Le opinioni superbe . SUPERBIA
I sette personaggi del viaggio
In 3 Gennaio 2021 da Fabio MuzzioNote e lettere si attorcigliano per creare immagini che danno libero sfogo alla fantasia; e se fuori piove un mondo freddo, cosa ci fa un pianoforte a coda lunga in alto mare? E se quasi quasi prendi e un treno per andare da chi ti manca, quanta strada avrà fatto Bartali? Le note sullo spartito e le parole lasciate dalla penna diventano suggestioni che fanno viaggiare con la fantasia e l’emozione.
Paolo Conte, Asti, 6 gennaio 1937
La ribellione di chi non ci sta a vivere nel Maficipio di Mafiopoli, dove il vero Sindaco è don Tano Seduto. Dai microfoni è la voce a muoversi, quella che urla persino contro il proprio padre, con una gioventù che raramente fa capolino per una scelta di impegno civile alla quale pagare il prezzo più alto, compreso quello di finire in secondo piano a causa di un altro omicidio ancora più clamoroso nel nome e nel ruolo di quel 9 maggio 1978. “A chi frega di Peppino” dirà l’amico Salvo Vitale e del suo viaggio che misura cento passi?
Peppino Impastato, Cinisi, 5 gennaio 1948
C’è chi è andato oltre l’ultima frontiera, quella nuova per posare uno stivale dopo l’altro e lasciare la sua impronta: il viaggio immaginario, il viaggio ipotizzato, il viaggio possibile, il viaggio realizzato. La diretta televisiva dirà “Ha toccato… non ha toccato… ha toccato!“. Quel passo è stato fondamentale per l’umanità che poi ne ha fatti molti all’indietro rispetto ai 384.400 chilometri di distanza che ci separano dalla Luna. Peccato essere stato il secondo ad averlo fatto dopo tanta strada nel vuoto cosmico: sarà infatti un altro a entrare nella storia.
Buzz Aldrin, Glen Ridge (New Jersey), 20 gennaio 1930
Attraversare la storia del dopoguerra di un Paese vedendone i cambiamenti ed essendone ogni volta a conoscenza e quasi sempre l’artefice, in un viaggio insidioso dove meglio tirare a campare che tirare le cuoia e in cui Giulio VII logora chi gli cammina vicino e agogna il suo posto. Il viaggio tra i meandri oscuri del potere di Belzebù e la luce della ribalta del Divin Giulio, sempre da protagonista indiscusso, odiato e amato, sicuramente temuto forse più come presunto amico che da temibile avversario.
Giulio Andreotti, Roma, 14 gennaio 1919
Attraversare la storia del cinema di culto italiano per quasi due decenni con più inquadrature dietro che al viso (come disse un noto critico e autore televisivo) non è certo da tutti, anche perché quella parte anatomica, ammirata durante le docce, i massaggi, gli imprevisti e gli streap tease inseriti in copione, oltre a essere di una poetica bellezza, ha rallegrato diverse centinaia di migliaia di adolescenti (e i loro padri). I B-movie potrebbero essere così chiamati anche per il riferimento abusato della parte anatomica in questione (ho fatto la battuta!) ma rimangono sempre un capitolo apprezzato da grandi cineasti e per chi vuole fare un tuffo nella propria giovinezza. Sicuramente da riscoprire, senza doppi sensi, comprese certe performance canore, che hanno toccato il punto più alto con il 45 giri A chi la do, stasera (la mia felicità).
Gianna Lou Müller (Nadia Cassini), Woodstock (New York), 2 gennaio 1949
Ci sono viaggi che durano quattro decenni, tutti attraversati con professionalità, ottima dizione, eleganza e garbo. Da quel piccolo schermo, in grande e numerosa compagnia, era senza dubbio la “Signorina buonasera” per eccellenza, in un ruolo televisivo evidentemente considerato di interpretazione esclusivo femminile in una sorta di proiezione catodica dell’angelo del focolare. Rassicurante come doveva esserlo la TV di Stato, dove la censura bigotta non era solo per le calze spesse in particolare per due gemelle ballerine, ma di espressioni vietate come “membro della commissione” quando si parlava di Parlamento (evitiamo facili battute). Un Paese e la sua faticosa evoluzione, compreso passare dal bianco e nero al colore, ci furono problemi anche lì, si può raccontare attraverso anche con l’annuncio del palinsesto e il rituale “va ora in onda“, con un pizzico di nostalgia per chi c’era e nello stupore di chi, buon per lui, non c’era e se lo sente raccontare.
Nicoletta (Nicolina) Orsomando, Casapulla (Caserta), 11 gennaio 1929
Incarnare ben due personaggi creati da Emilio Salgari gli ha permesso di far viaggiare gli spettatori in luoghi mitici e lontani, mai visti nemmeno dal loro creatore. Poi, l’indiano (oggi pakistano) che superava le insidie della giungla come noi attraversiamo il corridoio di casa, duellava con i cattivi dei mari con la stessa abilità con cui spingiamo il bottone per chiamare l’ascensore, ha infranto numerosi cuori sia come indomabile Sandokan, la Tigre della Malesya o come Emilio di Roccabruna, signore di Ventimiglia e meglio conosciuto come Corsaro Nero. Alla fine, tra ferite, tradimenti di qualche fedelissimo, un codice personale irreprensibile c’è il premio dell’amore, sia esso di Lady Marianna Guillonk oppure di Honorata Van Gould. Insomma, mare incontaminato, frutta esotica, pesce freschissimo, clima ideale e una donna bellissima: chi ti ammazza più?
Kabir Bedi, Lahore, 16 gennaio 1946
(ADV)
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