
Il lungo percorso di emancipazione e conquiste da parte delle donne viene messo in discussione dai comportamenti della società civile, come evidenziano sondaggi, cartelloni pubblicitari e vulgata comune. Una ricostruzione storica che si aggancia all’attualità di Attilia Patri.
Se vi state chiedendo come si possono definire quei racconti in cui si parla di temi scottanti con ironia, e in cui si mettono in luce le contraddizioni, spesso tragiche, di una società, allora un aiutino ve lo diamo noi: CattiviConsigli. Questo venerdì il consiglio è: mai dubitare di Sua Sanità.
Attilia Patri prende spunto da Isso, Essa e ‘o Malamente e ci porta in un dibattito sempre vivo e controverso: la legge 194.
La scrittura di Nausicaa Baldasso richiama, forse inconsapevolmente per lei, quel realismo isterico proprio di autori come David Foster Wallace. È una costante cronaca, che supera l’autobiografia, che prende in esame la crudezza di un evento, la piattezza della società tutt’intorno.
La Storia di oggi ci insegna che viviamo in un presente molto moderno all’apparenza, dove tutto, o quasi, sembra alla portata di tutti, sempre in apparenza, dove una scelta è una scelta autonoma, ancora in apparenza, ma dove in realtà c’è chi trama verso costrizioni, privazioni, condanne a prescindere, giudizi, bendaggi di morale e falsa morale che portano a inamovibilità, o meglio, più che ad assenza di movimento, ad un movimento passivo obbligato da pressione di forza maggiore: il Vento del Medioevo.
Il 29 luglio 1976 giura il primo Ministro donna della storia italiana: Tina Anselmi.