DiarioXY . LUSSURIA
Cuore d’inchiostro
In 2 Settembre 2017 da Chiara MenardoLo sapete, voi, cosa si prova? Avete una minima idea di cosa voglia dire essere me?
Io, un semplice liquido informe, compresso e costretto. Io so farvi volare più in alto e più lontano di qualsiasi aereo o astronave. Posso portarvi più giù delle profondità delle miniere di Moria o del sottomarino del capitano Nemo. Posso farvi scendere al centro della terra e, in un attimo, spararvi in alto, lassù, al centro della galassia.
E volo ovunque, in qualsiasi posto ed epoca, io visito l’oggi, il ieri e il domani, e vi porto in luoghi mai esistiti, sono la voce che non passa e non si disperde nell’aria, sono il pensiero che potete vedere.
Pensateci, rifletteteci a fondo. Pensate a cosa sareste oggi, senza di me. Ve lo dico io, cosa sareste: trogloditi, come eravate un tempo, quando usavate succo di more per sporcarvi le mani e disegnare sui sassi le vostre storie che la prima pioggia e qualche passaggio di luna, inesorabilmente, portavano via.
Vi regalo il credito dell’inventiva per avermi pensato e perfezionato, ma è tramite me, solo tramite me che potete tirare fuor l’infinito che c’è dentro di voi.
Sono un minatore, sono la pala che scava e il carrello che porta i vostri tesori alla luce, la lama di diamante che intaglia il diamante e lo rende lucido, lo fa risplendere, lo rende immortale nella sua bellezza.
Senza di me, signori miei cari, niente capolavori. Senza di me, solo parole che si perdono al vento. Senza di me, niente canzoni che cantano amori e vittorie, niente battaglie tra le polveri delle pianure, nessun amante trafitto dalle frecce del fato a Verona durante una festa da ballo per poi morire – ancora e ancora, ogni giorno – di veleno e di pugnale in un freddo sepolcro, niente stermini degli innocenti o sentenze di morte, niente di niente. Senza di me, vivreste una serie infinita di oggi, sareste esseri dalla memoria destinata a disperdersi.
Senza di me niente cornicette sui quaderni di prima; senza me niente progetti per le stazioni spaziali, né medicine o vaccini. Senza di me, nessun E= mc2.
Un gesto semplice come afferrare una penna presa dall’ala di un’oca, o un tubo di plastica – fate voi, poco conta – e attraverso di me è cambiata la storia del mondo. IO, ho plasmato la storia del mondo.
Io, che ho reso possibile condanne a morte e stermini, così come sublimi poesie e parole immortali, ho dato la vita e la morte. È attraverso me che voi siete infiniti.
E scolorisco nel tempo, lo so, ma più lentamente della vostra memoria. E posso essere distrutto, lo so, ma io ci sono, sono lì, ci sono stato, a dare una forma ai vostri pensieri.
Sono io quello che avvolge il filo delle vostre storie che giacciono sotto il pelo dei desideri, le pesca lentamente perché non scappino via e le fa venire fuori, alla luce del sole.
Finché è nella vostra testa tutto è un’ipotesi, ma quando arrivo io, quando prendete il coraggio o la forza di fermarvi quell’attimo di indispensabile grazia che vi porta a far diventare i pensieri realtà beh… sono io, solo io che vi consento di farlo. In un modo o nell’altro, su un quaderno o su un foglio di pergamena, perfino quando compaio, come per magia, sulla faccia luminosa di uno schermo. In qualsiasi forma mi abbiate pensato, qualunque sia o sarà la mia evoluzione, sono e sarò sempre io.
E non importa il colore o il mezzo, non importa la forma, signori e signore, senza me sareste laceri e persi, perché io libero le menti, rendo eterni i vostri sogni più veri e i vostri incubi neri. Io sono il solo mezzo che vi permette di diventare immortali, nel bene e nel male.
E dunque ogni tanto inchinatevi a me che posso essere nero o rosso o di tutti i colori, a me che sbavo a contatto con le vostre lacrime mostrando a distanza il dolore di un addio; inchinatevi ai vostri segni contorti di noia e alle lettere eterne che, senza me, non sarebbero mai state.
Applauso, inchino, rimettete il tappo alla penna o mi secco.
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Titolo: Cuore di inchiostro (originale: Tenherz)
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Autore: Cornelia Funke
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Editore italiano: Mondadori, 2003
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Prima edizione: 2003
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