GOLA . RicetteColte
Il soufflé parigino di Sabrina
In 17 Marzo 2021 da Fabio MuzzioPerché la gola può essere troppo condizionata dal cuore
Sabrina è stato il nono film girato da un’icona dell’eleganza: Audrey Hepburn. La pellicola di Billy Wilder del 1954 arrivava subito dopo il grande successo con tanto di Premio Oscar® di un altro classico della commedia: Vacanze romane. Star in piena ascesa interpreta uno dei ruoli maggiormente ricordati sul grande schermo e che l’era valso un’altra candidatura da parte dell’Academy. Questa presentazione del film e della ricetta che propone, può essere l’occasione anche con un parallelo con il remake del 1995.
Tenuto conto che difficilmente non avrete visto almeno uno dei due se non entrambi, vi propongo qualche considerazione sulle due versioni: il cast degli anni Cinquanta sicuramente è superiore: Humphrey Bogart e William Holden, superano Harrison Ford e Greg Kinnear nei rispettivi ruoli del cinico tutto affari Larry “Linus” Larrabee e il playboy tutte feste e leggerezza David Larrabee; e così Julia Ormond in quello della figlia dell’autista Fairchild che abita sul garage della villa di Long Island. I tempi cambiano e l’accordo di matrimonio e di affari si sposta dalla canna da zucchero ai materiali per gli schermi ultraresistenti dei televisori. E a un padre un po’ ai margini, nella versione anni Novanta compare la figura di un madre più partecipante e di polso. Ho trovato altre differenze, intanto sullo stesso personaggio di Sabrina, che nel primo film appare contrariamente a quello che si potrebbe presentare molto più intraprendente nel voler conquistare dopo il suo soggiorno parigino prima l’amore di sempre David e poi lo stesso Linus e che tenta pure il suicidio prima della partenza verso la Francia particolare ignorato nel remake.
Tuttavia non può passare inosservato il cambio dei tempi: Sabrina negli anni Cinquanta va a Parigi e impara a cucinare, dove si relaziona con il paterno, bonario e anziano Barone St. Fontanel che ne intuisce le pene d’amore mentre negli anni Novanta entra in un’agenzia di moda di Irene (Fanny Ardant) e diventa assistente e poi una brava fotografa corteggiata da chi le insegna a scattare: Louis. Le altre differenze le lascio alla vostra visione e al gioco sulle diverse sfumature tra le due sceneggiature: mi sbilancio però nel dire che preferisco, seppur di poco, il remake all’originale. Intanto occupiamoci della ricetta del soufflé che, in onore di Parigi sarà al formaggio ma potrebbe essere anche in versione dolce.
- Emmental 150g
- Uova 4
- Burro 60g
- Farina 00 60g
- Latte intero 40cl
- Noce moscata
- Sale q.b.
Procedimento
Per il formaggio ho scelto l’Emmental, che devi grattugiare e tenere da parte. In un pentolino prepara la besciamella: sciogli a fuoco basso il burro e quando è sciolto aggiungi la farina mescolando velocemente per circa un minuto ed evita che si formino i grumi. Inizia a versare il latte intero, meglio intero e soprattutto se quello fresco a breve scadenza: abbondiamo pure con qualche caloria in più ma ne guadagna il sapore. Cuoci a fuoco medio per 5/6 minuti e togli dal fuoco.
Recupera le uova e separa gli albumi dai tuorli: sbatti bene questi ultimi in una scodella aggiungendo un pizzico di sale. In una casseruola, invece, versa prima i tuorli, poi l’Emmental e mescolali. Aggiungi una grattugiata di noce moscata e continua a mescolare per ottenere un composto omogeneo. Versa gli albumi, mescola delicatamente per mantenere la sofficità e il tutto lo dovrai vuotare nello stampo, meglio uno in ceramica. Mi raccomando: anche se hai un amore non corrisposto come Sabrina non dimenticare di accendere il forno. In 35 minuti a 180° il tuo soufflé dovrebbe dorarsi ed essere pronto per essere servito ben caldo.
Ecco la scena in versione originale. Piccola curiosità: lo chef, nella versione italiana, è doppiato da un grande attore e doppiatore: Carlo Romano, voce storica sia di Jerry Lewis sia di Fernandel nella saga di Don Camillo.
Sabrina (1954) - The Soufflé (3/7)
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