GOLA . RicetteColte
La pizza napoletana per lo scagnozzo
In 28 Luglio 2021 da Fabio MuzzioPerché la gola può essere di impatto bollente
Squadra antimafia del 1978 è il quarto capitolo cinematografico della serie preceduto da “antitruffa” del 1977, “antifurto” del 1976 e “antiscippo” sempre nel medesimo anno. Il quinto e ultimo sarà “antigangster” nel 1979.
Queste pellicole offrono spesso spunti per ricette e così all’interno della rubrica vi ho già proposto il Gin Fizz del Coccodrillo, il sugo di Filotto e gli spaghetti alla scoreggiona.
Torniamo a questo capitolo sempre diretto da Bruno Corbucci: cast vincente e interpreti non si toccano e così ritroviamo i vari Tozzi, Ballarin, Gargiulo, la squadra di poliziotti del commissariato che portano la continuità nelle diverse avventure. Probabilmente la serie comincia a risentire della ripetitività, anche se Tomas Milian, Bombolo (meno presente del solito) ed Enzo Cannavale si sommano alla guest star Ely Wallach l’indimenticabile “Brutto“ del capolavoro di Sergio Leone qui come capomafia. A chiudere il breve elenco c’è Margherita Fumero nel ruolo di Maria Sole e figlia del boss, bravissima a giocare nel ruolo della bruttina innamorata del Maresciallo Giraldi, che ovviamente rintuzza tutti i tentativi di seduzione. Il personaggio di Maria Sole tornerà ancora nell’ultimo capitolo della serie.
Se la pellicola si apre sulla canzone E lassame perde intepretata da Aldo Donati e scritta anche dai Goblin con la sequenza del “furto del guardone”, la vicenda si sposta repentinamente dal contesto romano a quello degli U.S.A., in particolare a New York e poi a Las Vegas. La caccia al boss della mafia Don Girolamo Giarra, dopo l’eliminazione in Italia di possibile pentito, costringe Giraldi a diventare infiltrato. Lo vedremo muoversi tra i grattacieli con la solida spalla di Cannavale nel ruolo di Salvatore Esposito, cameriere di pizzeria, che cammina nella Grande Mela con una maglietta dalla scritta di noto amaro, un chiaro esempio di product placement molto diffuso all’epoca seppur non ancora normato. Esposito ha pure una moglie, che guadagna molto e risparmia tanto e si capirà grazie a quale attività. Non vi aggiungo molto sulla sceneggiatura, comunque alla fine, tra il rischio di morire nella camera a gas e l’aiuto di Salvatore, il Maresciallo Giraldi compirà la missione ma con l’intento di lasciare la Polizia: cambierà idea?
Le suggestioni degli anni si ritrovano nella foto di Giacinto Facchetti capitano della Nazionale in una pubblicità di noto prodotto, anche se poi il nerazzurro non verrà convocato per i mondiali di quell’anno; nella capigliatura dell’esattore del pizzo, che da Giraldi otterrà una pettinatura Travis Bickle in Taxi Driver; con il balletto alla John Travolta di Milian sotto minaccia di pistola dell’innamorata Maria Sole e, soprattutto, con la presenza della partita dei New York Cosmos, la squadra fondata nel 1970 per portare i grandi campioni delle varie nazioni spesso a fine carriera, come per esempio Pelè, a giocare nel campionato U.S.A. e riaccendere interesse nel “soccer”. In questo caso Nico e Salvatore, per colpa dei biglietti falsi, non assisteranno alla partita allo Yankee Stadium, tuttavia la pellicola omaggerà sia Franz Beckenbauer, il grande libero e capitano sia del Bayer di Monaco che della Nazionale tedesca campione del Mondo nel 1974 (è logicamente il numero 6) e il nostro Giorgio “Long John” Chinaglia (ovviamente il 9), che aveva abbandonato la Lazio dopo lo scudetto per lanciarsi in un’avventura molto vantaggiosa economicamente ripagando con uno score di 231 gol in 234 partite.
I cultori lo sapranno sicuramente, tuttavia Francesco, l’aiuto cuoco del ristorante è Tomas Milian Jr., presente poi nel ruolo di Antonio nel capitolo “antigangster”.
A proposito di doppiaggio: alla storica voce di Ferruccio Amendola che in quegli anni “era” Al Pacino, Robert De Niro e Sylvester Stallone, l’amico e altrettanto grande Sergio Fiorentini doppia il Commissario Tozzi; da segnalare poi Giuseppe Rinaldi, la voce dei grandi di Hollywood degli anni Cinquanta e Sessanta che doppia Ely Wallach, Giacomo Furia, attore napoletano di lungo corso e spesso presente nei film di Totò, che si occupa della voce del barbiere e, a chiudere, un altro grande, Michele Gammino che, non contento di Harrison Ford o Richard Gere (sono solo due esempi), è la voce proprio dello scagnozzo che si prende la pizza in faccia.
A proposito della ricetta: il proprietario del Santa Lucia offre a Nico Giraldi, in realtà lì per agganciare Don Girolamo e diventare un suo picciotto, un contratto con paga molto bassa, senza straordinari, senza orari e con un panino piccolo come pranzo: che dire, si possono trovare analogie molto attuali. Le pizze ordinate sono quelle solite, la napoletana, anche se le tre che arrivano al dal forno sembrano in parte diverse. Tuttavia quella che finirà, bollente, in faccia allo scagnozzo, sembra corretta.
Ingredienti per due pizze:
- 750 g Farina 00
- 20 g Lievito di birra in panetto
- 200 ml Acqua tiepida
- 2 cucchiaini di Sale
- 1 pizzico di Zucchero
- 3 cucchiai di Olio EVO
- 4 cucchiai di Salsa al pomodoro
- 200 g Mozzarella
- 8 Alici sott’olio
Procedimento:
Setaccia la farina mentre la versi direttamente in una ciotola capiente. Aggiungi il sale e mescola velocemente con le mani. In un contenitore per liquidi con 200 ml di acqua tiepida fai sciogliere il lievito: aggiungi un pizzichino di zucchero e l’olio. Mescola con un cucchiaino. Unisci pian piano il liquido alla farina e comincia a impastare. Lavora il panetto per molto tempo, finché non sarà bello liscio. Dunque, comincia a lanciarlo nella ciotola per attivare il lievito. Lascia risposare nella ciotola coperta con pellicola ben aderente, al caldo, per mezza giornata.
Se hai un forno ideale per pizza, con pietra rotonda, accendilo su impostazione pizza e fai scaldare la pietra. Nel frattempo, taglia a dadini le mozzarelle e prepara la prima pizza. Con metà impasto, che dovrai rilavorare velocemente, fai un bel tondo e lascia alti i bordi. Versa un po’ di farina sulla palettona, adagia la base della pizza e versa due cucchiai di salsa, che dovrai spandere bene su tutto il tondo tranne che sui bordi alti. ricopri la parte rossa con i dadini di mozzarella, le quattro acciughe, fai un leggero giro di sale con un giro leggero di olio. Inforna per cinque minuti, e ripeti l’operazione.
Se non hai un forno pizza, preparalo a 200°C. Irrora di olio la teglia del forno e ricoprila dell’impasto, sempre tenendo conto dei bordi più alti. Fai la stessa cosa con salsa, mozzarella e alici. Inforna per 30/35 minuti.
Se ti piacciono puoi aggiungere anche qualche cappero.
Pare superfluo dire che sia sconsigliato l’utilizzo della pizza, soprattutto se bollentissima, che ne fa il Maresciallo Giraldi.
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