IRA . Racconti da Kepler
Bridget Bishop, la strega di Salem
In 10 Giugno 2016 da Il Viaggiatore10 giugno 1692, Gallows Hill nei pressi di Salem. Quasi tutta la comunità è qui, all’albero delle streghe. Sta per essere impiccata una donna accusata di essere una strega.
Quest’anno a Salem, contea Essex nel Massachusetts (nel terzo millennio sarà compresa nella città di Danvers) i presunti episodi di stregoneria si sprecano; gli accusati, soprattutto donne, riempiono una lista davvero numerosa e adesso si passa all’atto finale: l’impiccagione. In quello che passerà alla storia come il Processo alle streghe di Salem verranno processate oltre 140 persone, oltre 50 ammetteranno la stregoneria – complice la tortura – e 19 saranno giustiziate. Ma la caccia ai presunti posseduti e possedute dal Satana aveva già fatto salire al patibolo 17 abitanti negli anni precedenti.
La prima a subire l’impiccagione questa volta è Bridget Playfer in Bishop: è una donna inglese nata a Norwich e ormai sessantenne, emigrata a Boston con il primo marito e rimasta presto vedova. Il carro che la trasporta si sente arrivare in lontananza e penso a tutte le difficoltà di una donna rimasta sola. Che aveva anche avuto modo di risposarsi, questa volta con Thomas Oliver, nel 1666. Matrimonio che l’aveva portata qui nel suo secondo sradicamento, prima di Continente e poi da una città più grande. Oliver aveva più del doppio dei suoi anni e, dalle mie fonti, il matrimonio ne aveva subito le conseguenze anche dal punto di vista sessuale. Da qui la molto probabile occasione di qualche tradimento da parte di Bridget ma soprattutto la nascita di una sola figlia: Cristian, che rende la relazione burrascosa con continue liti.
La condanna di Bridget arriva dopo il processo iniziato otto giorni fa, che l’ha vista sul banco degli imputati con altre cinque donne. Era stata arrestata il 18 aprile e il sospetto di essere una strega aleggiava attorno a lei inasprito dal sospetto di aver ucciso il secondo marito, accusa dalla quale era stata però prosciolta. A Salem in pochi disdegnano di andarci a bere ma a Bridget non perdonano di gestire una taverna dove pure il gioco d’azzardo è consuetudine. E poi… lei ama vestirsi di rosso, un colore poco apprezzato dai puritani. Le premesse per il pregiudizio sembrano esserci tutti. Me lo conferma la folla qui riunita, che commenta, accusa, addita e sembra avere sollievo nell’esecuzione imminente di una donna che viene considerata di facili costumi. Le donne vestono lunghe vesti fino ai piedi di colori spenti che vanno dal grigio al lilla, portano rigorosamente una cuffia che copre una buona parte dei capelli, sono riunite in piccoli gruppi e parlano fitto tra loro. Gli uomini, con i tipici pantaloni al ginocchio e le calze pesanti grigie, blu o marroni indossano larghi cappelli. Io sono mescolato tra loro e provo disagio e tristezza per quello che sta per accadere.
Religione – calvinista – e superstizione si mescolano, e quando accade i risultati qui e ora diventano feroci. Problemi psichiatrici o psicologici vengono facilmente scambiati per fenomeni di stregoneria: la medicina non è in grado di capire, arriva anzi a sostenere la teoria avanzata dal Vescovo o dal prete locale.
A inchiodare Bridget saranno le testimonianza di giovani sedotti attraverso apparizioni notturne. Pare l’abbiano vista entrare dentro la camera illuminata dalle candele, o uscire di mattina da una stanza della propria casa e scomparire. I più audaci giurano di averla ritrovata seduta sul loro petto.
Ma gli episodi raccontati tra gli abitanti parlano anche di ragazzine che strisciano sotto le sedie, di una schiava nera Tituba, originaria delle Barbados che pare molto avvezza ai riti Voodoo e che ha ammesso di essere una strega accusando le due giovani figlie di un prete.
O del contadino Giles Corey, torturato per giorni per essersi rifiutato di testimoniare nel processo intentato contro la moglie, che muore soffocato per il peso delle pietre postegli sul petto per costringerlo a confessare.
Le esecuzioni andranno avanti fino a settembre rendendo questa città un luogo maledetto. L’immaginario e le leggende si sprecheranno, persino i riferimenti letterari, cinematografici e televisivi non mancheranno anche in caso di produzioni più leggere e divertenti che troveranno in Salem un luogo di ispirazione. Ispirazione che si trova nelle storie di Halloween.
L’albero aspetta Bridget, l’eccitazione sale, come se impiccare una donna possa essere liberatorio. Bridget spunta sul carro. Sta arrivando, so che ha chiesto come ultimo desiderio una tazza di caffè.
Per me è il momento di defilarmi: vi ho raccontato una pagina particolare della vostra storia ma questa volta non la vivo fino in fondo, credo basti questo.
Alla prossima!
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