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Personaggi leggendari:
In 25 Giugno 2017 da Debora BorgognoniLO SCRITTORE EMERGENTE VS LO SCRITTORE ESORDIENTE
Io sono uno scrittore emergente. Lavoro in una fabbrica. Esistono ancora gli operai, eccome!, ma hanno nuovi sogni. Io sogno di diventare scrittore. Mi sveglio di notte, quando non faccio la notte, o di giorno, quando non faccio il giorno, e mi metto a scrivere. Annoto il flusso di parole che ho accumulato nelle ore precedenti, annoto quel tumulto che dentro il petto si allarga come un tumore o un innamoramento – perché io non so dargli un nome o una fisicità né tantomeno un giudizio di valore – e lo lancio disordinatamente sul foglio. Scrivo con la penna perché il mio portatile è chiuso nella borsa e io non ho ancora una vera postazione, una scrivania con dizionari e libri e fogli sparsi e foto e diplomi appesi dietro a pergamene arrotolate e orgoglio a chili. O forse scrivo con la penna perché credo che uno scrittore debba fare così, perché sono ancorato a questa seccante e antica immagine, e mi prendo il diritto di addentrarmici quatto quatto per spiare ed emulare.
Io sono uno scrittore esordiente. Sono stanco ma felice e i miei sentimenti stanno correndo in tante direzioni differenti, seguendo solchi simili a rughe – proprio quelle che mi sono nate in questi anni e cui sono grato – che non sempre percepisco amiche. Vorrei riposare, ma l’adrenalina per il tour di presentazioni sta prendendo il sopravvento, e i bravo, e i congratulazioni, amico, e i non sarai mai il nuovo Goethe, non ti illudere, e i facciamoci un selfie, e i firmi la mia copia?, e i hai due minuti per leggere questa cosa che ho scritto?, e i siamo alla seconda ristampa mi stanno portando in un mondo fatto di luci colorate e ombre impietose. Vivo male di scrittura ma ci vivo, è una scelta e me l’hanno concessa. Me l’ha concessa l’editor quando per la prima volta ha stabilito che io avessi talento. Me l’ha concessa la casa editrice quando ha distribuito in tutte le librerie d’Italia il libro che mi ha pubblicato con un piccolo anticipo sui diritti d’autore. Me l’ha concessa quel piccolo anticipo sui diritti d’autore, che mi ha fatto piangere appena mi è arrivato sul conto corrente incancrenito. Non vorrei solo riposare, sto mentendo. Io vorrei essere ricordato.
Ho pubblicato il primo libro quattro anni fa. Ho guardato il mio stipendio appena caricato sul conto corrente – e mi sono chiesto se la casa editrice sapesse che proprio quel giorno sarebbe stato accreditato –, ho messo in fila quelle cifre sudate e odiate, e ho scritto a penna quelle richieste dall’editore per la pubblicazione del mio libro. Un moto di rabbia mi ha bloccato per qualche secondo. Il tumore o l’innamoramento si è allargato e mi ha soffocato. Ho deciso che fosse innamoramento, quel giorno. Essere soffocato da un innamoramento non sembrava così disdicevole, e quelle quattro cifre in fila hanno preso il sapore della vittoria. Ho firmato il contratto e ho mentito a me stesso. Da quel giorno io sono stato uno scrittore. Uno scrittore eternamente emergente.
Ora riposo. Guardo la mia mano non proprio affusolata e corro con lo sguardo alla mia stazza non proprio filiforme e mi dico che ho faticato ad arrivare a oggi perché non ho il physique du rôle, io. Cioè, non sono come quella là, che è arrivata seconda allo Strega e parla con una postura ideale che nemmeno sbatte le ciglia per evitare di fare rumore, e ha fatto il Classico e poi Lettere. Io ci ho messo di più, ci ho messo vita. Ci ho messo un dolore che ho scelto di guardare e una verità che non sempre mi sorregge e mi scorta. Ci ho messo la forza del leone pur essendo una pecora, ci ho messo questa mia mole ingombrante e i ventun grammi di anima da qualche parte lì dentro.
C’è lo scrittore emergente e c’è lo scrittore esordiente. No, non sono sinonimi. Il criterio per la differenziazione è dato dal futuro nel mondo editoriale, che non coincide necessariamente, come ci si aspetterebbe, dal talento. Il primo pubblica con piccole case editrici e il secondo con medi o grandi editori. Ma non solo: il primo tende al secondo, il secondo tende a un proprio unico stile. Il primo crede che il prodotto libro sia un trofeo, il secondo ha già stabilito che esiste un nuovo luogo in cui il lettore viene accompagnato nel percorso di sospensione dell’incredulità: il social media. Il mondo dello scrittore – emergente o esordiente – è un universo in fermento, in cui immergersi, perdersi e ritrovarsi di tanto in tanto, proprio come nei romanzi.
Il libro…
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Titolo: Lo scrittore emergente in Italia. Analisi di una subcultura nella comunicazione mediale
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Autrice: Debora Borgognoni
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Prima edizione : 20 giugno 2017
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Editore: Libreria Universitaria Edizioni
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