INVIDIA . Lector In Invidia
Adda passà ‘a nuttata
In 5 Marzo 2020 da Attilia Patri DPSottili come fogli di carta sospesi in una bolla igienizzante e a scientifica distanza di un metro e ottantadue centimetri l’uno dall’altro. Almeno un metro con lo sconto e disinfettante se ne abbiamo. Periodo strano per tutti. Di più per chi è confinato nelle zone rosse. Di più di più per chi ha una certa età e non ci sta a sentirselo ricordare a ogni piè spinto. Di più di più di più per chi ha già patologie serie e deve riguardarsi in misura maggiore.
Democraticamente sta rivoluzionando le abitudini e i riti consueti di tutti dettando regole precauzionali ed ergendo paletti. Democraticamente perché questa chiusura in bolla interessa veramente tutti: da chi si sente sempre vittima di mania di persecuzione a chi tende, all’opposto, a essere fatalista a oltranza. In bolla tutto, compresi la produzione, l’economia, i consumi, i luoghi della cultura, dell’arte, dello svago. Bolla delicata, fragile come quella di sapone, quel sapone che abbiamo imparato ad usare in modo chirurgico sulle mani. Mani che non si stringono più.
Bolla di dimensione globale, Terrestre, nel senso più alto del termine, e non possiamo neanche lanciare un s.o.s., parafrasando l’ormai storica “Houston abbiamo un problema”, con “Terra abbiamo un problema” perché la Terra non può rispondere, almeno nell’immediato, se non con l’alacrità dei laboratori di ricerca, il personale medico e paramedico tutto, i protocolli, le regole istituzionali e il buon senso di ciascuno. Sospesi anche in una bolla di domande con risposte non sempre facili, esaurienti, da bacchetta magica e che, a volte, ci sembrano contraddittorie. Se dovessimo definire il periodo attuale verrebbe da ricorrere a un modo di dire piuttosto comune, abbiamo Saturno contro, che ha radici lontane affondanti nella mitologia greco-romana.
Per la Mitologia, Kronos per i greci o Saturno per i romani, era un dio Titano figlio di Urano, dio del Cielo, e di Gea, la Terra. Si narra che Urano pur fecondando Gea non ne accettasse i figli e li nascondesse, dunque, in anfratti e grotte pur di non fargli vedere la luce. Stanca di questo comportamento, e per liberare i suoi figli, Gea cercò di vendicarsi armando con una falce la mano del figlio più giovane e ribelle che evirò il padre e ne assunse il trono. Diventato il nuovo signore del Cielo, in unione con la sorella Rea, sua sposa, una divinità della Terra come la madre, Saturno generò i primi dei dell’Olimpo: Estia, Demetra, Era, Ade, Poseidone, Zeus.
Se in Astronomia Saturno, con il suo sistema spettacolare di anelli, rappresenta il secondo pianeta per grandezza, il sesto per distanza dal Sole e l’ultimo utilizzato nell’antichità perché visibile a occhio nudo, l’Astrologia, per l’indole del dio così ribelle e controcorrente che dà il nome al pianeta, gli attribuisce un’influenza molto forte sulle nostre vite, sul nostro senso di responsabilità e sulla nostra capacità di equilibrio nel relazionarci col mondo. In Occidente è associato a severità, privazione, perseveranza, capacità di crescita interiore e autocontrollo. Avere Saturno contro significherebbe, invece, che stanno avvenendo delle fratture, delle crepe nella nostra vita, delle modifiche che porteranno a cambiamenti significativi cui dover far fronte mettendo in campo le nostre azioni più positive.
Se è vero che le stelle stanno a guardare mentre noi ci arrabattiamo, un’occhiata al cielo di gennaio-febbraio, su più fonti, riportava uno stellium, un incontro di tre o più pianeti, tra i quali Plutone, Giove e Saturno che avrebbero indicato l’arrivo di una epidemia come già si era verificato nel corso di precedenti casi nella Storia, come diluvi o carestie; che ci fosse nel quadro astrale della Cina, del mondo, e dell’Italia in particolare, una difficile prova da sostenere in questo inizio di decennio. L’ipotesi si rifà agli studi di Tommaso d’Aquino secondo i quali gli astri indicherebbero la propensione perché un “qualcosa” accada ma ciò non vuol dire che, necessariamente, debba accadere per forza, e che si riassumono nella tesi “astra inclinant, non necessitant”. Naturalmente la Scienza su queste teorie storce il naso, qui ci siamo entrati per pura curiosità.
In Cinematografia, Saturno Contro è un film di Ferzan Ozpetek distribuito nelle sale cinematografiche il 23 febbraio 2007. La trama racconta le vicende di un gruppo consolidato di amici dove tutti i protagonisti hanno situazioni personali e interiori complesse, sebbene ben camuffate nella vita sociale, con cui fare i conti. Durante una cena, l’improvviso malore e la successiva entrata in coma e morte di Lorenzo spoglierà il resto della compagnia della maschera artificiale di apparente serenità e soddisfazione esistenziale che tutti i componenti si erano costruiti e ognuno si confronterà con se stesso, con le proprie fragilità, debolezze e bugie. Tutto cambierà, tranne il senso dell’amicizia che li aiuterà a sostenersi reciprocamente.
La trama, per quanto possa sembrare semplice, in realtà mette in campo tutti i principali sentimenti come l’amore, l’amicizia, il dolore, l’insicurezza, la gioia, la fragilità, la passione, che diventano, in definitiva, il perno principale e il motore del film che lascia una morale di speranza perché anche quando la vita non va come si vorrebbe, quando Saturno sembra ci abbia preso di mira e ci navighi contro, ci cambi la vita, dobbiamo prendere atto della nuova realtà e, anche se i sentimenti saranno alternativamente presenti, trovare il modo migliore per affrontarla. Nessuno dice che sia facile. Auspicabile sì.
Saturno o no stiamo nella bolla igienizzante a distanza di sicurezza.
Saturno o no, come diceva Eduardo, Adda passà ‘a nuttata.
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