
DiarioXY . LUSSURIA Il libro…
Quel giorno più non vi leggemmo avante…
In 4 Novembre 2017 da Chiara MenardoPaolo – Lo benedico ogni momento, quel libro e chi lo scrisse. Benedico le occhiate fugaci e i corridoi stretti in cui passavamo l’uno incontro all’altra, in cui le nostre vesti, le dita, e l’aria dei respiri si sfioravano in fuggevoli, miseri ed esaltanti istanti.
Francesca – Maledico la sorte: non ci ha concesso in vita quello che ci ha concesso in morte. Maledico la promessa che mai volli, di essere fedele a chi fu imposto. Maledico mio padre e i suoi denari, i suoi poderi. Maledico me stessa, per non aver detto no il giorno che mi ordinò in sposa senza appello.
Paolo – Benedico la sorte: adesso volteggiamo in un abbraccio che nessuno mai potrà sciogliere. Quale pena più dolce che essere condannato per l’eternità a essere con lei, l’unica donna che abbia mai amato? Benedico la spada che ci trafisse. Benedico quel dolore e ogni suo istante, ogni intreccio di sangue, carne e ossa, benedico lo sguardo che fuggiva per arrivare qui, in questo vento eterno.
Francesca – Maledico le nutrici e mio marito. Maledico il silenzio della donna che ero, costretta a tacere mio malgrado. Maledico gli schiaffi presi e mai ridati da colui che, deforme dentro e fuori, mi batteva come un’asina per piegarmi al suo volere. Maledico me stessa, per non essere uscita dalla porta a testa alta, mai.
Paolo – Benedico i miei tormenti e i tuoi. Benedico chi ha creato tutto questo. Benedico la condanna e l’espiazione. Benedico te, Mia Amata. Benedico me stesso e la nostra debolezza, quella che ci ha permesso di peccare. Benedico ogni peccato e la mollezza, che solo grazie a loro ora siamo qui, indivisibili, fino al giorno del Giudizio Universale.
Francesca – Maledico Padre e Chiesa, maledico il ladro che mi ha presa per diritto e non per gioia, maledico i lacci e le catene. Maledico con ogni fibra di quest’anima tutto ciò che ci ha tenuti, a buon diritto dicon loro, separati in vita. Maledico il buon diritto. Era nostro, il diritto di disfare.
Paolo – Benedico i tuoi capelli che si annodano con il vento. Benedico le tue mani, le tue labbra e le tue vesti. Benedico ogni roccia quando ti proteggo col mio corpo quando i soffi dell’Inferno ci trasportano come navi tra i marosi. Benedico le onde e questa perdizione in cui ti ho ritrovata, per non perderti mai più.
Maledico mio fratello dal momento in cui ti ha sfiorata con lo sguardo, maledico ogni suo muscolo e ogni vena in cui scorre il sangue.
Francesca – Maledico la terra su cui ho camminato sola, ogni momento che ho trascorso senza averti accanto. Maledico la disperazione che ho provato quando ho compreso che mai avremmo potuto stare insieme, tu e io. Maledico il vuoto prima di conoscerti, maledico ogni passo che ho percorso lungo la navata della chiesa mentre lui mi aspettava sull’altare, con te a fianco. Maledico il sì che dissi, guardando te negli occhi anziché lui. Maledico il mio legittimo marito.
Benedico il mio legittimo marito, sangue del tuo sangue, ché senza di lui, ladro di anime e di cuori, intruso nel mio corpo, mai saremmo stati noi.
Paolo – Maledico la sorte di cadetto. Maledico la volontà dei Padri. Maledico ogni carezza che ti ha data. Maledico quella mano, non la mia, che ti sfiorava nelle notti di luna e di tepore. Maledico l’ingiustizia di quel mondo che abbiamo lasciato in un momento. Maledico la giustizia degli umani, ingiusta e miope, fatta di non sensi.
Francesca – Benedico l’universo e tutti i mondi, benedico le cerchie dell’Inferno. Benedico la forza di noi due, più forti della vita, più forti della morte. Benedico le tue mani e le tue spalle. Le ho benedette in vita, le benedico in morte. Benedico la giustizia dell’Eterno, che pur nella disperazione della pena, ci ha resi uniti per gli infiniti tempi.
Paolo – Maledico la mancanza di coraggio. Maledico me stesso, per non aver osato prendere noi, che apparteniamo l’uno all’altra. Pavido e piccolo, meschino, il cuore accecato dal dovere. Maledetto il me codardo, quando ho scelto di nascondere l’Amore per favorire un mondo di menzogna. Maledetto il giorno in cui decisi di non prenderti per mano sotto il sole, di non portarti via verso un destino di fuggiaschi maledetti, ma felici.
Francesca – Benedetto sei tu, Paolo, mio Amore. Benedette le nostre anime intrecciate. Benedetta sia la morte che ci ha unito, a dispetto del mondo e le sue genti, così piccole e lontane. Benedetto il mio cuore, benedetto il vento, benedetto ogni giorno quest’inferno. Benedetti siamo noi, ogni momento, così infelici per l’eternità ma, infine, insieme.
Il libro…

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Titolo: Divina Commedia
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Autore: Dante Alighieri
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Prima edizione: Comedìa (a Firenze) 1304-1321; Divina Commedia (a Venezia) 1555
Post Views: 155
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