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Nashville – Quando la musica diventa isterica
In 13 Giugno 2016 da Francesca ChiarelloSerie televisiva statunitense, Nashville è stata creata nel 2012 da Callie Khouri – che vinse nel 1992 il Golden Globe come miglior sceneggiatura con Thelma & Louise – ed è trasmessa sul network ABC. Quattro anni fa questa serie mi ha colpita subito, mi sembrava qualcosa di fresco e nuovo, soprattutto per una come me, già fan sfegatata di Glee (serie tv musicale) e con uno spiccato e viscerale amore per la musica. In questo caso per la musica country. Per chi non lo sapesse, Nashville è proprio la culla di questo genere musicale che ha fatto del Texas uno degli stati più noti nel mondo. Vorrei fin trasferirmi lì, non sarebbe male. Stivali, cappello e chitarra in mano per tutto il tempo.
Nashville è una serie incentrata sulla rivalità tra le due cantanti country più famose del momento: Rayna James, stella quasi cadente ma vecchia gloria della casa discografica fin da considerarla la regina della musica country e Juliette Barnes, nuova leva e giovanissima ragazza che più che per la voce ammalia i fan per lo sculettamento senza fine. Gli scontri tra le due iniziano quando viene proposto a Rayna di affiancare Juliette come spalla per il suo tour quando i discografici vedono che il suo ultimo album non sta vendendo abbastanza. Come risposta la quarantenne canta un secco no in si bemolle. Perché lei, star del country senza fronzoli e che parla sempre e solo di amori finiti deve aprire i concerti della sgallettata ragazzetta platinata?
Ed ecco che comincia la faida perenne tra le due donne, che per almeno due stagioni si trovano anche a girare intorno allo stesso uomo: Deacon Claybourne – ex amante, migliore amico e chitarrista di Rayna e uno dei tanti amanti e parolieri di Juliette.
Nella serie vengono trattati gli argomenti più disparati. Si passa dal sociale – toccando le tematiche dell’omosessualità nel mondo dello spettacolo e delle violenze famigliari – fino ad arrivare a quelle politiche, sulla corruzione dei pubblici uffici o, ancora, a tematiche legate alla sfera commerciale.
Ovviamente la serie è popolata di personaggi secondari che diventano primari o di sfondo a seconda dell’occorrenza, quel tanto che basta per creare i diversi triangoli e quadrilateri amorosi tipici di qualsiasi serie tv. Non è male, ma quando la trama non segue sempre una logica e tra una pausa di stagione e l’altra passa troppo tempo, si finisce per non capire più niente. Ti ritrovi una delle protagoniste che è incinta, uno dei personaggi maschili che ha un tumore, la sorella di questo che muore salvandogli la vita nonostante si siano sempre odiati. Ma perché? Se saltate di palo in frasca, come pensate che noi poveri umani possiamo capirci qualcosa?
Il personaggio più interessante è sicuramente quello di Juliette – ma si sa, noi donne siamo sempre le più interessanti, soprattutto quando abbiamo notevoli problemi di sanità mentale. La Barnes è una ragazzina di sì o no una ventina d’anni che canta canzoni di sedici e si atteggia come se ne avesse trenta. È la classica ragazza bella ma insicura di sè che cerca sempre di essere al centro dell’attenzione di tutti comportandosi da vacca da monta – gergo montanaro della mia zona. La tenera ragazza ha alle spalle problemi famigliari pesantissimi – neanche fossero capitate tutte a lei – con la madre tossicodipendente, alcolista e gelosa del successo di una figlia che ha visto crescere un anno sì e quattro no, che l’hanno portata ad avere quasi gli stessi problemi. Sicuramente l’hanno resa isterica, veramente isterica, e bipolare ai massimi livelli storici. Nei primi quindici minuti di puntata è la ragazza più felice e disponibile sulla faccia della terra, nei quindici dopo diventa una pazza isterica che cerca di buttarsi dal tetto del palazzo più alto. È un bel personaggio nel complesso, sicuramente l’unico ad avere carattere e a crescere nel corso delle quattro stagioni. Crescere… Insomma. I problemi che ha sono sempre gli stessi, ricade costantemente negli stessi errori, alterna periodi in cui è il personaggio buono a quello in cui è il cattivo; nonostante questo, ed è un dramma, rimarrà sempre uno dei personaggi migliori.
Per ora la serie è arrivata alla quarta stagione, non è ancora stato confermato il rinnovo alla quinta ma dopo 86 episodi si potrebbe anche chiudere i battenti. Fate vincere un Country Music Award all’isterica e nessuno si farà del male.
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