Le storie superbe . SUPERBIA
Un genitore severo può essere pericoloso per un figlio ribelle, qualcuno lo sa?
Ego-Ago
In 21 Agosto 2022 da Claudia OlivaUn genitore severo può essere pericoloso per un figlio ribelle, qualcuno lo sa?
Una soffitta fredda può essere pericolosa per un fanciullo solo che scarabocchia sogni già infranti, qualcuno lo sa?
Infanzia di un bambino con gli occhi di ghiaccio.
Un bimbo inespresso può crescere dissoluto. Qualcuno lo sa?
Quando l’ego non sembra un ago, di ego ci si ciba sempre più. La sua giovinezza colleziona volti. Collezionista di bambole. Dieci, cinquanta, cento.
Una ragazzina gli taglia la strada costringendolo ad accostare. Ti ho fermato per dirti che sei bellissimo.
Ego.
Una mora col caschetto, lascia cadere il vestito sul pavimento della veranda. Vorrei che scopassimo qui, con la sensazione che tutti ci possano guardare.
Ego.
Una rossa con le lentiggini, lo sveglia con la lingua in pasta e la voglia tra le cosce.
Ego.
Una bionda urla dentro l’Audi sulla spinta del suo bacino. È il parcheggio di un condominio troppo altolocato per farsi gli affari suoi. Le luci ai primi piani si accendono. Sì, facciamo rumore.
Ego.
Una lolita, troppo scaltra per non essere notata, si nutre delle sue esperienze, dei suoi disegni e della sua carnagione bianca baciata dal sole.
Ego.
Pianure di noia. Qualche novità all’orizzonte? Una ragazza coi girasoli negli occhi, le radici del dolore sulla pelle e la rabbia nel cuore, lo sfida.
Ago.
È inciampato su una scarpa che non gli calza.
Quando l’ego incontra altro ego, è un ago che buca.
La corrente dell’Atlantico si scontra col Pacifico: calamità in vista. Il rosso fuoco di Marte lotta contro il giallo luce di Venere. Chi accetterà di perire per l’altro? Questa è anche una sfida di colori, ma è un gioco a perdere e colui che si diverte a perdere meriterebbe di aver facile la vittoria.
Ego versus Ego.
È una giostra impazzita che gira ad alta velocità con un solo posto a bordo. E loro, troppo acerbi e innamorati di se stessi, cercano di rubarsi il sellino.
Ego-Ago.
Giallo. Il ragazzo con gli occhi di ghiaccio rivede la ragazza coi girasoli negli occhi: le mani sui fianchi, una giacchetta per proteggere le spalle e un sorriso tagliato da discorsi di noiosi sconosciuti. Lei non ha una maschera che preservi lo sguardo di fiori e non sono due fiori, son due fori, che perforano l’anima.
Uno strano saluto con la mano a quella giornata di giallo per lasciare la scena al rosso.
Rosso. Stavolta è la giovane coi girasoli negli occhi che rivede il ragazzo: camicia nera e mani in tasca dentro jeans troppo stretti per non urlare seduzione. Immobile, con la bocca serrata, in attesa di un’emorragia verbale trattenuta da tempo. Ha tolto la maschera per scoprire gli occhi di ghiaccio, liberare la voce e capire tutti i segreti nascosti dietro gli occhi di fiori. Come aveva potuto non accorgersi della realtà? La ragazza era fatta della sua stessa sostanza: morbida gentilezza, sapiente intelligenza, tagliente sincerità. Com’è guardare il proprio riflesso? Lo potresti affrontare?
Non può bucare ancora il suo ego.
Troppo uguali per non legarsi, troppo per non farsi del male presto. E il confine si stava superando, gli Oceani abbracciando, i colori unendo, formandone uno solo: l’arancione.
I pianeti stavano correndo troppo vicini per non implodere tra loro. Quanto sarebbe trascorso prima che la luna mostrasse la sua faccia spietata? Perciò, con la consapevolezza nel cuore, si salutarono e andarono in direzioni opposte.
Due bambini con le ferite nel cuore possono diventare degli adulti insicuri, qualcuno lo sa?
Quando l’ego trova il suo ago, di ego non ci si ciba più.
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