Appunti Erotici . LUSSURIA
Ius primae noctis
In 1 Maggio 2021 da La ComtesseSento sempre una strana eccitazione ogni volta che mi preparo per una prima. L’abito Dior con la schiena scoperta, le Louboutin, la collana di diamanti, i guanti di raso, la pochette di satin. Il teatro è un luogo erotico, ve lo dico io. Le balconate sono piccole alcove, e gli abiti che noi spettatori indossiamo per l’evento sono maschere che ci trasformano quel tanto per concederci il più grande lusso che possiamo desiderare: esprimere noi stessi. E il velluto rosso, e le tende damascate, e le luci soffuse e poi il buio, mentre guardo un palco con il binocolo e il mio chaperon mi fa scivolare la mano guantata sotto la gonna.
Proprio mentre Ambrojo carezza la mia schiena nuda, e sa dove sfiorare per far nascere brividi lungo la colonna vertebrale, entra in scena Susanna. La guardo attraverso il binocolo, truccata e vestita da cameriera settecentesca, e penso a quello che accadrà a lei e a Figaro durante i prossimi atti. Non sarà una giornata tranquilla, miei cari futuri sposini, penso di dire loro. E così, in una sorta di spoiler masochistico, prendo a ripercorrere i quattro atti, e le arie più note, il dramma e la commedia che si mischiano, e fantastico su una trama ucronica. Cosa accadrebbe se il Conte di Almaviva ottenesse per davvero lo ius primae noctis?
Mi volto un attimo. Intravedo, nel buio, la figura di Ambrojo, elegantissimo nel suo frac, sprofondato sulla poltroncina da quando ha smesso di sfiorarmi la pelle nuda. «Comtesse, cosa accade?». «Rien, mon cher. Mais…». «Cosa, ma Divine?». «Rimarresti tanto stupito se il finale cambiasse, proprio questa sera?».
E io non so se l’ho sognato o se è stata una realtà apparecchiata per me dal mio fedele maggiordomo, ma i personaggi erano tutti lì, nella grande stanza della Contessa di Almaviva. Le coppe erano piene di Champagne, il pavimento di legno era un percorso di abiti, e corsetti, e parrucche, e scarpe. Eccolo, quello deve essere Cherubino: sta succhiando un capezzolo a Marcellina mentre questa gode per un cunnilingus. E sotto la sua gonna quanti ce ne sono? Il Conte rincorre Susanna, e si spoglia man mano: una scarpa, il jabot, il pantalone. Corre nudo e la cattura di volta in volta, la penetra mentre ridacchiano. Ma Susanna ha già lo sguardo altrove. Sulla dormeuse, per esempio, dove don Bartolo e la Contessa di Almaviva si imboccano a vicenda, e poi addentano, a turno, fragole l’uno sul pube dell’altra. Mancano Figaro e Barbarina, che decido di scovare in un istante alzando la gonna di Marcellina.
«Ambrojo, Tu vas rester planté là ou tu vas y remédier?», gli accenno con un sorriso compiaciuto.
«Ma Comtesse, la nuit est jeune et pleine de promesses», mi dice camminando verso di me mentre si slaccia il farfallino.
Note: La prima dell’opera lirica Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte, si tenne il primo maggio 1786 al teatro Burgtheater di Vienna. Nancy Storace interpretò Susanna, e Francesco Benucci, Figaro. Fu un enorme successo.
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