GOLA . RicetteColte
L’anatra all’arancia di Lisa
In 2 Novembre 2016 da Fabio MuzzioPerché la gola è piticarmo
Bionda, pelle rosa e occhi verdi. Monica Vitti, mentre scrivo questo post, compie 85 anni e da tempo è afflitta da una malattia degenerativa che la tiene lontano dalle scene e dai ricordi. Ricordi bellissimi che abbiamo di lei, una tra le regine indiscusse del nostro cinema sia impegnato che più leggero se non comico degli anni Sessanta e Settanta. Bionda, pelle rosa e occhi, così piacciono a Livio, suo marito ne L’anatra all’arancia, film di Luciano Salce del 1975 e tratto dall’omonima commedia di Williams Douglas Home e adattata per il teatro da Marc Gilbert Sauvajon.
La Vitti è Elisa, moglie annoiata e dal tradimento facile, corrisposta in questo dal marito Ugo Tognazzi, pubblicitario di grande successo. Una piéce che diventa pellicola e ne mantiene i tempi e le suggestioni. La trama è molto conosciuta, come l’intreccio delle coppie. A Punta Ala Livio chiede a Lisa, prima di lasciarsi e divorziare, di invitare nella loro villa sul mare Jean-Claude, il play boy che le ha fatto perdere la testa. Un week-end “bizarro” per dirlo in maniera sgrammaticata come afferma Patty, la segretaria di Livio, bella e disponibile che si presta al ruolo di amante di Livio e viene definita da Lisa, in un sussulto di gelosia, una che: “Ha gli occhi a civetta, il naso a trombetta, il culo a chitarra e le cosce a mandolino: mi pare il Quartetto Cetra”. Patty finirà di attirarsi addosso gli occhi di Jean Claude, grazie a un fondoschiena che si fa ricordare. Le punzecchiature, le reciproche gelosie, i dubbi insinuati, i ricordi e la voglia di tornare insieme, probabilmente con il vizietto del tradimento dietro l’angolo, alla fine prevalgono, come il lieto fine al largo della costa grossetana. Barbara Bouchet si mostrerà più volte nuda nei suoi sfavillanti 32 anni e di sogno proibito per la generazione di quel decennio. Ma Monica Vitti non è da meno in bellezza anche se non andrà oltre a una seducente lingerie. Nell’augurarle buon compleanno non possiamo che rivederla con affetto nella scena “infuocata” dopo aver degustato la canard à l’orange, cucinata in maniera divina da Livio grazie al piticarmo, famosa spezia afrodisiaca della Polinesia. Quell’anatra all’arancia che è il piatto del loro viaggio di nozze e di ogni anniversario. Per la ricetta ci siamo avvalsi della consulenza della nostra Comtesse, che in cucina e nei tradimenti sappiamo essere Divine.
Ingredienti per quattro persone:
- 1 anatra di 1,5 kg
- 4 arance non trattate
- 1 litro di succo di arancia
- 100g di zucchero
- 1 dl di aceto bianco
- 1 bicchiero di vino bianco
- Grand-Marnier
- sale e pepe
- olio di oliva o burro
- piticarmo a piacere
Procedimento:
Prendi la tua anatra pulita dalle interiora e mettila in una casseruola antiaderente per farla rosolare nel burro o nell’olio d’oliva. Girala più volte bagnandola con il vino bianco che devi far evaporare. Questa operazione durerà circa 10 minuti e l’acquolina comincerà a farsi strada. Con le arance devi fare due operazioni: la prima è ottenere un litro di succo che servirà per la cottura e la seconda è ottenere le scorze private il più possibile delle parti bianche che aggiungerai più avanti. Le scorze di arancia che hai ottenuto marinale nel Grand-Marnier; inoltre prendi un pentolino metti lo zucchero con l’aceto e falli caramellare. Versa questo caramello con la metà del succo di arancia e copri l’anatra lasciandola cuocere per 20 minuti bagnandola di tanto in tanto con il sughetto di cottura. Copri l’anatra con le scorze marinate e aggiungi l’altra metà del succo di arancia. Se vuoi fare come Livio e rendere questa prelibatezza afrodisiaca aggiungi il piticarmo (più ne aggiungerai più avrai l’effetto desiderato). La cottura è compresa tra un’ora e mezza e le due ore. Ambrojo mi ha confidato che la Divine Comtesse è abilissima nella preparazione della canard à l’orange a cui associa a un un Chateau d’Yquem del 2006 e che non utilizza mai il piticarmo perché non ne ha bisogno.
Lo Chateau d’Yquem del 2006 è un vino bianco da 800€ a bottiglia (in proposito alla Comtesse è appena sfuggita una bottiglia del 1811 venduta per 117.000$ e, a detta di Ambrojo, non l’ha presa proprio bene).
P.S. Ci rimane un dubbio sul piticarmo: lo hai cercato e lo hai trovato?
Navigazione
Consigli
Articoli recenti
- Nude Jeannie 26 Marzo 2024
- I sette (non preti) del cinema italiano 24 Marzo 2024
- Rompicapo 23 Marzo 2024
- L’AI e i viaggi 22 Marzo 2024
- Opinioni 12 Marzo 2024
Lascia un commento