all’età di 52 anni a causa di una peritonite, il regista che ha dato un volto, o meglio, una maschera, a Fantômas e a Irma Vep: Louis Feuillade (nascita: 19 febbraio 1873). Aveva appena concluso di girare il film Le Stigmate, con l’aiuto del genero, l’operatore di camera Maurice Champreux.
Aspettiamo a scrivere il suo epitaffio, perché da qui a poco utilizzeremo le parole surrealiste, e quelle dei registi delle nuove generazioni del cinema francese, Alain Resnais, François Truffaut, Jean-Luc Godard, per i quali Feuillade è stato un ispiratore.
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