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Alphonse Mucha e Giovanni Boldini: due mostre a Ferrara
In 18 Gennaio 2025 da Redazione Seven BlogPalazzo dei Diamanti di Ferrara ospita dal 22 marzo al 20 luglio 2025 i capolavori di due protagonisti dell’arte europea tra Otto e Novecento: Alphonse Mucha e Giovanni Boldini, cantori della bellezza e del fascino femminile.
Artista di origini ceche, Alphonse Mucha (Ivancice, 1860 – Praga, 1939) raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle. Sebbene sia noto in tutto il mondo per i manifesti degli spettacoli della celebre attrice Sarah Bernhardt, Mucha fu poliedrico e versatile: oltre che pittore, disegnatore e illustratore, fu anche fotografo, scenografo, progettista d’interni creatore di gioielli e packaging designer.

Alphonse Mucha: Fantasticheria, 1897, Litografia a colori, cm 34,5 x 27 © Mucha Trust
Le sue opere divennero presto emblematiche della nascente Art Nouveau, alla cui affermazione contribuì elaborando uno stile inconfondibile e seducente (detto appunto “Le style Mucha”), come dimostrano Gismonda (1894), la serie de Le stagioni (1896), Job (1896), Fantasticheria (1897), Médée (1898). Quando nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti la stampa lo celebrò come «il più grande artista decorativo del mondo».
La grande monografica racconta la biografia, il percorso artistico e i molteplici aspetti della produzione di Mucha fermamente convinto che la bellezza e la forza ispiratrice dell’arte potessero favorire il progresso dell’umanità e garantire la pace e l’unione dei popoli.

Fuoco d’artificio, c. 1890, Olio su tela, cm 200 x 99,5. Ferrara, Museo Giovanni Boldini Ferrara, © Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, foto Luca Gavagna
Donne aggraziate ed eleganti furono indiscusse protagoniste anche quelle di Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) che, come l’artista ceco, risiedette stabilmente a Parigi, dove si affermò come ritrattista mondano, ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale.
Le sale dell’ala Tisi di Palazzo dei Diamanti ospiteranno una selezione di dipinti, disegni e incisioni dedicati al tema del ritratto e della figura femminile provenienti dal Museo Giovanni Boldini, che riaprirà nel a Palazzo Massari nel 2026.

Giovanni Boldini: La signora in rosa (Ritratto Olivia Concha de Fontecilla), 1916, Olio su tela, cm 163 x 113, Ferrara, Museo Giovanni Boldini Ferrara, © Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, foto Tiziano Menabò
Accanto a capolavori come La signora in rosa (1916) e Fuoco d’artificio (c. 1890) saranno presentati studi di donne a figura intera e di singoli volti femminili che documentano il rapporto iperattivo dell’artista con la realtà circostante, nonché la sua abilità e prontezza nel registrare pose e attitudini che gli sarebbero poi serviti per conferire vitalità e dinamismo alle protagoniste dei suoi dipinti, contraddistinti da quella peculiare scrittura rapidissima e insieme controllata che rende inconfondibile, e unico, il suo stile.

Fuoco d’artificio, c. 1890, Olio su tela, cm 200 x 99,5. Ferrara, Museo Giovanni Boldini Ferrara, © Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, foto Luca Gavagna
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