GOLA . RicetteColte
Vic Fontaine e la cena di Odo per Kira
In 11 Maggio 2022 da Fabio MuzzioNon c’e niente di meglio di uno smoking per sentire di valere un milione di dollari.
Vic Fontaine
Perché la gola è vincere la timidezza
Star Trek è un contenitore di molte ricette di origine terrestre, di volta in volta riproposte ad alieni curiosi o cucinate per ritrovare, non senza un pizzico di nostalgia, i profumi e i sapori di casa. Se rimango a quanto incontrato nel corso degli episodi di Deep Space Nine, la terza serie in ordine di produzione, ambientata sull’omonima stazione orbitante posta di fronte al tunnel spaziale che collega il quadrante Alfa a quello Gamma, quadrante che porterà l’invasione dell’Impero del Dominio, posso ricordarvi la bistecca ai funghi (e non solo) per Julian Bashir, il pollo alla paprika di Benjamin Sisko, il Moscow Mule di Ezri Dax e il Gumbo di Joseph Sisko.
Il personaggio che entra nella sesta stagione (delle sette complessive) comparendo in otto episodi è un ologramma, Vic Fontaine, interpretato da James Darren, che il pubblico italiano ha conosciuto nella divisa di Jim Corrigan nella serie tv T.J. Hooker, il sergente della polizia di Los Angeles interpretato da William Shatner, uno che di Star Trek se ne intende.
Vic Fontaine, progettato da Felix, un amico del dott. Bashir, è un ologramma in grado di attivarsi e disattivarsi ma soprattutto di evolvere, pur rimanendo nelle sale gestite da Quark: collocato nella Las Vegas del 1962, da buon crooner, il termine per indicare il cantante di melodie sentimentali, gestisce il Vic’s Las Vegas Lounge, dove ama anche esibirsi con il suo repertorio che comprende canzoni diventate dei classici intramontabili, come You’re Nobody ‘til Somebody Loves You, Come Fly with Me, I’ve Got You Under My Skin, Moon River e All the Way, riconducibile e ispirato all’epoca dei Rat Pack, il gruppo composto da Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop. Le canzoni sono intepretate dallo stesso James Darren e tra le curiosità legate alla scelta vi è che i produttori avessero in mente inizialmente Frank Sinatra Jr..
La particolarità di Vic è l’empatia che nella sua piena consapevolezza di chi sia, in quale parte dello spazio si trovi e in quale secolo, riporta la sua saggezza dagli anni Sessanta, aiutando, di volta in volta, chi ha bisogno di ritrovare se stesso, come Nog, che ha una gamba bionica dopo aver perso la sua in una missione, oppure un troppo timido con le donne Odo, innamorato da un anno di Kira Nerys (come gli ricordo Quark) ma alla quale non riesce a confessare il suo sentimento.
A tempo debito tutti i personaggi che hanno beneficiato dei consigli, dell’amicizia e dell’ospitatalità, si adopereranno per aiutare Vic a rischio di perdere il suo locale per la lunga mano della mafia sugli interessi della città del gioco: questo avviene nell’intrigante Grande colpo al casinò (Badda-Bing Badda-Bang in originale).
Torniamo alla ricetta e all’episodio della sesta stagione A modo mio (uscito in originale come His Way), nel quale compare proprio per la prima volta Vic (lo farà ancora altre sette volte) nel quale Odo finirà per dichiararsi a Kira Nerys. Fontaine con entrambi giocherà di astuzia facendoli incontrare a cena con due particolarità: se Nerys non ama il ponte ologrammi e finisce quasi di sentirsi a disagio per un’atmosfera non reale, Odo comprende dopo che si trova di fronte all’amata vera e non alla cantante che con le sue fattezze si era esibita con lui in una serata precedente.
I due, sulle note di Under my Skin, balleranno con in sottofondo la voce di Vic Fontaine: ma come andrà a finire? I fan della serie lo sanno bene, per gli altri lascio l’opportunità di scoprirlo.
Dal menù ho estrapolato solo una portata, l’insalata Cesar, ma alla fine del post trovate tutti i piatti pensati da Vic Fontaine affinché Odo possa conquistare Nerys.
Ingredienti per due insalate Cesar
- lattuga romana foglie 18
- crostini di pane
- aglio spicchio 1
- olio E.V.O. una tazzina
- parmigiano cucchiai 2
- uova 2
- limoni 2
- salsa Worcestershire
- sale
- pepe nero
Procedimento
Questa insalata che trae il nome dal suo inventore, lo chef Cesare Cardini di origini piemontesi (era nato a Baveno) e che viveva a San Diego dove la famiglia si era trasferita. In realtà chef Cardini aveva aperto un ristorante a Tijuana, la città principale dello stato messicano della Bassa California, in pieno proibizionismo.
Questa insalata avrebbe pure una data di creazione: il 4 luglio 1924, quando, in occasione della festa nazionale a stelle e strisce arrivarono nel ristorante diversi turisti statunitesi affamati che avevano vuotato la dispensa, lasciando così gli ingredienti per questo piatto diventato conosciuto in tutto il mondo e con diverse varianti.
Seppur potresti aggiungere, per esempio, del pollo alla piastra, l’ingrediente principale è dato dai cuori della lattuga romana, che avrai risciacquato e asciugato per bene. La ricetta originale dice di utilizzarne 18 per due persone.
Prepara una salsina con l’aglio: sbuccialo e schiaccialo aggiungendo un pizzico di sale e l’olio di oliva (potresti anche aiutarti con un grattugia-aglio tipico della Provenza). Metti quindi il tutto in una padellina aggiungendo ancora un cucchiao di olio di oliva e insaporisci i crostini di pane che puoi acquistare già pronti o ricavare da fette di pane che avrai tostato in forno per una decina di minuti.
Disponi le foglie sui due piatti, rompi le uova che avrai fatto bollire solo un minuto in modo che ricoprano la lattuga, aggiungi il succo di limone, qualche goccia di salsa Worcestershire, una macinata di pepe nero e il cucchiaio di parmigiano (volendo puoi optare per qualche scaglia).
Mescola con cura in modo che l’insalata si insaporisca di tutti gli ingredienti e aggiungi i crostini di pane preparati in precedenza. La presenza condivisa dell’aglio eviterà “problemi” per l’auspicato dopocena.
Il menù completo
- ostriche alla rockfeller
- insalata cesar
- filetto chateaubriand
- trionfo di amarene
Per quanto riguarda la scelta del vino ricade sul Dom Perignon del 1955.
Curiosità
Le ostriche alla rockfeller, se volete prepararle, le trovate a questo link, avendole già raccontate con la serie Ratched.
Le altre portate le ho lasciate al momento da parte: magari entreranno nella narrazione di qualche altra produzione che vi racconterò.
Per quanto riguarda il Dom Perignon, sempre molto amato dalla Divine Comtesse, se quello del 1955 oggi è valutato circa mille euro la bottiglia era in realtà già comparso nel 1994 nel film Star Trek – Generazioni, quando, proprio con una magnum del 2265, era stata inaugurata nel 2293 l’Enterprise-B.
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