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Ballo&Ballo. Fotografia e design a Milano, 1956-2005
In 17 Giugno 2024 da Redazione Seven BlogDal 14 giugno al 3 novembre 2024 il Castello Sforzesco presenta la mostra “Ballo&Ballo. Fotografia e design a Milano, 1956-2005”.
L’idea di una mostra nasce nel 2022, quando Marirosa Toscani Ballo dona al Civico Archivio Fotografico del Comune di Milano l’archivio dello Studio Ballo+Ballo, esito del lavoro di tutta una vita con il marito Aldo Ballo.

Studio Ballo+Ballo, 1994, Parete divisoria “Cartoons”, Luigi Baroli per Baleri Italia, Compasso d’Oro 1994, negativo su pellicola ai sali d’argento, 10 x 13 cm, CAFMi, Archivio Ballo+Ballo
Il percorso accoglie oltre un centinaio di fotografie dello studio Ballo+Ballo, alcuni oggetti di design, in prestito dall’ADI Design Museum e dalle Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, e alcuni oggetti originali appartenuti ai due fotografi, oltre a riviste d’epoca con cui i Ballo hanno collaborato e volumi contenenti loro fotografie. Grazie alle videoinstallazioni di Studio Azzurro, che dialogano con le foto e gli oggetti in mostra nella Sala Viscontea, tutto ciò che è memoria e non poteva essere archiviato – i processi fotografici, il rapporto con gli oggetti di design esposti in mostra, la costruzione degli allestimenti in studio – diventa presente e tangibile, rendendo accessibili anche momenti, processi, esperienze di un “laboratorio” unico, lo Studio Ballo, ma anche di un’era conclusa, quella della fotografia analogica.

Studio Ballo+Ballo, 1981, “La nuova tavolozza, tutti i colori in campo”, Adriana Botti Monti per “Casa Vogue”, Salone del Mobile 1981, diapositiva a colori, 13 x 18 cm, CAFMi, Archivio Ballo+Ballo
Aldo Ballo (Sciacca, 1928 – Milano, 1994) e Marirosa Toscani (Milano, 1931-2023) hanno iniziato la loro attività di fotografi sin dai primi anni Cinquanta. Marirosa frequenta il Liceo Artistico di Brera ma sin dal 1949 è una fotoreporter e lavora per il padre, Fedele Toscani (1909-1983), collaboratore di Vincenzo Carrese e della Publifoto, poi titolare dell’agenzia Rotofoto. Aldo frequenta lo stesso liceo, poi il Politecnico di Milano e lo Studio di Monte Olimpino, a Como, fondato da Marcello Piccardo e Bruno Munari e dedicato alla sperimentazione cinematografica. Lavora anche per la Rotofoto, ma nel 1956, con Marirosa, abbandona il reportage e aprono quello che diventerà il più importante studio fotografico per la fotografia di design, dove organizzazione, professionalità e competenza porteranno i Ballo a raggiungere livelli di assoluta eccellenza. Lo studio sarà anche luogo di formazione e crescita culturale per molti, “bottega” e “scuola” dove imparare un mestiere ma anche una modalità e uno stile di vita e di pensiero.

Studio Ballo+Ballo, 1971, Poltrona “Joe”, Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi per Poltronova negativo su pellicola ai sali d’argento, 13 x 18 cm, CAFMi, Archivio Ballo+Ballo
Lo Studio Ballo diviene quindi luogo di confronto tra artisti, architetti, designer come, tra i molti, Bruno Munari, Gae Aulenti, Cini Boeri, Ettore Sottsass, Pier Giacomo e Achille Castiglioni, Enzo Mari, Alessandro Mendini e molti altri ancora. I Ballo collaboreranno con loro e con le più importanti ditte di design come Olivetti, Cassina, Danese, Zanotta, Brionvega, Alessi, Arflex, Bassetti, Barilla, Kartell, Artemide, Tecno, Driade, Borsalino, B&B Italia, Venini, e con La Rinascente. Le immagini di Aldo e Marirosa sono inoltre sulle principali riviste di design e arredamento, come “Domus”, “Ottagono”, “Abitare”, e in particolare “Casa Vogue”, diretta da Isa Tutino Vercelloni, che si avvale della collaborazione dei Ballo dal 1968 al 1992.

Studio Ballo+Ballo, 1970, Poltrona “Tube Chair”, Joe Colombo per Flexform diapositiva a colori, 13 x 18 cm, CAFMi, Archivio Ballo+Ballo
Lo Studio Ballo si pone così al centro dei fermenti e delle dinamiche culturali che caratterizzano l’evoluzione del design italiano, contribuendo in maniera determinante, con le loro immagini, alla sua affermazione a livello internazionale, consacrata dalla grande mostra tenutasi al MoMA di New York nel 1972, Italy: The New Domestic Landscape (a cura di Emilio Ambasz), le cui immagini in catalogo vengono affidate ad Aldo Ballo.

Studio Ballo+Ballo, 1968, Giradischi “GA 45 POP”, Mario Bellini per Minerva diapositiva a colori, 18 x 13 cm, CAFMi, Archivio Ballo+Ballo
Studio professionale, scuola e bottega per molti giovani assistenti, poi divenuti a loro volta fotografi. Un clima, un ambiente, una modalità di intendere rapporti, collaborazioni, scambi culturali.
Ma come era possibile restituirne il clima, ciò che non è materiale e quindi resta solo nella memoria? L’intervento di Studio Azzurro – le cui origini sono strettamente legate allo Studio Ballo – si pone su questo piano, nel tentativo di restituire un vissuto condiviso di ciò che è destinato a non restare se non appunto nella memoria.

Studio Ballo+Ballo, 1959, Divano “D70”, Osvaldo Borsani per Tecno, stampa alla gelatina bromuro d’argento, 24 x 18 cm, CAFMi, Archivio Ballo+Ballo
Le installazioni di Studio Azzurro dialogano in mostra, nella Sala Viscontea, con materiali originali esposti in bacheca (fotografie, riviste, libri) per meglio comprendere il rapporto dei Ballo con l’editoria nel campo dell’architettura e del design e per comprendere le varie articolazioni del “processo” fotografico: dal provino alla stampa positiva, alla pagina di rivista. Dialogano inoltre, a parete, con le fotografie che mettono in luce l’evoluzione dello stile della fotografia dei Ballo, dedicato al design italiano dagli anni Cinquanta fino agli anni Novanta.
Nella Sala dei Pilastri sono invece esposti grandi ritratti di importanti designer, in dialogo con le fotografie degli oggetti da loro progettati, e inoltre un significativo omaggio ad alcuni ritratti realizzati da Marirosa.
Il grande “racconto” sullo Studio Ballo è quindi completato dai ritratti video realizzati negli anni da Studio Azzurro, dove molti dei protagonisti del design e dell’arte italiana si passano il testimone in un montaggio a sei schermi sincronizzati, dando vita a un racconto corale che restituisce appieno ciò che i Ballo hanno rappresentato, e lasciato, al mondo non solo del design, ma della cultura tutta.

Studio Ballo+Ballo, 1970, Divano componibile “Safari”, Archizoom per Poltronova negativo su pellicola ai sali d’argento, 13 x 18 cm, CAFMi, Archivio Ballo+Ballo
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, italiano-inglese, con apparati scientifici, saggi e immagini, edito da Silvana Editoriale.
INFORMAZIONI
BALLO&BALLO
Fotografia e design a Milano, 1956-2005
Milano, Castello Sforzesco
14 giugno – 3 novembre 2024
Orari mostra
Da martedì a domenica, dalle 10:00 alle 17:30
Ultimo biglietto alle 16:30
Ultimo ingresso ad ogni singolo Museo/sezione alle 17:00
Biglietti
Un unico biglietto consentirà l’ingresso a tutti i Musei del Castello e alla mostra
Ingresso intero 8,00 Euro
Ingresso ridotto 6,00 Euro
tel. 02.88463700 (attivo da martedì a domenica, dalle 9.30 alle 17.30)
milanocastello.it
mostraballoeballo.it
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