Le storie superbe . SUPERBIA
Aracno-Game
In 7 Febbraio 2021 da F.G. SimonSono al centro della stanza. Mi guardo intorno, incredula. Hai riempito lo spazio di fragili filamenti. Un giocoso labirinto, la tua ragnatela. Ho temuto questo momento da sempre. L’ho esorcizzato prendendomi cura di te. Spazzolandoti le zampette, scrollandoti di dosso le secrezioni. Speravo servisse a qualcosa. A impedirti di andar via.
Bellissima Aracne. Vorrei alzarmi, saltare questi sottili ostacoli, e raggiungerti. Tu, alla porta. Il silenzio vibra più dell’aria, scuote la ragnatela producendo suoni d’arpa.
Un filo mi sfiora il collo. Ne strappo un pezzo. Non ti dispiace, vero? La consistenza è collosa, sembra di avere tra le dita zucchero filato.
Ricorda i miei cinque anni. Avevo sandali bianchi e una gonnellina di cotone ricamata. Papà mi chiamava Principessa. Per la Principessa, zucchero filato al prezzo di qualche monetina.
Mastico. Il sapore non è così dolce però. Sa di umidità, come quando inali la nebbia. Mi sto riempiendo di freddo, Aracne!
Sei arrabbiata? Hai qualche ripensamento? Un occhio è chiuso a spillo, con gli altri tre mi spogli in quel modo morboso che ho sempre adorato. Non importa, continuo a strappare la ragnatela, a masticarla, e ingoiare. Lo stomaco assimilerà tutto. Così mi sembra di possederti, come non ho fatto mai. Siamo diverse, me l’hai detto spesso.
Un filo mi è rimasto appiccicato sui polpastrelli. Avvicino le dita alla bocca, e inizio a succhiarle. Forse è odio, quello che provo adesso. Odio! Vattene e basta.
Cosa? Vuoi un bacio? Vieni qui, allora, per l’ultima volta. Mi sfilo una spallina. La canottiera scivola in basso come la pioggia sul vetro. Sarà il mio regalo per te. Guardati. Abile equilibrista arrampicata sui tuoi fili. Mi hai raggiunta, finalmente. Tocco la tua corazza, la bacio, la lecco, ti offro un seno. Mi blocchi. Cosa vuoi fare, Aracne? Cosa? Mi stai mordendo! Urlo, urlo. Non ci posso credere, mi hai strappato un capezzolo. Vigliacca, infame! Mi contorco, mi dimeno. Sei una stupida, stupida! Inizio a sanguinare. Mi fa male! Male! Solo ora capisco che il dolore può essere lucido, come certe forme di pazzia.
La porta è rimasta aperta. Di te, una scia di sangue e ragnatela.
L’immagine di copertina è tratta da un frame del film The Show, regia di Tod Browning, MGM, 1927. Arachida, The Human Spider era l’attrice Edna Tichenor.
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