GOLA . RicetteColte
Il coniglio alla cacciatora del Dottore
In 12 Aprile 2017 da Fabio Muzzio
Perché la gola è anche un Vizietto
Uno di quei film che conosci quasi a memoria: il Vizietto. In originale è La cage aux folles e nasce come piéce teatrale scritta nel 1973 da Jean Poiret. Nel 1978 diventa un film diretto da Édouard Molinaro. Il film ha riscosso un successo planetario, tanto che arriva alla candidatura all’Oscar® come film straniero (vincerà il premio che lo precede, il Golden Gloobe). La pellicola, sceneggiata da Molinaro, da Farncis Veber e dallo stesso Poiret, riesce a mantenere i tempi teatrali e ci offre uno spaccato sui pregiudizi e i luoghi comuni legati all’omosessualità. La bravura di Michel Searrault nei panni di Albin/Zaza, ruolo già interpretato in teatro, e di Ugo Tognazzi in quelli di Renato Baldi, che sostituisce in quel ruolo l’autore Poiret, si completa con un cast altrettanto all’altezza. Il moralismo perbenista del futuro consuocero, il Deputato Simon Charrier, riflette i punti di vista di una società dalle diverse sfaccetature con la frase: “Il Presidente del partito dell’Ordine morale è morto in un letto con una puttana minorenne negra”. Tra le altre cose esiste una interpretazione, pure per una parte del film, differente di cosa sia il Vizietto, in realtà la “scappatella” eterosessuale di Renato con Luise da cui nascerà Laurent. Ma non indugiamo troppo nel racconto di un film che avrete quasi sicuramente visto (e nel caso non l’abbiate visto recuperatelo!). Segnaliamo solo il magnifico doppiaggio di Serrault da parte di Oreste Lionello, che nell’occasione lascia Woody Allen per essere la voce di una Drag Queen. Hollywood nel 1996 con Piume di struzzo, ha pensato al remake cambiando in pratica solo i nomi dei protagonisti, facendo rimanere inalterato persino la quasi totalità delle battute seppur abbia leggermente sbilanciato il peso del cast: Robin Williams al posto di Tognazzi e Gene Hackman in quello del politico conservatore primeggiano e hanno ugualmente convinto. Tra i diversi momenti comici e anche di riflessione, in fondo Laurent è probabilmente il primo bambino che sul grande schermo si vede essere cresciuto da due padri, ci piace la menzione a Jacob e ai suoi pantaloncini di raso rosa: la battuta sul caffè (di merda) preparato dai francesi ci strappa ogni volta non solo la risata ma anche la conferma ai nostri tentativi nei bar oltralpe. E la ricetta? Eccola qui: abbiamo preso e interpretato il coniglio alla cacciatora che il Dottore, vicino di casa del night di Saint Tropez, si appresta a mangiare per cena se non fosse che viene interrotto da Renato: Albin non vuole andare in scena e serve qualcuno che lo convinca. Albin andrà in scena e fornirà consigli per riscaldare il coniglio senza sciuparne la bontà nel caso si fosse raffreddato.
Ingredienti per quattro persone:
- 1 Coniglio pulito
- 500 g di Pomodori
- 2 Cipolle rosse
- 2 gambi di Sedano
- 1 Carota
- Prezzemolo
- Rosmarino
- Salvia
- Alloro
- 1 bicchiere di Vino bianco
- Olio extravergine di oliva
- Sale
- Pepe
Procedimento:
Per prima cosa pulisci carota, sedano e cipolla e trita il tutto per il soffritto. Lava anche le foglie di basilico, di prezzemolo, l’alloro, la salvia e il rosmarino: trita le prime due e fai un mazzetto aromatico con le altre tre.
Taglia il coniglio a pezzi, lavalo sotto acqua fredda e asciugalo con un canovaccio.
In una padella antiaderente con due cucchiai di olio, unisci gli aromi e il soffritto, dunque il coniglio con un pizzico di sale e di pepe. Fai rosolare a fuoco vivace per cinque minuti. Aggiungi il vino e fai evaporare. Abbassa il fuoco e aggiungi i pomodori a pezzetti salati e pepati. Mescola bene. Fai cuocere a fuoco basso e coperto per almeno 1 ora, 1 ora 15.
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